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Champagne De Venoge alla Trattoria di Sacerno

di Giuseppe De Biasi
 
29 luglio 2019 | 15:05

Champagne De Venoge alla Trattoria di Sacerno

di Giuseppe De Biasi
29 luglio 2019 | 15:05
 

Una carrellata degli champagne della prestigiosa maison del “Cordon Bleu”, accompagnati dalle scoppiettanti creazioni marinare dello chef Dario Picchiotti.

Presentazione a Bologna dell’ultima sboccatura della prestigiosa gamma di champagne De Venoge che ha scelto la cornice perfetta, per sintonia di menu ed esplosiva creatività, dell’Antica Trattoria di Sacerno di Dario Picchiotti e della moglie Giada, entrambi grandi appassionati di nobili bollicine.

La sede De Venoge ad Epernay (Champagne De Venoge alla Trattoria di Sacerno)
La sede De Venoge ad Epernay

Una serata memorabile, condotta con passione e competenza da Alessandro Federzoni, insieme al padre Mario, profondo conoscitore dei vini transalpini nonché Officier d'Honeur de l'Ordre de Coteaux de Champagne, alla guida dell’azienda di famiglia, la Première di Casinalbo di Formigine nel modenese, da sempre distributore ufficiale in Italia dei prodotti della mitica maison di Épernay (e di tanti altri rilevanti marchi di bollicine).

Dario Picchiotti e Alessandro Federzoni (Champagne De Venoge alla Trattoria di Sacerno)
Dario Picchiotti e Alessandro Federzoni

All’insegna della classe indiscussa della maison, dal 1998 entrata a far parte del Gruppo Boizel-Chanoine-Lanson, hanno sfilato le 9 principali referenze della De Venoge, maison che nella vicenda dello champagne rappresenta un nome iconico, legato alla costante ricerca di innovative soluzioni di comunicazione e marketing e sinonimo di nobile lignaggio enologico.

Le sue cuvée, nonostante l’evoluzione del gusto dalle origini dello Champagne ad oggi, hanno sempre mantenuto quella dominante di equilibrio ed eleganza e leggiadra bevibilità, che la casata dei De Venoge voleva si identificasse con il proprio nome, in scia del motto con cui firmava le proprie bottiglie, quel noblesse oblige, di cui pochissimi produttori potevano vantarsi.

La lunga storia della famiglia parte nel 1411 con Perrod e Jean de Venoge, notabili dell’omonimo borgo che sorgeva vicino al fiume Venoge, nei pressi del Lago di Ginevra, in Svizzera. Qualche secolo più tardi Henry Marc De Venoge si trasferì con la famiglia in Francia dove nel 1837 fondò la maison di Champagne De Venoge con sede a Mareuil-sur-Ay.

Fra le sue invenzioni vi fu, nel 1838, la prima etichetta applicata ad una bottiglia di Champagne, ancora oggi conservata nell’archivio-museo della maison a Epernay (che rappresenta la più importante collezione di etichette di champagne al mondo). Un’etichetta ovale che per prima appose, oltre al tipo di vino ed al nome del produttore, anche un disegno di due bottiglie, dando il via alla moda delle etichette illustrate. Un successo che permise a Henry Marc De Venoge di vendere in poco più di un anno oltre 50mila bottiglie nelle corti di tutta Europa.

Qualche anno dopo il figlio Joseph introdusse i primi nomi di fantasia nelle cuvée come Grand Vin Imperial - Cremant Rosé - Vin du Paradis - Grand vin des Anglais, Cuvée de la Comete, depositando nel 1851 (1864) il marchio Cordon Bleu, il nastro azzurro emblema dei Cavalieri dell’ordine dello Spirito Santo che nell’etichetta richiamava sia l’alta onorificenza nobiliare sia il fiume Venogiz da cui 450 anni prima aveva avuto origine la famiglia.

Ritornando alla cronaca gustativa della serata, accompagnati dalle orchestrazioni di pesce dell’estroso Picchiotti ci si è avventurati in una degustazione da ricordare, partita dal Cordon Blue, cuvée che a distanza di 155 anni rimane una must per bevibilità, per arrivare allo straordinario Louis XV 1995, sboccatura 2018, bottiglia capace di non abbassare lo sguardo davanti a blasonatissime cuvée dal prezzo decisamente più impegnativo.

Per brevità ci concentriamo su cinque prodotti, alquanto rappresentativi per fascia e tipologia della gamma De Venoge.

Cordon Bleu (Champagne De Venoge alla Trattoria di Sacerno)
Cordon Bleu
    
Il Cordon Bleu Brut (50% Pinot Noir, 25% Pinot Meunier e 25% Chardonnay) è il marchio di fabbrica della De Venoge, il prodotto più venduto e famoso, un equilibrato Brut (6-6,5 g/l di dosaggio) con note di mela verde e miele di acacia, perfetto come aperitivo. Valutato con 91/100 da Robert Parker, un punteggio davvero ragguardevole per questo entry-level della maison. L’abbinamento scelto da Picchiotti è stata la scenografica Pizza di gamberi vegetariani.

