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I mille sapori di Brescia: dal turismo culturale al turismo della tavola

 
09 gennaio 2009 | 12:00

I mille sapori di Brescia: dal turismo culturale al turismo della tavola

09 gennaio 2009 | 12:00
 

Il territorio, la provincia di Brescia, è di quelli che seduce al primo contatto, le colline moreniche fanno da riparo naturale a un'area dal clima mite, quasi mediterraneo: a est il lago di Garda, il più grande lago italiano che, da una deliziosa bomboniera come Limone a veri gioielli come Salò, Gardone, Sirmione e Desenzano, offre un percorso culturale e turistico di eccellenza, natura rigogliosa e paesaggi mozzafiato, importanti resti romani e affascinanti architetture liberty, acque termali e spiagge assolate; dal lato opposto il lago d'Iseo e la Franciacorta, con gli  innumerevoli santuari, monasteri, castelli e le caratteristiche 'Torbiere del Sebìno”, invitano ad itinerari più intimisti e naturalistici; più su la Valcamonica con la termale Boario conosciuta fin dalla fine del ‘700 per le sue 'acque salutari magnesiache e vitrinolate di ferro", citate persino dal Manzoni, e le misteriose, magiche incisioni rupestri, riconosciute dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità, con l'accoglienza sciistica del Tonale e i lussureggianti Parco nazionale dello Stelvio e Parco regionale dell'Adamello che proteggono una fauna tra le più importanti e ricche d'Italia; la Val Sabbia, dallo storico carnevale e la Val Trompia, la 'Via del Ferro e delle Miniere”, ma anche dei sapienti maestri incisori ed infine Brescia, la 'Leonessa”, l'antica”Brixia” impregnata di culture succedutesi nei tempi, dai Galli ai Romani, dai Longobardi ai Franchi, dalla Repubblica Veneta agli Austriaci e alle Dieci Giornate, dove tutto dalle mura, ai palazzi, ai musei trasuda storia.

Un territorio così ben predisposto all'accoglienza non poteva essere da meno anche nell'offerta enogastronomica e a tal proposito si colloca l'analisi di Gianfrancesco Tomasoni, assessore all'Agricoltura della Provincia di Brescia, il quale, partendo da realtà locali di eccellenza produttiva alimentare quali il Grana Padano, il latte 'migliore del mondo”, i vini, il pesce e l'olio d'oliva dei laghi e la produzione suinicola, afferma: «Un grande lavoro ci aspetta ancora per diffondere e stimolare la conoscenza dei prodotti tipici del territorio ed è fondamentale sottolinearne a più riprese la grande qualità. Le risorse che la Giunta metterà a disposizione del mio assessorato saranno in gran parte utilizzate per la promozione della produzione agricola bresciana». E bene sta operando l'assessorato all'Agricoltura e alimentazione della Provincia di Brescia con una serie di iniziative importanti tra le quali primeggia il 'Gran Trofeo della Ristorazione Italiana” organizzato insieme alla Camera di Commercio di Brescia in occasione della terza edizione di Aliment 2009 che prenderà il via il prossimo 22 febbraio.

Da un'idea di due personaggi 'di eccellenza” come Iginio Massari, da molti ritenuto il miglior pasticcere d'Italia, e Gualtiero Marchesi, per il quale ogni aggettivo è oramai superfluo, nasce questo Campionato di scuole e istituti alberghieri che provengono da tutta Italia - quest'anno sono ben venti le squadre partecipanti - alle quali se ne sono aggiunte sei dall'estero, Malta, Cipro, Romania, Polonia, Norvegia e Olanda, con l'obiettivo di stimolare gli allievi alla passione per le professioni della Ristorazione, favorire lo scambio di culture gastronomiche, la conoscenza del mondo rurale ed agricolo con l'enogastronomia e la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio italiano e nello specifico bresciano, lo sviluppo e la tutela della qualità e della sicurezza alimentare per la sicurezza dei consumatori. Tanti saranno i prodotti locali utilizzati per la preparazione dei piatti in concorso: il riso lombardo, il coregone, prelibato pesce del lago di Garda e l'Olio Dop del Garda, il tartufo della Valtènesi, il Grana Padano e i formaggi bresciani tipici come la Formagella di Tremosine, il Sabbio, il Garda, il Provolone, il Sìlter, il Bagòss e il raro Tombea uniti agli importanti vini della zona, il Chiaretto di Moniga, il Lugana, il Garda Classico e il Franciacorta.

