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Spray urticanti nei locali Confesercenti: «Valutare il divieto»

 
05 agosto 2019 | 11:07

Spray urticanti nei locali Confesercenti: «Valutare il divieto»

05 agosto 2019 | 11:07
 

All’indomani dell’arresto dei presunti responsabili che provocarono la strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (An), la Fiepet suggerisce di vietare gli spray.

È stato il presidente nazionale di Fiepet Confesercenti, Giancarlo Banchieri, a intervenire sulla questione, dopo che, a otto mesi di distanza dal quella tragica notte dell’8 dicembre, in cui morirono sei persone, gli inquirenti sono riusciti a risalire a coloro che probabilmente hanno spruzzato lo spray al peperoncino, provocando il panico e il fuggi fuggi generale. «I timori dell’emulazione ci sono - ha detto Bancheri, in un’intervista rilasciata all’Adnkronos - non possiamo escludere che altri giovani possano ripetere gesta simili senza rendersi conto della loro pericolosità».

La Fiepet chiede di valutare il divieto di introdurre spray urticanti nei locali (Spray urticanti nei locali Confesercenti: «Valutare il divieto»)
La Fiepet chiede di valutare il divieto di introdurre spray urticanti nei locali

Da qui il suggerimento di vietare gli spray nei locali e nelle discoteche del Paese. Il 12 luglio scorso Banchieri insieme al presidente nazionale di “Asso Intrattenimento” Luciano Zanchi e al presidente nazionale di “Silb-Fipe” Maurizio Pasca aveva firmato al Viminale un accordo con il ministro dell’Interno Matteo Salvini finalizzato a garantire un divertimento più sano nelle discoteche rendendole più sicure con una serie di accorgimenti condivisi. Alla luce di quanto accaduto nella discoteca di Corinaldo (An) e dei possibili tentativi di emulazione di quanto compiuto dai sette arrestati, Banchieri ha detto: «Vietare l’ingresso dello spray urticante nelle discoteche potrebbe essere una soluzione, vorremmo valutarla con gli organi preposti. Intanto, stiamo valutando di costituirci parte civile al processo per chiedere un risarcimento danni ai sette ragazzi arrestati».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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