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Eisacktalwein, i vignaioli della Val d’Isarco uniti per promuovere vino e territorio

di Mariella Morosi
 
01 marzo 2019 | 10:44

Eisacktalwein, i vignaioli della Val d’Isarco uniti per promuovere vino e territorio

di Mariella Morosi
01 marzo 2019 | 10:44
 

La Val d'Isarco, in Alto Adige, si estende da Varna fino all’altopiano del Renon, dietro Bolzano. Non è solo una delle più suggestive dell'Alto Adige ma è anche l'area vitivinicola più nord d’Italia.

L'attività agricola, collegata all'ospitalità, sostiene una vivace economia di montagna ma far conoscere i propri vini è una particolare ragione di orgoglio per i 19 aderenti a “EisacktalWein” - piccole e medie cantine, distillatori, famiglie titolari di masi, affinatori di formaggi in grotta e fornai - che dal 2015 hanno fatto squadra con l'obiettivo comune di far conoscere il gusto e la bellezza della loro valle.

(Eisacktalwein, i vignaioli della Val d’Isarco uniti per promuovere vino e territorio)

La superficie vitata è di appena 400 ettari ma offre delle autentiche eccellenze con vini bianchi freschi, fruttati e di carattere. Sono piccole produzioni da scoprire incontrando i vignaioli che spesso hanno adibito il loro maso a locanda o ristorante, aderendo al circuito dell'ospitalità contadina del Gallo Rosso. Fare vino qui è una tradizione forte, mai scoraggiata dalle pendenze che fanno delle operazioni agronomiche una vera e propria attività eroica. Un'esperienza che vale - questa proposta dalla rete - tra natura, boschi di castagni, corsi d'acqua, castelli e borghi di impianto medievale che hanno visto il passaggio di principi e mercanti, dal sud o dal nord Europa.

Nella cultura locale sono ancora saldi gli influssi mediterranei e mitteleuropei. L'accoglienza altoatesina è ben nota, ma in Valle d'Isarco si è voluto fare di più per promuovere il territorio esaltandone le potenzialità. Un itinerario di cantina in cantina può far conoscere vini dalla decisa mineralità, per quello che le ere glaciali hanno lasciato nel terreno, e ad arricchire la qualità sono le escursioni termiche e l'alta quota.

(Eisacktalwein, i vignaioli della Val d’Isarco uniti per promuovere vino e territorio)

Alcuni famosi vini altoatesini come il Kerner, il Sylvaner, il Grunen Veltliner e il Pinot Bianco si esprimono al meglio proprio in questa valle. Anche i rossi come la Schiava e il Zweigelt beneficiano del clima mite specialmente delle zone più al sud. Porte aperte dunque per le degustazioni, magari con qualche assaggio di speck, come nel secolare rito autunnale del Torggelen. Fanno parte di “EisacktalWein” anche l'Abbazia di Novacella che con i suoi 875 anni di storia è la cantina più antica e apprezzata per il Sylvaner, il Müller Thurgau, il Kerner, il Traminer aromatico e il Veltliner, e la Cantina Sociale Valle d'Isarco che ha ben 130 soci conferitori.

Tutti gli altri singoli vignaioli aderenti a EisacktalWein si occupano personalmente dell’intera filiera, dalla coltivazione della vite all’imbottigliamento fino alla commercializzazione dei loro vini, senza trascurare le attività promozionali del gruppo come il convegno annuale sulla viticoltura Eisacktaler Weinbautagung, incontri di valenza scientifica fino a “Il vino va in città”, degustazione pubblica estiva nel centro storico di Bressanone. Intorno al capoluogo ci sono molte interessanti cantine.

(Eisacktalwein, i vignaioli della Val d’Isarco uniti per promuovere vino e territorio)

Un itinerario può partire dalla Strasserhof a Varna, di Hannes Baumgartner che dallo scorso anno è presidente dell'Associazione Vignaioli dell'Alto Adige/Fws. Da conferitore dell'Abbazia di Novacella si è trasfornmato in produttore autonomo con 50 mila bottiglie. Sempre a Varna c'è la Kofererhof di Gunter Kerschbaumer, a cui viene riconosciuta la capacità di meglio interpretare il territorio con una produzione di 80 mila bottiglie.

A Fiè allo Sciliar Markus Prackwieser della Gumphof ogni anno fa il pieno di riconoscimenti con i vini dei suoi vigneti arrampicati sul versante sinistro della valle (50mila bottiglie). Più modesta la produzione - 12mila bottiglie - del giovane e dinamico Matthias Messner che nella sua fattoria Rielinger, a Collalbo/Renon, alleva anche capre e maiali, produce formaggi e gestisce una struttura alloggiativa. Tra i vignaioli, spesso di terza o di quarta generazione che si dedicano anche alla cucina del maso, c'è Michael Oberpertinger, della cantina Spitalerhof di Chiusa, che è cuoco e anche distillatore. Altre interessanti aziende sono la Taschierhof di Bressanone, gestita da Peter Wachtler, la Tenuta Besserecherhof Otmar Mair di Fiè allo Sciliar che ve e impegnata un'intera famiglia in vigna e i cantina, e la Weingut Ebner di Campodazzo, sull'altopiano soleggiato del versante meridionale che impegna Florian e Brigitte Unterthiner verso una scelta sempre più di qualità, affrontando pendenze e dislivelli con impegnative attività agronomiche.

(Eisacktalwein, i vignaioli della Val d’Isarco uniti per promuovere vino e territorio)

Il primato di vigneto più piccolo, neppure un ettaro di Riesling, appartiene a Matthias Lanz, che lo ha piantato sul tetto a fortissima pendenza della sua azienda, ricavando la cantina in un bunker degli anni 30 scavato nella roccia. Qui, tra le montagne e i profumi del bosco, è d'obbligo la vera cucina povera di montagna basata su pochi ma gustosi prodotti tra cui erbe per tisane e distillati. Speciale è il pane con segale e cereali locali, di lavorazione artigianale e lievitato naturalmente come il croccante Schüttelbrot al cumino che ha l’aspetto di un disco con un buco al centro, i Brezel, ciambelline di origine conventuale a forma di anello intersecato da una croce, il Kletzenbrot, pane alla frutta all'uva sultanina e frutta secca.

Fantasia e creatività del fornaio non hanno confini, ma sempre stretto è il legame con quanto offre il territorio. Ogni maso ha sua ricetta - considerata ovviamente sempre la migliore - per lo speck e le salsicce affumicate di selvaggina, ma anche per canerderli, zuppe d'orzo e gulash. Di ispirazione mitteleuropea e squisiti nella loro semplicità, sono gli strudel, le frittelle con la kaiserschmarrn, che altro non è che un'omelette con marmellata di cui, sembra, andasse pazzo il Kaiser.

(Eisacktalwein, i vignaioli della Val d’Isarco uniti per promuovere vino e territorio)

Tra i tanti ristoranti dove gustare i vini della rete, l'Enoteca Vinzenz di Vipiteno e Kunstleerstubele Oste Scuro Finsterwirt di Bressanone, risalente al XIII secolo, di proprietà della famiglia Mayr. La Valle d'Isarco è tutta da scoprire, attraverso i percorsi escursionistici e apprezzandone le eccellenze in sincero spirito conviviale proposto da "EisacktalWein" che favorisce anche i contatti interni tra i soci e lo scambio di esperienze e di informazioni per presentare al meglio la proposta turistica.

Per informazioni: www.eisacktalwein.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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