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Barolo, Barbaresco, Dolcetto di Diano d'Alba Disciplinari a tutela delle tipicità

 
27 febbraio 2009 | 10:28

Barolo, Barbaresco, Dolcetto di Diano d'Alba Disciplinari a tutela delle tipicità

27 febbraio 2009 | 10:28
 

Il Consorzio tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero è intenzionato a modificare i Disciplinari di produzione di Barolo e Barbaresco. Modifiche in vista anche per il Dolcetto di Diano d'Alba: per quest'ultima è stato approvato, a larga maggioranza, il passaggio del Dolcetto di Diano d'Alba a Docg. Decisioni che arrivano dall'assemblea annuale dei soci, svoltasi lunedì 23 febbraio, che oltre all'approvazione del bilancio, hanno portato il Consorzio a votare per una contribuzione straordinaria per sostenere tre progetti strategici: la costituzione di una banca dati polifenolica e antocianica per dare una corretta ed esatta caratterizzazione dei vitigni di Langa e Roero; la registrazione di Barolo e Barbaresco come marchi collettivi, per la quale il ministero delle Politiche agricole ha già concesso un contributo finanziario consistente e l'avvio di attività di comunicazione e di analisi di mercato utili alle aziende.

 Nessun estensione delle zone di vinificazione
I produttori del Barolo e Barbaresco hanno deciso di non allargare le zone di vinificazione ma di tutelare i vitigni mantenendo separate le aree produttive. I soci hanno così dato mandato al Consorzio di valutare a livello ministeriale la possibilità di introdurre una deroga che consenta ai conduttori ricadenti nell'area degli 11 Comuni del Barolo non compresa nella zona di produzione di poter vinificare le loro uve.
Anche per il Barbaresco i produttori hanno deciso di non allargare la zona di vinificazione ai territori di produzione del Barolo e del Roero. Il Barbaresco, pertanto, potrà continuare a essere vinificato solo ed esclusivamente nelle zone di produzione delle uve Nebbiolo atte a Barbaresco. Queste zone erano state fissate già nel Disciplinare del 1966: 'L'intero territorio dei comuni di Barbaresco, Neive, Treiso (già frazione di Barbaresco) e la parte della frazione San Rocco Senodelvio già facente parte del comune di Barbaresco.

Anche i produttori di Barolo hanno scelto di mantenere inalterata la zona di vinificazione consentita per le uve Nebbiolo atte a Barolo. Pertanto, si potrà continuare a vinificare Barolo solo ed esclusivamente nella zona di produzione, e cioè 'nell'intero territorio dei comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d'Alba ed in parte il territorio dei comuni di Monforte d'Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d'Alba, Cherasco e Roddi” (art. 3 del Disciplinare).
 

Le modifiche al Disciplinare del Barbaresco
In merito alla base ampelografica si è tolta la specificazione dei biotipi Michet e Lampia del Nebbiolo. Pertanto 'i vini a denominazione di origine controllata e garantita Barbaresco, devono essere ottenuti da uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Nebbiolo”.
Nella parte normativa è stato inserito il comma che stabilisce che 'la Regione Piemonte, su richiesta dei rappresentanti dei produttori, vista la situazione del mercato, può stabilire la sospensione e/o la regolamentazione, anche temporanea, delle iscrizioni all'Albo per i vigneti di nuovo impianto che aumentano il potenziale produttivo della denominazione”.
Tra le altre modifiche anche quelle legate alla vinificazione e alle menzioni geografiche aggiuntive.

Le modifiche al Disciplinare del Barolo
Relativamente alla base ampelografica, si è stabilito che 'i vini a Denominazione di origine controllata e garantita Barolo, devono essere ottenuti da uve provenienti dai vigneti composti dal vitigno Nebbiolo.”
Nell'ambito delle norme per la viticoltura (art. 4 del Disciplinare) l'Assemblea ha deliberato che non possono esserci nuovi impianti sul versante nord da -22,5° a +22,5° sessagesimali.
La novità di assoluto rilievo decisa dai soci del Consorzio è l'introduzione dell'elenco delle menzioni geografiche aggiuntive nel Disciplinare.
 

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