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L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse

Con le festività ormai alle spalle, è tempo di fare i primi bilanci sulle presenze nelle località turistiche. In Sicilia l’attività dell’Etna, complice il tam tam mediatico, ha penalizzato il turismo durante le feste. Prenotazioni in calo nel catanese all'indomani della prima scossa di terremoto, registrata la notte del 26 dicembre.

06 gennaio 2019 | 10:09
L’Etna rovina le feste in Sicilia 
Turismo in calo dopo le scosse
L’Etna rovina le feste in Sicilia 
Turismo in calo dopo le scosse

L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse

Con le festività ormai alle spalle, è tempo di fare i primi bilanci sulle presenze nelle località turistiche. In Sicilia l’attività dell’Etna, complice il tam tam mediatico, ha penalizzato il turismo durante le feste. Prenotazioni in calo nel catanese all'indomani della prima scossa di terremoto, registrata la notte del 26 dicembre.

06 gennaio 2019 | 10:09
 

Con le festività ormai alle spalle, è tempo di fare i primi bilanci sulle presenze nelle località turistiche. In Sicilia l’attività dell’Etna, complice il tam tam mediatico, ha penalizzato il turismo durante le feste. Prenotazioni in calo nel catanese all'indomani della prima scossa di terremoto, registrata la notte del 26 dicembre.

Giornali, tv e social media social ne hanno dato grande risalto in particolare con foto e video che hanno mostrato al mondo i danni prodotti. Danni che per la verità sono stati abbastanza circoscritti colpendo principalmente Fleri, frazione di Zafferana Etnea, e Pennisi, frazione di Acireale, località che non hanno nemmeno un albergo.

(L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse)

Per il resto in pratica tutti gli alberghi e i ristoranti non hanno subito danni, mentre la campagna di informazione, mirata a far risaltare il peggio, ha provocato una valanga di disdette da parte dei turisti proprio in un periodo di alta stagione quando la maggior parte delle strutture avrebbero goduto del tutto esaurito. Abbiamo chiesto ad alcuni noti operatori dell’Horeca quale fosse la situazione.

Seby Sorbello (L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse)
Seby Sorbello

Cominciamo da Seby Sorbello, presidente di FIC Promotion, patron a Zafferana Etnea (Ct) dell’Hotel Esperia Palace, nella cui struttura sono presenti due grandi sale per eventi con capienza totale di oltre 400 persone, nonché il ristorante gourmet Sabir Gourmanderie e l’adiacente Brasserie, insomma un big della ristorazione d’eccellenza isolana: «Nonostante Zafferana fosse vicino a un baricentro sismico, le nostre strutture non hanno subito alcun danno. Ciò non di meno abbiamo subito tante disdette anche di siciliani per cui la sera di San Silvestro pur essendo tutto prenotato, pur essendoci impegnati a rendere più ricca e piacevole l’offerta abbiamo avuto il 30% di vuoto nei ristoranti e il 50% nell’albergo. Come presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Etnei ho assunto informazioni dagli altri locali e questa situazione si è verificata un po’ ovunque».

Domenico Privitera(L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse)
Domenico Privitera

Domenico Privitera
, presidente dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, chef-patron di Pane Olio e Sale a Mascalucia (Ct), nel versante meridionale del vulcano, che offre una cucina di territorio dove predilige le cotture tradizionali lente come si facevano una volta, nonchè i piatti storici anche se uno sguardo verso un’interpretazione più moderna non la disdice: “Anche la vigilia di Capodanno non si respirava un’aria di festa come negli altri anni, mancavano totalmente i turisti; alla fine su 80 previsti si sono presentati in 63, mentre per fortuna il primo dell’anno a pranzo siamo stati al completo con 120 coperti, ma solo di clienti abituali”.

(L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse)
Al centro, Michele Musumeci

Michele Musumeci, un imprenditore catanese del settore energie alternative, ha da quest’estate rilevato Osteria Frammento, nella piazza principale di Acireale (Ct) e, con la capacità tipica dell’imprenditore di successo, in pochissimo tempo ne ha fatto un riferimento nella costa tra Catania e Taormina, con un menu dai prezzi equilibrati che propone piatti che prendono spunto dalla storia gastronomica siciliana e catanese in particolare valorizzati dalle tecniche di cottura più moderne, tanto che sta per essere ampliato e rimodernato. «Dal 26 al 31 abbiamo ospitato solamente 2 turisti, quando normalmente i non siciliani rappresentano almeno il 30% delle presenze. Il 31 sera siamo rimasti chiusi, fortunatamente giorno 1 è andata bene, tutto esaurito sui 2 turni dovendo dire di no a molti, ma solo un tavolo di pugliesi, come turisti».

Sandro Di Bella(L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse)
Sandro Di Bella

Nel versante nord del vulcano, a Solicchiata (Ct), al centro di quella che potremmo definire la Napa Valley dell’Etna, Cave Ox non è solo enoteca, bar, pizzeria, osteria, in pratica è il ritrovo per eccellenza degli appassionati di vino che trovano tra le 1.000 etichette da tutto il mondo l’occasione di una convivialità attorno ad un buon calice. Merito di Sandro Di Bella, dalla chioma alla Yul Brynner, che definisce il suo Cave Ox come il luogo dove si parla di vino, di cibo e di vita, che ha fatto sì che sia difficile per un appassionato del bere e mangiare che transiti da quelle parti non varcarne la soglia: «Da noi le scosse non si sono quasi sentite. Nonostante ciò si è avvertito un forte calo in questi giorni, la gente si è spaventata condizionata dalle immagini proposte dai media anche se relative ad altri versanti. A Capodanno abbiamo auto 40 coperti su 60 mentre la sera, con comande più leggere e con le pizze, siamo stati al completo. Per fortuna dal 2 cominciano a vedersi degli stranieri, sperando che la situazione si normalizzi».

(L’Etna rovina le feste in Sicilia Turismo in calo dopo le scosse)
Pietro D’Agostino

Infine Taormina (Me), la perla dello Ionio. Abbiamo sentito Pietro D’Agostino, chef-patron dello stellato La Capinera e di Kisté, ristorantino Easy Gourmet, come ama definirlo, nonché referente per la Sicilia di Chic-Charming Italian Chef e riferimento dell’alta cucina di qualità: «Taormina è stata fortemente penalizzata dalla totale chiusura per due mesi del suo casello autostradale. Da noi il cliente locale è pigro, non è come al nord dove si percorrono 300 km solo per mangiare bene. Finalmente quando la situazione viaria si è normalizzata è avvenuto il terremoto che qui si è appena avvertito. Purtroppo la cassa di risonanza negativa dei media e specialmente dei social hanno allarmato i clienti anche quelli che normalmente arrivano da Catania e da Messina. Figurati che mi hanno telefonato amici-clienti persino dal Giappone immaginando una situazione tragica che per fortuna non c’è affatto stata. Purtroppo gli alberghi si sono svuotati e anche i siciliani si sono impauriti. Risultato: sia il 31 che giorno 1 che dovevano essere esauriti si è presentato oltre il 30% in meno sia a La Capinera che al Kisté. Successivamente sembrerebbe si sia aperto uno spiraglio di luce con i non siciliani che hanno ricominciato a frequentare Taormina».

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