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Vigen, spicca il Nero d’Avola Una masterclass con 18 vini

di Gianni Paternò
 
12 aprile 2019 | 11:47

Vigen, spicca il Nero d’Avola Una masterclass con 18 vini

di Gianni Paternò
12 aprile 2019 | 11:47
 

Una masterclass per approfondire le caratteristiche del Nero D’Avola dall’intera Sicilia. Si è tenuta a Cefalù, la splendida cittadina normanna, la prima edizione di Vigen, acronimo di vino e gente.

Ad organizzare l’evento l’associazione Arcom e, in particolare, i proprietari del ristorante Galleria. Sono stati 3 giorni con un interessantissimo programma che ha compreso banchi di assaggio di vini di 30 cantine; degustazioni di cocktail a base di vino a cura di Abi Professional; la finale regionale del Trofeo Enogastronomico “L’arte del flambé” a cura di Amira Cefalù/Madonie; la presentazione de “L’itinerario archeologico cittadino”, a cura della sezione di Cefalù di ArcheoClub d’Italia, e una conferenza sui grani duri siciliani con l’Accademia Italiana della Cucina.

(Vigen, spicca il Nero d’Avola Una masterclass con 18 vini)

I momenti più interessanti sono stati 3 masterclass condotte da Luigi Salvo, delegato Ais di Palermo, un professionista da oltre 30 anni a tempo pieno nel mondo del vino, sia nella formazione che nella comunicazione. Una ha trattato e fatto degustare 16 vini di Grillo, provenienti da tutta la regione, mentre in un’altra è stata presentata una verticale di 7 vini dal 2008 al 2017 di Shiarà Catarratto, per diffusione il secondo vitigno isolano, dell’azienda Castellucci Miano di Valledolmo con vigneti di montagna che arrivano ai 1.000 metri di quota.

(Vigen, spicca il Nero d’Avola Una masterclass con 18 vini)

Indubbiamente la più coinvolgente è stata la masterclass sui Nero d’Avola (NdA), il vitigno più diffuso e che si identifica al meglio con la Sicilia. Si sono trattati e assaggiati ben 18 vini provenienti dal vasto panorama vitivinicolo, facendo apprezzare le differenze tra vari terroir così diversi e caratteristici.

(Vigen, spicca il Nero d’Avola Una masterclass con 18 vini)
Luigi Salvo

Sui 103mila ettari vitati (di cui 64.600 a bacca bianca e 38.400 rossa), il Nero d'Avola ne occupa 17.200, costituendo quindi un vitigno fondamentale per l’economia agricola siciliana, anche se purtroppo negli anni scorsi è stato considerato meno di moda, soppiantato - sempre per restare nei rossi - dal Cerasuolo, dal Frappato e specialmente dagli Etna, che costituiscono solamente dell’1% di superficie vitata. Il NdA ha origine tra le provincie di Ragusa e Siracusa e per la sua adattabilità si è diffuso ovunque nell’isola dove ne esistono 3 biotipi principali diffusi rispettivamente nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta, nell’occidente e nel sud-est.

Per i vini degustati - e di seguito elencati - il colore è abbastanza comune: rosso rubino con piccole diverse sfumature.

