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Manca troppa acqua nel mondo, la vera crisi scoppierà da qui

 
25 gennaio 2009 | 21:44

Manca troppa acqua nel mondo, la vera crisi scoppierà da qui

25 gennaio 2009 | 21:44
 

L'oro blu sarà dietro la prossima crisi globale. Quello dell'acqua è un problema simile ad una bomba ad orologeria innescata che, prima del petrolio e di una nuova impennata dei prezzi delle materie prima agricole, potrebbe deflagrare. è questo il clima che si respira a meno di due mesi dal Forum Mondiale sull'acqua che si terrà a Istambul, in Turchia dal 16 al 22 marzo, secondo il capo dell'Unità della Fao di Sviluppo e Gestione dell'acqua Pasquale Steduto, che ha fornito i numeri di quella che appare come una guerra annunciata: nel mondo 1,1 miliardi di persone non hanno accesso sufficiente a fonti d'acqua pulita e 2,6 miliardi non dispongono di servizi igienici adeguati. «C'é un'atmosfera di alto rischio di conflitto - ha detto all'Ansa Steduto - come è accaduto nel caso dei prezzi».

 La questione dell'acqua è destinata a scoppiare perché la pressione demografica si farà sempre più forte - secondo alcune stime della Fao, entro il 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9 miliardi di persone - e la domanda alimentare globale e la richiesta di energia aumenteranno. Gli esperti mondiali del settore sono pronti a sedere al tavolo del Forum Mondiale di Istambul e a scrivere «una dichiarazione di intenti su quella che potrebbe diventare l'agenda tecnica dei governi in materia di acqua - ha aggiunto Steduto - la novità di questo documento sta nel fatto che il governo turco si è impegnato a portarla all'esame delle Nazioni Unite», dove potrebbe essere ratificato.

Le crisi, però, si diffondono più velocemente di quanto possano fare gli esiti degli incontri internazionali e sin da ora economie emergenti come India e Cina avvertono i risvolti preoccupanti della scarsità delle risorse idriche. «Molti fiumi cinesi e indiani non arrivano più al mare, si stanno prosciugando dopo uno sfruttamento eccessivo - ha spiegato Steduto - la conseguenza sarà un aumento delle importazioni, non potendo più soddisfare il fabbisogno alimentare». Ma come è già accaduto per le materie prime agricole, è dietro l'angolo la reazione nazionalista, cioé «l'interesse dei singoli Paesi a difendere le proprie risorse - ha proseguito Steduto - dopo questo passaggio ci si renderà conto che l'unico modo di risolvere questo problema globale, passa dalla cooperazione internazionale».

è necessario un cambio di rotta, partendo dal settore agricolo che, oggi, assorbe il 70% di tutta l'acqua prelevata da laghi, fiumi e falde acquifere. «Il primo passo è quello di eliminare gli sprechi - ha concluso Steduto - poi quello di aumentare la produttività agricola impiegando la stessa quantità d'acqua. Se si riuscisse a mantenere la stessa produzione agricola con una riduzione dell'1% nel consumo di acqua, questo si tradurrebbe in un aumento del 10% della disponibilità di acqua per altri settori».

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