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“Nonno nazi” nelle recensioni Albergatore denuncia un turista

 
09 settembre 2019 | 11:02

“Nonno nazi” nelle recensioni Albergatore denuncia un turista

09 settembre 2019 | 11:02
 

Il cliente aveva descritto su TripAdvisor e Booking.com le foto di due soldati nazisti appese nella hall dell’albergo, ma il titolare lo ha citato per diffamazione. Il processo è in corso, le recensioni sono state rimosse.

Le foto di due soldati tedeschi militanti tra le file della Wehrmacht, le forze armate unificate della Germania nazista dal 1935 al 1945, finite nelle recensioni di un albergo di Gerlos, sulle Alpi tirolesi, sono costate a un turista tedesco una denuncia da parte del proprietario dell’albergo.

il borgo di Gerlos, in Tirolo, dove si è consumata la vicenda (Nonno nazi nelle recensioni Albergatore denuncia un turista)
il borgo di Gerlos, in Tirolo, dove si è consumata la vicenda

La vicenda, i cui strascichi giudiziari sono tuttora in corso, ha inizio qualche settimane fa, quando il turista, in vacanza con la moglie, nota le due fotografie appese nella hall dell’albergo a quattro stelle e al termine del suo soggiorno le cita nelle sue recensioni su TripAdvisor e Booking.com. Il proprietario dell’hotel, sentitosi diffamato, ha rintracciato il cliente e lo ha denunciato, chiedendo poi ai due siti di togliere le recensioni.

Nei suoi commenti il turista, un certo Thomas K, aveva scritto: «Siamo rimasti molto meravigliati, ci siamo chiesti cosa stiano cercando di dirci con questa immagine i proprietari dell'hotel. Ma questo inconveniente dice molto sull'attuale situazione in questa parte dell'Austria. Purtroppo, il nostro desiderio di visitare questa regione di montagna è completamente svanito». Il cliente ha utilizzato anche l’appellativo di “nazi granpa” (“nonno nazi”), che ha mandato su tutte le furie il proprietario, pur essendo, uno dei due personaggi ritratti, davvero suo nonno, il quale effettivamente aveva aderito al partito nazista.

Al momento, il tribunale di Innsbruck ha concesso all'hotel un'ingiunzione preliminare contro K, sostenendo che la recensione implicava anche che il proprietario dell'albergo condividesse o simpatizzasse con idee naziste. In questo modo, la Corte ha stabilito che l'interesse della proprietaria dell'hotel a proteggere la propria reputazione avesse la precedenza sul diritto alla libertà di espressione dell'ospite.

Intanto però il turista ha fatto causa a sua volta a un altro membro della famiglia del proprietario con l'accusa di averlo minacciato al telefono. Il processo proseguirà nei prossimi mesi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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