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Speciale Vinitaly: sud e isole Più ricca la produzione

 
31 marzo 2009 | 16:00

Speciale Vinitaly: sud e isole Più ricca la produzione

31 marzo 2009 | 16:00
 

Un profondo rinnovamento continua a segnare il comparto vitivinicolo del Sud Italia e delle isole. è una significativa rinascita, un'affermazione di qualità grazie a tante aziende, anche medio piccole, che hanno abbandonato le logiche della realtà vinicola contadina per moderne scelte di vigna e di cantina, attente però a preservare il loro patrimonio autoctono, prezioso presidio di qualità. Si sono moltiplicati consorzi e organismi associativi che hanno sviluppato una comune progettualità.

 Si pensi alla siciliana Cantina Settesoli di Menfi, 2.300 soci, che amministra 6.500 ettari come una sola proprietà. La svolta è arrivata anche con i grandi investimenti venuti da lontano, dei Zonin, dei Marzotto, degli Antinori, realtà imprenditoriali consolidate e sensibili alle potenzialità del patrimonio varietale locale. Fattori non ultimi di affermazione sono stati l'attività di internalizzazione promossa dalle istituzioni regionali, la realizzazione di strade del vino e di enoteche regionali.

Il Sud e le isole vantano 98 Doc su un totale nazionale di 315 e 5 Docg su 42, anche se gran parte della produzione viene ancora commercializzata come vino da tavola. Sul podio è la Puglia con 7.115,678 ettolitri e 25 Doc. Seguono Sicilia, con Pantelleria e le Eolie, dai grandi vini dolci e passiti, con 5.560.380, 21 Doc e 1 Docg (Cerasuolo di Vittoria); Campania,con 2.019.598 ettolitri, 17 Doc e 3 Docg (Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo); Calabria con 483.790 e 12 Doc; Sardegna con 850.520, 19 Doc e 1 Docg (Vermentino di Gallura); Basilicata con 245.760 e 3 Doc. I vini del Sud, percepiti nei mercati come una novità proprio perchè di grande individualità e poco omologabili, continuano ad affermarsi anche all'estero per il rapporto qualità prezzo, più che mai interessante nelle attuali prospettive economiche.

Dati aggiornati a febbraio 2009

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Giordana Talamona
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