Lo chef Daniel Facen lascerà tra una decina di giorni il ristorante “A’ Anteprima” di Chiuduno (Bg), dove ha guadagnato 10 anni fa la stella Michelin, e il Gruppo Tallarini, con il quale collabora da oltre 20 anni.
Trentino d’origine,
Daniel Facen è uno dei cuochi italiani che più si sono appassionati negli ultimi anni alla cucina molecolare. Addirittura maniacale la sua cura per la materia prima, che si ritrova, insieme al suo inconfondibile stile, nei piatti che propone. Forse l’unico vero interprete italiano della cucina di ricerca, Facen ha dedicato proprio alla ricerca scientifica gran parte del suo tempo, entrando in contatto con aziende che sviluppano nuove tecnologie proprio per cercare metodi di preparazione e di cottura del cibo innovativi da applicare alle sue ricette.
Daniel Facen
Del resto, lui stesso in un’intervista di qualche tempo fa, ha dichiarato: «Sento il bisogno di capire cosa accade negli alimenti, e questo te lo può spiegare solo la scienza. Quindi non ho fatto altro che studiare la chimica alimentare e applicarla alle conoscenze che già avevo».
Approdato al ristorante “
A’Anteprima” della famiglia Tallarini fin alla sua apertura, nell’ormai lontano 2006, lo ha accompagnato fino ad oggi ricevendo, 10 anni fa esatti, la stella Michelin. Se oggi il locale bergamasco è uno dei punti fermi della ristorazione locale e nazionale, gran parte del merito è senz’altro delle sue creazioni.
Per anni, Facen ha coordinato l’attività di catering del Gruppo Tallarini, con cui collabora dal novembre del 1998, dopo aver maturato una lunga esperienza all’estero. In occasione del
Premio Italia a Tavola di quest’anno svoltosi a fine marzo ad Artimino (Po), Daniel Facen ha fatto parte della squadra di cuochi, moltissimi stellati, che hanno raccontato la cucina dei vari Stati dell’Italia del 1600, facendosi rappresentante del Principato di Trento, con la ricetta La Pesca della trota di torrente.
Sul futuro di Daniel Facen c’è ancora riserbo; di certo si sa che a spingerlo ad intraprendere una nuova avventura è stata senz’altro la ricerca di nuovi stimoli, e diverse sono le proposte e le soluzioni che in questi mesi lo chef ha vagliato, prima di prendere questa decisione.