Cinque giorni per parlare di grappa a 360 gradi. Si è concluso oggi a Levico Terme, nel cuore del Trentino, con il convegno nazionale 'Grappa: prospettive, ricerca, mercato, burocrazia”, il 'Grappa Festival” che ha preso il via il 28 novembre con l'inaugurazione ufficiale e l'apertura dell'area espositiva.
La giornata di lunedì ha visto gli interventi di Teresa Alvaro (Agenzie delle entrate) sulla telematizzazione delle accise, di Sergio Moser (Istituto agrario di San Michele all'Adige) sui trent'anni di tutela della grappa trentina e di Manuela Violoni (Centro studi assaggiatori) sull'analisi sensoriale.
Oggi, dopo l'apertura del presidente dell'Istituto tutela grappa trentina, Beppe Bertagnolli, Mauro Leveghi della Camera di Commercio di Trento ha moderato gli interventi passando la parola a Glauco T. Savorgnani, docente di marketing all'Università Cattolica del Sacro Cuore, e Marco Besana, partner di ApertaMente.

Besana e Savorgnani hanno svolto un sondaggio su un campione di 1.000 adulti italiani, fruitori di internet (il mezzo con il quale è stata condotta l'analisi). Che quadro ne è uscito?
Gli italiani, si sa, bevono: più di sette su dieci hanno bevuto alcolici almeno una volta negli ultimi 12 mesi. La cifra non è sorprendente, pur se non esprime la reale consistenza del fenomeno, visto che non copre i consumi di alcolici mixati, né di quelli dei prodotti a bassa gradazione. La grappa, consumata da bevitori di tutte le età, è al terzo posto fra alcolici 'secchi”, dietro al rum ed al whisky (bevuti in purezza). è bevuta da fine pasto, quindi fine pranzo e fine cena, e da dopo cena. Qui si confronta con concorrenti quali il limoncello, l'amaro e, con minor diffusione, il mirto.
Maurizio di Robilant, della RobilantAssociati, ha saputo raccogliere l'attenzione dei partecipanti al convegno con chiari messaggi.
Secondo di Robilant la marca deve sapersi raccontare armonizzando tra loro aspetti razionali ed emozionali. All'importanza del processo e del prodotto in sé, devono essere affiancati elementi intangibili legati al racconto e all'immaginario, al fine di coinvolgere e sedurre il consumatore. Di Robilant ha concluso con una prospettiva ottimistica della crisi che arriverà: «La riscoperta delle radici e degli affetti, il confronto delle piccole gratificazioni e la semplicità dei piaceri quotidiani» porteranno la Grappa a restare un prodotto che non dovrebbe vedere intaccati o compromessi i propri consumi.
è toccato invece a Roberto Lovato, direttore del settore agroalimentare dell'Istituto nazionale per il commercio estero illustrare come aprire i mercati esteri per il prodotto grappa. è importante investire in un'idonea campagna pubblicitaria al fine di promuovere la grappa made in Italy anche al di fuori dell'Unione Europea alla luce del nuovo regolamento comunitario per debellare la nascita di fenomeni di imitazione del prodotto italiano che perde la propria identità e riconoscibilità come in California e in Oregon dove si producono grappe con etichettature locali.
Albino Ivardi Ganapini, presidente di ALMA, la scuola parmense diretta da Marchesi, ha rimarcato che oggi l'immagine della grappa è quella di un prodotto gentile, aristocratico e, richiamando una definizione di Luigi Odello, 'ecumenica, urbana, immateriale, grande fonte di saperi e sapori”.
A parlare delle necessità del consumatore è Francesco Bonfio, presidente di Vinarius, l'associazione delle enoteche italiane: «La grappa non raccoglie l'attenzione dei giovani, la clientela è spaesata dalla grande varietà di monovitigni, c'è esigenza di maggiore formazione per gli enotecari con stage dedicati e si riscontra, finalmente, una propensione marcata più alla qualità della grappa che al fascino del contenitore».
Giorgio Cermesoni, direttore acquisti prodotti freschi Finiper, nel suo intervento ha invece sottolineato che «La grappa dovrebbe essere acquistata dai buyer chi si occupano dei prodotti freschi, è un prodotto vivo, mentre oggi viene confusa con prodotto da scatolame. Bisogna costruire un concetto istituzionale che coinvolga produttori e operatori della Gdo».
A chiusura del convegno è intervenuto Pierantonio Zanoni dell'Anag Trentino che si è soffermato sul come, in trent'anni, è stata divulgata, attraverso iniziative e un grande impegno, la cultura della grappa (
www.grappatrentinadoc.it).
Ezio Zigliani