«Il tema dell'educazione alimentare rappresenterà il leit motiv - sottolinea l'assessore all'Agricoltura Gianfrancesco Tomasoni - della prossima edizione del Gran Trofeo d'Oro della ristorazione italiana che inaugurerà la sessione Cucina e Benessere, dove saranno mandati in concorso preparazioni a base di prodotti tipici del territorio che corrispondono al benessere alimentare e alla corretta alimentazione. I partecipanti - prosegue Tomasoni - saranno i grandi chef di domani e la conoscenza di una cucina come quella bresciana, dalle tradizioni gastronomiche tra le più apprezzate in tutto il mondo, sarà un'esperienza formativa importante, che migliorerà lo spirito di condivisione e di confronto, un'esperienza che contribuirà a prepararli e a stimolarli alla crescita professionale».

Realizzato in collaborazione con Alma - Scuola internazionale di cucina italiana, Cast Alimenti - Centro internazionale di formazione e specializzazione nelle arti culinarie, e le delegazioni dell'Accademia bresciana arti e mestieri della buona tavola, il concorso si svolgerà con il supporto dei Comuni di Desenzano de Garda e di Montichiari, del Consorzio Grana Padano, dei Consorzi Franciacorta, Lugana e Garda Classico. E proprio i vini bresciani meritano un doveroso approfondimento. I recenti successi degli spumanti di Franciacorta, le più importanti bollicine nazionali, fanno ben sperare per il consolidamento dei consumi di uno dei pochi prodotti che è in continua crescita nel gradimento degli italiani. La selezione accurata dei vigneti, unita alle più moderne tecniche di coltivazione e vinificazione hanno dato vita ad un prodotto che sta incontrando un sempre maggior apprezzamento, che non è più solo 'moda” ma consapevolezza dell'alto grado qualitativo raggiunto dai produttori.

'Mettiamo l'accento alla Valtènesi” è, invece, il claim che il Consorzio del Garda Classico ha ideato per promuovere il proprio territorio, ricco di ulivi e di vigneti, una zona collinare che degrada verso il lago, un'importante area morenica da cui proviene il Groppello, vitigno autoctono, base per un vino rosso di grande qualità - il Garda Classico - prodotto con tecniche tradizionali quali la sovramaturazione in vigna o l'appassimento su graticci e di un rosato - il Chiaretto - il vino amato da Papa Leone X, definito anche 'il vino di una notte”, perché derivante da una tecnica peculiare ideata e sviluppata dai viticoltori della riviera gardesana che ne esalta i profumi floreali, ancora poco conosciuto fuori dal territorio di produzione ma dalle grandi potenzialità di utilizzo, un vino sorprendente, indicato a tutto pasto, che si sposa perfettamente anche con i pesci di lago.

Un breve accenno anche per una piccolissima produzione di un vino derivato da un vitigno oggetto di molte polemiche nell'ultimo anno, il Tocai. La Comunità europea, che ha stabilito il cambio di denominazione solo per il Tocai coltivato in Friuli, si è 'scordata” di un pezzettino di territorio nel bresciano, San Martino della Battaglia, una 'isola” di 70 ettari dove questo elegante e vellutato vino viene prodotto da pochissimi appassionati e che, a causa di questa dimenticanza, non ha la possibilità di essere identificato con un nome ben definito. Infine il Lugana, la prima Doc della Lombardia e tra le prime d'Italia, ottenuto da un'uva a bacca bianca, il Trebbiano, ha caratteristiche uniche e stupisce per la sua versatilità. Fermo o spumantizzato, dai delicati profumi e dagli ammalianti riflessi che vanno dal paglierino con sfumature verdognole per il giovane fino ai dorati riflessi di quello invecchiato, questo eccellente bianco, che trova l'abbinamento ideale con il pesce di lago, ha affascinato anche il grande Luigi Veronelli, che così lo esalta: «Bevi il tuo Lugana giovane e godrai della sua freschezza. Bevilo di due o tre anni e ne godrai la completezza. Bevilo decenne, sarai stupefatto della composta autorevolezza».


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