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Bollino nero sul Made in Italy Coldiretti: «Rischio da scongiurare»

 
13 maggio 2019 | 11:13

Bollino nero sul Made in Italy Coldiretti: «Rischio da scongiurare»

13 maggio 2019 | 11:13
 

Si è aperto ad Ottawa, in Canada, il comitato “etichettatura alimentare” del Codex Alimentarius, dedicato alla discussione e all’eventuale adozione delle linee guida sul Front of Pack Nutrition Labelling. A rischio l’adozione di un sistema di etichettatura che potrebbe penalizzare tanti prodotti del made in Italy, dall'olio ai salumi, ai formaggi.

In pratica, si tratterebbe di porre un bollino nero per avvertire i consumatori che stanno acquistando alimenti “insalubri”, perché troppo dolci, salati o grassi, esattamente ciò che l'Onu, non più tardi di qualche mese fa, aveva invece detto di voler escludere. E a rischiare sarebbero, in particolare, l’olio extravergine, il Parmigiano Reggiano o il Prosciutto di Parma che, dal Sudamerica all’Europa.

(Bollino nero sul made in Italy Coldiretti: «Rischio da scongiurare»)

«Dall’appuntamento c’è il rischio - denuncia la Coldiretti - che vengano promossi in tutto il mondo sistemi di informazione visiva come quello adottato in Cile dove si è già iniziato a marchiare con il bollino nero, sconsigliandone di fatto l’acquisto, prodotti come il Parmigiano, il Gorgonzola, il prosciutto e, addirittura, gli gnocchi. O come il caso dell’etichetta a semaforo adottata in Gran Bretagna che finisce per escludere nella dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Infatti - spiega la Coldiretti – indica con i bollini rosso, giallo o verde il contenuto di nutrienti critici per la salute come grassi, sali e zuccheri, ma non basandosi sulle quantità effettivamente consumate, bensì solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, porta a conclusioni fuorvianti».

(Bollino nero sul made in Italy Coldiretti: «Rischio da scongiurare»)

Ad influenzare il dibattito e ad aumentare i timori è la bozza di documento pronta per la pubblicazione elaborata dal Dipartimento dell’Oms della Nutrizione per la Salute e lo Sviluppo senza un processo di consultazione con gli Stati membri nel quale si sostiene che “la profilazione dei nutrienti è la scienza che classifica gli alimenti a seconda della loro composizione nutrizionale”. Una definizione contestata dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra che in una lettera indirizzata al Direttore Generale dell’Oms, a firma dell’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, ha richiesto formalmente l’eliminazione di tale riferimento “poiché è assolutamente infondato definire la profilazione dei nutrienti come una “scienza”.
 
«Un corretto regime alimentare si fonda - sostiene la Coldiretti - sull’equilibrio nutrizionale tra i diversi cibi consumati e non va ricercato sullo specifico prodotto. Non esistono cibi sani o insalubri, ma solo diete più o meno sane” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta di “un pericolo rilevante per il Made in Italy agroalimentare che nel 2018 ha messo a segno un nuovo record delle esportazioni a 41,8 miliardi».

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