  • Palatium 2017 - Tenuta Dei Paladini (Mazara del Vallo). 6 mesi in barrique, frutta rossa, poche spezie, una beva semplice, fresca, invitante.
  • Nero d’Avola 2017 bio - Caruso & Minini (Marsala). Solo acciaio, naso elegante di ciliege, amarene, erba tagliata, tannini splendidi, vino immediato, piacevole e fragrante.
  • Esperides 2017 - Di Bella (San Giuseppe Jato, Pa). Solo acciaio con un naso personalissimo, intrigante dove spicca l’oliva nera mentre offre una bevuta armonica e spigolosa al contempo, deve aspettare.
  • Nero d’Avola 2017 - Fondo Antico (Erice, Tp). Acciaio. Naso pieno e gentile con tanta frutta rossa e spezie miste. In bocca ritornano i frutti con un sorso dai tannini vellutati che a sorpresa finisce con note di cappero.
  • Nero d’Avola 2017 - Judeka (Vittoria, Rg) un olfatto saltellante, particolare, quasi anomalo che si differenzia, in bocca un’entrata con sfumature dolci che cedono il posto ai tannini evidenti ma morbidi.
  • Donnatà 2017 - Alessandro di Camporeale (Camporeale, Pa). Poco legno. Olfatto austero con intense note di ciliegia e mora, sentori balsamici e pepati. Al palato ancor giovane ma con prospettive verso un vino di gran classe.
  • Nakrì 2016 - Mortilla (Vittoria Doc, Rg). Solo acciaio. Un fine naso di frutta rossa e pepe bianco; tannini in risalto ed una piacevole fragranza.
  • “Lo” Nero d’Avola 2016 - Avide (Comiso, Rg). Acciaio. Sentori di frutta rossa caramellata, un palato strutturato con tannini piacevoli.
  • 306 Nero d’Avola 2016 - Tamburello (Poggioreale, Pa). Solo Acciaio. Un olfatto di eccellenza, di grande finezza e complessità che si ritrova al sorso ricco , avvolgente, perfetto. Un NdA che dimostra non ci sia bisogno del legno per essere grande.
  • Gazzerotta Nero d’Avola 2016 - Pellegrino (Marsala). 12 mesi di barrique usate. Naso ricco di frutta rossa con note tostate del legno. In bocca è caratterizzato da un piacevole e pronto sorso già equilibrato e lungo.
  • Nero d’Avola 2016 - Tenuta Valle delle Ferle Vittoria Doc (Caltagirone, Ct). Acciaio. Odori di rosa e frutta rossa delicati; beva lineare, rotonda, evolutiva.
  • Nero d’Avola 2016 - Curatolo Arini (Marsala). Sempre acciaio. Olfatto intenso di ciliegia marasca e frutti rossi. Sorso morbidamente tannico e lunga fragranza.
  • Centuno 2016 di Cva Canicattì. 12 mesi di barrique. La frutta si accompagna alle spezie e alla liquirizia; bocca ricca di ampia complessità, un equilibrio tannico-acido e lunghissima persistenza, un vino di grande effetto e piacevolezza.
  • Eimì 2014 - Lombardo. Spezie, fiori e frutta in un delicato bouquet con note floreali ed erbacee e di frutti rossi; tannini in primo piano ed una complessità arricchita da una leggera ossidazione.
  • Schietto 2013 - Dei Principi di Spatafora (Camporeale, Pa). 18 mesi di legni. Naso con speziatura importante, fruttato, dall’impronta ancora giovanile. In bocca spicca l’eleganza e l’armonia, un corpo robusto che lo farà durare a lungo.
  • Cembali 2013 - Baglio di Pianetto (Noto, Sr). 18 mesi di barrique di vario uso. Olfatto ampio, ricco, sontuoso; al palato è perfetto in tutto, grandioso.
  • Sensoinverso Nero d’Avola 2013 - Abbazia Santa Anastasia (Castelbuono, Pa). 30 mesi in tonneau. Naso barocco: fiori secchi, frutta sotto spirito, cacao, vaniglia; si beve pulito, ancora ben sveglio e consistente.
  • Vuarìa Nero d’Avola 2013 - Feudo Disisa (Monreale Doc, Pa). 12 mesi di barrique nuove. Sentori di erba secca, confettura rossa, spezie, cioccolato, eucalipto, fine ed invitante. Una bocca incredibile, affascinante, lunga.
Da una degustazione così ampia si ricava sempre più la convinzione che il Nero d’Avola, nel sole e nei terreni di Sicilia, è capace di dare sia vini già pronti e piacevoli, anche se giovanissimi, sia riserve dall’approccio più complesso ed appagante atti a sfidare nel tempo i campioni dell’enologia mondiale.

Per informazioni: www.vigencefalu.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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