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Tavola e cinema, un tributo a Nero Wolfe Claudio Sadler e Andy Luotto ai fornelli

di Alberto Lupini
direttore
 
30 novembre 2018 | 14:53

Tavola e cinema, un tributo a Nero Wolfe Claudio Sadler e Andy Luotto ai fornelli

di Alberto Lupini
direttore
30 novembre 2018 | 14:53
 

Andy Luotto, attore e cuoco amatoriale, e Claudio Sadler, stella Michelin a Milano, hanno concretizzato la loro comune passione per le avventure dell'infallibile investigatore e raffinato gourmet Nero Wolfe.

Una cena a quattro mani, dedicata al personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout, interpretato in più pellicole da importanti nomi del cinema, tra i quali Tino Buazzelli. Sadler si rivela amante di questo intrigante corpus letterario, ultimamente tornato alla ribalta grazie alla trasposizione televisiva nella quale, appunto, Luotto interpreta Fritz Brenner, il cuoco svizzero dell'investigatore.

Un incontro inconsueto, fra un professionista dell'alta cucina e un uomo dello spettacolo da tempo impegnato dietro ai fornelli, che ha dato vita ad una serata particolarmente piacevole e ben riuscita per la qualità del menu e la scelta di abbinare prodotti "ricchi", come il tartufo, con quelli apparentemente più "poveri", come il pane, accostamenti questi che hanno caratterizzato tutti i piatti.

Andy Luotto e Claudio Sadler (Tavola e cinema, un tributo a Nero Wolfe Claudio Sadler e Andy Luotto ai fornelli)
Andy Luotto e Claudio Sadler

«La serata - ha raccontato Andy Luotto al termine della cena da cinque portate - è stata voluta da Claudio Sadler. Siamo amici, lui mi ha contattato ed io, orgoglioso, ho preso parte a questa iniziativa». La partecipazione di Luotto è stata più che una "comparsa": l'attore e cuoco amatoriale «ha fatto ricerche in rete - ha spiegato Claudio Sadler, presidente Le Soste e socio Euro-Toques - dei piatti più interessanti preparati per questa serie televisiva e me li ha proposti. Io li ho riguardati, li abbiamo selezionati» e il risultato è stato divertente e interessante allo stesso tempo.

Un percorso enogastronomico che ha permesso di assaporare piatti un po' tratti dal manuale culinario di Brenner, un po' ideati dallo stesso investigatore, piatti che prendono vita dagli spuntini improvvisati per Archie Goodwin di ritorno dalle sue missioni o dai menu ricercati offerti agli ospiti di riguardo. Il tutto in un ambientazione, che anche il ristorante di Sadler ha voluto ricreare, distinta da quelle orchidee di cui Nero Wolfe era coltivatore esperto.

(Tavola e cinema, un tributo a Nero Wolfe Claudio Sadler e Andy Luotto ai fornelli)
Pancotto ai funghi porcini con salsa di castelmagno, uovo in olio cottura e tartufo bianco

Prima un aperitivo con finger food della "tradizione Sadler", poi le delicatissime Fogliette di baccalà con tartufo nero, cavolo fiolaro e crema di fagioli cannellini. Fa il suo ingresso in tavola poi il Pancotto ai funghi porcini con salsa di castelmagno, uovo in olio cottura e tartufo bianco: a detta dei due cuochi-appassionati (ma anche per chi scrive) il miglior piatto della serata, «interessante» per Claudio Sadler; «una provocazione» per Luotto. Da ripetere, aggiungiamo noi. «Nei libri di Nero Wolfe ci sono moltissimi riferimenti al pane. Io poi sono un amante - precisa l'attore - delle declinazioni del pane in cucina, perché niente prende il sapore meglio del pane, né la patata, né il riso, né la pasta. Insomma, la scarpetta insegna».

Si prosegue poi con un'altra serie di ricette, tutte «francesizzanti - chiarisce Luotto - che noi abbiamo poi italianizzato». Gli Gnocchi di patate ripieni di cotechino, vaniglia, salsa tartufata e croccante di patate violette, un altro piatto davvero interessante per equilibrio e consistenza. Arriva poi un Filetto di bue prussiano alla Wellington nuova versione, sformato di rabarbaro e salsa norcina, dove c'è eleganza di sapori e abbinamenti. A chiudere uno straordinario Budino di pane e frutta secca candita con salsa al caramello: «Questo piatto mi è piaciuto molto - osserva Sadler - Il pancotto caramellato con i canditi e la frutta secca, con una spuma al caramello e del gelato al fico d'India, era veramente molto buono». Sottoscriviamo.



Ha chiuso la piccola pasticceria, preceduta dall'ultimo bicchiere dei vini che hanno accompagnato la serata, tutte etichette dell'Azienda agricola Milazzo, realtà made in Sicily tra le prime fra i viticoltori della regione ad esaltare la vinificazione da vitigni autoctoni siciliani e azienda che ad oggi può vantare riconoscimenti e premi a numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Prima un Milazzo Nature - Brut Nature, poi un Vignavella bianco 2017 con cui l'azienda, la prima a fare Metodo classico in Sicilia, ha raggiunto un importante traguado di qualità all'insegna della spiccata acidità che garantisce freschezza e piacevolezza. A seguire un Maria Costanza Rosso 2015 e a chiudere un Terre Tardive (vendemmia tardiva) che è un'assoluta novità, ottenuto da Chardonnay (al 60% circa) e Inzolia, viti ultradecennali a cui sono stati rescissi i tralci per non disperdere l'acidità, vero rischio della surmaturazione qui saltata.

Insomma, una cena di grandi vini e di piatti reinventati con la voglia di ricordare ad ogni portata un po' di cinema e di letteratura. Ecco perché il pane, ecco perché ingredienti ricchi in abbinamento. «Il pane è sempre buono - conclude Sadler - lo mangiamo costantemente. Non è difficile elaborarlo e arricchirlo con altri ingredienti, bisogna però dare al piatto un equilibrio. Il pane è sempre pane, se riesci a nobilitarlo però... è bello».

Per informazioni: www.sadler.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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