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Giri di Vite La filosofia di Tenuta Sant'Antonio

di Giuseppe De Biasi
 
12 agosto 2019 | 10:20

Giri di Vite La filosofia di Tenuta Sant'Antonio

di Giuseppe De Biasi
12 agosto 2019 | 10:20
 

Agricoltura sostenibile e continua sperimentazione per raccontare al mondo la migliore tradizione enologica veronese: tutto questo nelle nuove annate raccontate all'Osteria al Mare di Forlì.

L’Osteria Casa di Mare a Forlì, originale ed accogliente locale di proprietà dello straripante e pluridecorato sommelier Luca Gardini (per il quale sarebbe più appropriato coniare il neologismo di “wine-histrion”, viste le doti di vulcanico e preparatissimo intrattenitore) ha ospitato nelle scorse settimane la presentazione delle ultime annate dei vini di Tenuta Sant'Antonio.

Luca Gardini e lo staff di Casa di Mare (Giri di Vite La filosofia di Tenuta Sant'Antonio)
Luca Gardini e lo staff di Casa di Mare

In sala oltre a Luca, il padre Roberto Gardini, sommelier di lungo corso, ex campione italiano oltre che docente Ais e Alma affiancato da Tiziano Castagnedi e dalla moglie Valeria, in rappresentanza di Tenuta Sant’Antonio. Tiziano con i fratelli Armando, Paolo e Massimo, costituisce l’ultima generazione della storica azienda veronese che proprio quest’anno festeggia i 30 anni dall’acquisizione della tenuta nei Monti Garbi.

Tenuta che, sommata ai vigneti di famiglia a San Zeno di Colognola ai Colli, superano i 100 ettari vitati, per una produzione di oltre 700mila bottiglie, esportate in 42 Paesi del mondo ed imperniate sui tre vini simbolo dell’areale scaligero, Amarone, Valpolicella e Soave.

In questa breve carrellata ci concentriamo su alcuni dei vini degustati, soprattutto su due della nuova linea senza solfiti aggiunti, la Télos, interessante progetto di filiera produttiva pensata per offrire vini naturali dall’inconfondibile impatto sensoriale.

Vini che sono stati abbinati ai piatti preparati per l’occasione dall’estroso chef di Casa di mare, Simone Di Gennaro, giovane napoletano di soli 28 anni ma già con tante idee e un ragguardevole curriculum alle spalle.

Per raggiungere questo risultato, in grado di esaltare la già forte territorialità dei vini di “Tenuta Sant’Antonio”, i “Castagnedi Brothers” hanno puntato su pochi ma determinanti fattori: conduzione in vigna con agricoltura integrata, niente solfati e fosfati durante il processo produttivo, uso di gas inerti come l’azoto per evitare l’ossidazione del vino e per proteggerlo da eventuali agenti patogeni esterni, mantenendo intatta l’integrità olfattiva e gustativa dei vitigni di provenienza. E i risultati si vedono… E si degustano.

Tèlos bianco 2018 (Giri di Vite La filosofia di Tenuta Sant'Antonio)
Tèlos bianco 2018

Il Télos bianco 2018 (80% Garganega e 20% Chardonnay) si presenta al naso con i suoi freschi aromi di salvia, timo, basilico, zafferano e zenzero associati ad un leggero agrumato di lime e finale ammandorlato. Gustativo avvolgente e fragrante, con bella salinità che Simone ha associato ad una Sogliola scottata al burro su crema di scarola, sabbia di olive nere, uvetta e pinoli.

Il secondo assaggio dei quattro vini della linea (non degustati il Télos grigio, 100% Pinot Grigio, e il Télos Rosso, con il tipico uvaggio veronese a base Corvina, completato da Rondinella, Croatina e Oseleta) è stato l’elegante Télos Amarone 2013, frutto maturo dell’expertise di appassimento della famiglia, rafforzato col nuovo centro all’avanguardia per efficacia e controllo di tutte le fasi di questo delicato processo che dà vita al blasonato testimonial della viticoltura scaligera.

Tiziano Castagnedi e il Télos Amarone 2013 (Giri di Vite La filosofia di Tenuta Sant'Antonio)
Tiziano Castagnedi e il Télos Amarone 2013

Medesimo uvaggio del Télos rosso con 70% Corvina, 20% Rondinella, 5% di Oseleta e Croatina e con una gradazione alcolica di 15,5 gradi, l’Amarone senza solfiti aggiunti si presenta con grande personalità e profumi di amarene e frutta rossa unite a note speziate di pepe, corteccia di china, rabarbaro candito e liquirizia. Sullo sfondo non manca la componente minerale che testimonia lo stretto legame con l’origine vulcanica del terreno da cui proviene. In bocca è secco e levigato con una persistenza gustativa che evidenzia l’equilibrio delle sue componenti, capaci di sfidare svariati anni in cantina. Abbinamento proposto: una succulenta Faraona laccata al miele e spezie, un connubio davvero riuscito per un matrimonio… D’amore e d’Amarone.

Vecchie Vigne 2016 (Giri di Vite La filosofia di Tenuta Sant'Antonio)
Vecchie Vigne 2016

Un cenno lo meritano altri due vini degustati che esulano dalla gamma Télos ma sono rappresentativi sia del territorio che della filosofia produttiva della famiglia Castagnedi come il Soave cru “Vecchie Vigne 2016” e il Recioto “Argille bianche 2011”. Garganega in purezza il “Vecchie Vigne 2016” proviene da un vigneto di oltre 60 anni ed è un cru prodotto in sole 5000 bottiglie, stilisticamente accostabile ad un classico come il “Contrada Salvarenza” di Gini. Dopo l’affinamento in tonneaux di rovere francese al naso si presenta con intensi profumi di frutta a polpa gialla e bianca, armellina e frutta secca, con un fondo minerale di gesso e pietra focaia. Al gustativo denota una sapidità tattile, luminosa e complessa, quanto mai versatile negli abbinamenti. Simone lo ha associato ad un gustoso ed equilibrato Risotto di mare che per pulizia esecutiva rimandava a quelli del grande maestro romagnolo, Igles Corelli.

Tiziano Castagnedi e l'Argille Bianche 2011 (Giri di Vite La filosofia di Tenuta Sant'Antonio)
Tiziano Castagnedi e l'Argille Bianche 2011

Dulcis in fundo, l’Argille Bianche 2011, un Recioto in stile tradizionale, come si usava fare nelle famiglie contadine veronesi per festeggiare degnamente le ricorrenze importanti. Solo 3mila esemplari per un riuscito racconto territoriale di quello che è considerato il padre putativo dell’Amarone, sottovalutata declinazione enologica complessa e intrigante. Un naso ampio e variegato che odora di ciliegia, mirtillo nero e cacao, con un gustativo avvolgente e corroborante dove la cremosità dei suoi 130 g/l di zuccheri residui è bilanciata da una freschezza speziata che lo rende irresistibile. Abbinato al Bottone di millefoglie con crema chantilly e frutti rossi l’Argille Bianche 2011 ha enfatizzato le sue caratteristiche di genius loci, portavoce sincero, in forma di bottiglia, di una solida famiglia veronese come i Castagnedi.


Per informazioni:
www.tenutasantantonio.it
www.osteriacasadimare.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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