I Consorzi di tutela dei vini Doc e Dogc del Friuli Venezia Giulia sono riuniti dal 2002 in un consorzio di secondo grado, la Federdoc-Fvg, una realtà che rappresenta oltre 2.250 produttori e circa il 75% dei vini a denominazione d'origine. Michele Bertolami della Federdoc, dopo aver analizzato la vendemmia 2008 che ha confermato un stima di ribasso di quantità di circa il 10%, ma una ottima qualità rispetto all'anno precedente, ha trattato il tema delle nove denominazioni d'origine per un 'Un vigneto chiamato Friuli” di 15.400 ettari. Un vigneto per il 35% fatto di colline e per il resto di terreni pianeggianti e che riesce a mettere assieme 85 milioni di bottiglie.
La produzione di uve a bacca bianca si estende su 9.000 ettari, 6.400 a bacca rossa e, in entrambi i casi, la resa per ettaro non supera in media gli 85 quintali. I Consorzi sono quelli dei vini Doc Friuli Isonzo, di Latisana, del Friuli Grave, del Collio di Gorizia, del Friuli Aquileia, del Friuli Annia e dei Colli orientali, tutti situati nelle zone pianeggianti. La piccola zona Carso, sita in provincia di Trieste, è invece un altipiano di roccia calcarea.
I vini autoctoni sono l'ex Tocai (oggi 'Friulano”), Ribolla gialla, Verduzzo (di Ramandolo Docg), Picolit (destinato a conseguire la Dogc entro breve), Vitovska e Malvasia istriana tra i bianchi; Refosco dal Penducolo rosso, Schioppettino, Pignolo, Tazzelenghe e Terrano d'Istria tra i rossi. Ai quali si aggiungono gli eccellenti Doc Pinot grigio, bianco e nero, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Merlot e il Cabernet franc.
Dati aggiornati a febbraio 2009