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A Game of "Like" Il Trono dei "Mi Piace"

Instagram toglie il conto dei cuoricini dalle foto, ma non per etica. Nuove regole nello scontro sui consensi che ricordano il ‘Trono di spade’. Gli influencer guadagnano sulle stories e le aziende investono su quelle, che durano 24 ore. E così continua la sponsorizzazione di tutto, anche per l’enogastronomia.

di Alessandro Venturini
web manager
08 agosto 2019 | 16:53
A Game of
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A Game of "Like" Il Trono dei "Mi Piace"

Instagram toglie il conto dei cuoricini dalle foto, ma non per etica. Nuove regole nello scontro sui consensi che ricordano il ‘Trono di spade’. Gli influencer guadagnano sulle stories e le aziende investono su quelle, che durano 24 ore. E così continua la sponsorizzazione di tutto, anche per l’enogastronomia.

di Alessandro Venturini
web manager
08 agosto 2019 | 16:53
 

Instagram toglie il conto dei cuoricini dalle foto, ma non per etica. Nuove regole nello scontro sui consensi che ricordano il ‘Trono di spade’. Gli influencer guadagnano sulle stories e le aziende investono su quelle, che durano 24 ore. E così continua la sponsorizzazione di tutto, anche per l’enogastronomia.

Vi ricordate la frase celebre della prima stagione del Trono di Spade pronunciata da Cercei Lannister, “Al gioco del trono o si vince o si muore”? Beh, proviamo a contestualizzare questa frase anche ai social, in particolare a Instagram. Suonerebbe più o meno così: “In the game of like you win or you die”. In altre parole, se non prendi like non sei nessuno e cambiare gli algoritmi di Instagram per ottenere una crescita vuol dire dimenticare il tuo obiettivo social e vendere l’anima al signore delle foto (o meglio Photoshop), dimenticando il concetto di istantanea tanto caro al nostro social.

Instagram ha deciso di togliere i "cuoricini" dalle fotografie (A Game of Like Il Trono dei Mi Piace)
Instagram ha deciso di togliere i "cuoricini" dalle fotografie

Quindi, in sostanza, se sei uno Stark (e quindi un po’ credulone e di rigore morale ineguagliabile) sei pieno di buoni principi e hai un’idea sana di esporre i tuoi contenuti ma, oltre a non avere una lira, i tuoi unici amici sono nell’ordine: l’inverno, qualche non morto, e un paio di metalupi in estinzione: dimentica e lascia pure perdere Instagram, piuttosto iscriviti a qualche social di wedding planner: vedrai che qualche invito a delle nozze rosse arriverà.

Stark, il credulone (A Game of Like Il Trono dei Mi Piace)
Jon Snow

Ma se invece sei un Lannister (e quindi un po' più furbo e manipolatore degli amici Stark) puoi modificare la realtà che appare a tuo piacimento, perché tanto hai i soldi e paghi sempre i tuoi debiti. In più hai amici anche nella compagnia dorata e ti fai le sponsorizzazioni a 50 euro al giorno anche degli accessori intimi da bagno (per le balestre chiedere a Tywin Lannister): allora Instagram è il social per te. Se invece sei un Targaryen brucia pure Mark Elliot Zuckerberg all’urlo matto di “Dracarys”, perché tanto like o non like il trono è comunque il tuo.

Il personaggio di Lannister, furbo e manipolatore (A Game of Like Il Trono dei Mi Piace)
Cersei Lannister

Ma ecco che forse gli Stark avevano ragione. Per i nostri Lannister Influencer, colpo di scena, sta arrivando l’inverno! Nascosti i like, e annullato il principio di Bernoulli per cui l’aria tende ad andare dove c’è più aria. Cosa farà il popolo di Westeros adesso? (Westeros è il continente immaginario del Trono di Spade). Dove metterà il cuoricino l’unico dito indice di Jamie Lannister? Sarà mica che le persone si fermeranno e decideranno di loro spontanea volontà? Forse.

E, come scrivono molti report dalla Cittadella, forse è anche vero che i Lannister sono in totale rivolta; ma siamo sicuri che vengano penalizzati veramente? Se andiamo a vedere qualche profilo in questione i post dei cattivi più cattivi di Westeros sono sempre meno; in quanto da ormai qualche anno, puntano sulle stories che durano 24 ore e non hanno like o visualizzazioni visibili. Perché le stories e non i post? Perché le stories sono adatte per costruire pubblicità da vendere, e perché è possibile mettere il famosissimo Swipe Up (che ti porta a siti dove comprare) e così hai guadagnato i tuoi cari soldini. Perciò sicuramente per i nostri cari amati leoni influencer non è una beffa, anche se rimane comunque il danno di non poter dimostrare che seguito hanno (magari a volte comprato all’ingrosso).

Tuttavia, come in Facebook, su Instagram le sponsorizzazioni e le pubblicità rimarranno prioritarie, perché il colosso punterà sempre (soprattutto per i profili aziendali) sugli investimenti; perciò tranquilli non stiamo tornando a sei anni fa quando i post venivano visualizzati in ordine cronologico. Instagram è anche il dio dei mille volti, e per un volto vuole indietro un altro volto: per avere devi comprare non solo postare. Insomma il nostro dio ha provato a scompigliare le carte, a cambiare le regole del gioco; ma il trono è sempre lo stesso, perciò 3 opzioni: o hai un drago e bruci il trono, o te ne vai oltre la barriera rinunciando al gioco, o giochi: secondo le tue regole, rimanendo fedele ai tuoi obiettivi, usando il social e non facendoti usare. Perché come si dice a Pentos quando ci si saluta: “Valar Morghulis” (“Tutti i social devono morire”), “Valar Dohaeris”(Tutti i social devono servire).

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