Salendo di livello qualitativo (e fascia di prezzo) si incontrano le selezionate cuvée “Princes”, ideate nel 1858 in onore dei Principi d’Orange, che si presentano contenute nell’elegante bottiglia che ricorda i decanter utilizzati dall’aristocrazia europea per servire lo Champagne all’inizio del XX secolo. Tutte e quattro le cuvée (Extra Brut, Rosé, Blanc de Blancs, Blanc de Noirs) sono ottenute solo da uve provenienti da vigneti classificati come Gran Cru e Premiere Cru.    

La Princes Extra Brut (35% Pinot Noir, 30% Pinot Meunier e 35% Chardonnay) è ottenuta con selezione di uve di Pinot Noir provenienti dalla Montagne de Reims mentre Pinot Meunier e Chardonnay sono dei vigneti della Côte des Blancs. Dosaggio minimo (4 g/l) per uno champagne che esprime eleganti aromi di frutta, delicatamente esaltati da note speziate. Piatto abbinato: Spaghetti al dente di calamaro aglio, olio, peperoncino, limone e pane croccante.

Princes Rosé Brut (Champagne De Venoge alla Trattoria di Sacerno)
Princes Rosé Brut

La Princes Rosé Brut è un 100% Pinot Noir da grappoli selezionati provenienti dalla Petite e Grande Montagne de Reims. Un pastoso rosé di 6 g/l, molto versatile, che propone note di fragoline di bosco, uva spina e bergamotto con un sorso fresco e appagante, perfetto sia da aperitivo che per accompagnare i crostacei. Dario l’ha abbinata ad uno Scampo in carrozza, gustosa versione marina della regina filante dello street food.

Il vertice della gamma degli champagne De Venoge è rappresentato dalle cuvée millesimate Louis XV, dedicate al monarca che con il suo decreto del 1728 concesse anche ai privati il trasporto dello Champagne all’interno della regione, dando il via alla sua diffusione e fama. Le cuvée che portano il suo nome, prodotte in tiratura limitata, sono assemblate esclusivamente da uve di vigneti Grand Cru e soltanto nelle migliori annate.

L’ultima creatura della maison, immessa sul mercato solo quest’anno, con sboccatura gennaio 2018, è la potente Louis XV Brut Millésimé 2008 (50% Pinot Noir, 50% Chardonnay) con provenienze delle uve Pinot Noir da Verzenay (41,5%) e Bouzy (8,5%) mentre per lo Chardonnay i villages sono quelli di Avize (20%), Oger (15%), Le-Mesnil-sur-Oger (15%).

Primo millesimo che non svolge la malolattica al naso esprime sentori citrici, di mandorla amara, cardamomo e pepe bianco mentre in bocca esplode con eccezionale freschezza e retrogusto iodato, preannunciandosi come una referenza destinata davvero a farsi notare nelle prossime guide di settore. Piatto dedicato: Caprese di sgombro con cialda di mozzarella e acqua di pomodoro.

Louis XV 2008 (Champagne De Venoge alla Trattoria di Sacerno)
Louis XV 2008

La conclusione della preziosa degustazione, dopo aver affrontato il soave Brut Rosé e il fantastico millesimo 1996, è affidata al Louis XV Brut Millésimé 1995 (50% Pinot Noir, 50% Chardonnay), bottiglia affinata oltre 20 anni sui lieviti, che ha ottenuto dal critico americano Robert Parker lo straordinario punteggio di 97/100, a suo giudizio uno dei migliori champagne attualmente in commercio. Uve provenienti dai vigneti Gran Cru di Verzenay, Ambonnay, Mailly e Bouzy per il Pinot Noir e da Cramant, Le-Mesnil-sur-Oger, Choully e Avize per lo Chardonnay.

Al naso sventaglia sentori di agrumi ampliati dalla nota affumicata e, a seguire, miele di tiglio, vaniglia e speziato dolce. In bocca la complessità olfattiva moltiplica le sue doti e alla sapidità si aggiungono effluvi agrumati, di pan brioche e note iodate. Persistenza gustativa infinita. Da abbinare a se stesso o a piatti che possano vantare… il medesimo lignaggio.

Non pago delle nove referenze degustate anche chef Dario ha voluto sfoderare una bottiglia da grandi occasioni, prelevando dalla propria cantina un raro esemplare di Cordon Bleu Brut Millésimé 1996 (70% Pinot Noir, 15% Pinot Meunier e 15% Chardonnay), che a distanza di 23 anni ha ancora la forza di stupire, proprio come accade con la maison De Venoge, a 182 anni dalla fondazione.


Per informazioni:
La cantina: champagnedevenoge.com
Importatore per l’Italia: www.premiereitalia.it
Il ristorante: www.sacerno.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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