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Altro che Tocai Friulano piace e il vino vola

Firmata una convenzione fra il ministero e la Regione Friuli per la promozione del Friulano l'ex Tocai, il più famoso vino bianco del nord est. Un nome che rende ancora meglio il senso del legame fra storia, territorio ed enologia. 10 milioni di euro di investimenti per l'informazione

 
03 aprile 2009 | 19:10

Altro che Tocai Friulano piace e il vino vola

Firmata una convenzione fra il ministero e la Regione Friuli per la promozione del Friulano l'ex Tocai, il più famoso vino bianco del nord est. Un nome che rende ancora meglio il senso del legame fra storia, territorio ed enologia. 10 milioni di euro di investimenti per l'informazione

03 aprile 2009 | 19:10
 

 «Il nome "Friuliano" per quello che era un tempo il Tocai rende ancora meglio il senso del legame che salda le nostre migliori produzioni al territorio che ne è la culla naturale. Con la firma del protocollo d'intesa tra il Ministero e la Regione Friuli Venezia Giulia ci impegniamo a promuovere al meglio un prodotto che è uno dei simboli del Made in Italy di qualità, un fiore all'occhiello del nostro patrimonio vinicolo».  Con queste parole il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la firma, insieme all'assessore alle risorse agricole della Regione Friuli Venezia Giulia Claudio Violino, della convenzione tra il Mipaaf e la Regione per la promozione del Friuliano, nuova denominazione del più famoso tra i vini bianchi friuliani.

Presso lo stand della Regione all'interno del Vinitaly, il Ministro ha spiegato le linee guida del protocollo di intesa: «Le risorse messe a disposizione dal Ministero e dalla Regione per la campagna di promozione e di informazione sul Friulano ammontano a dieci milioni di euro, di cui otto dal Mipaaf e due dal Friuli Venezia Giulia. Questi soldi serviranno a riqualificare i vini a denominazione di origine, a formare e informare i produttori, facendo loro conoscere meglio i mercati e le tendenze dei consumatori, e a fornire maggiori informazioni ai consumatori stessi circa la nuova denominazione del vitigno e dei vini regionali». Nel 1993 l'Ue decise per la prima volta di tutelare la denominazione ungherese "Tokaji" a svantaggio di quella "Tocai" friulano e "Tocai" italico. Allora si stabilì che ci sarebbe stato un periodo transitorio, fino al 31 marzo 2007, durante il quale si consentiva la designazione "Tocai friulano", per il vino prodotto nel Friuli Venezia Giulia. Da allora si sono succedute diverse tappe della vicenda; fino a quando, con decreto ministeriale del 25 settembre 2008, sono state adottate le disposizioni definitive per l'uso del sinonimo "Friulano".

«Il Ministero - ha continuato Zaia - lavorerà a stretto contatto con la Regione in tutte le fasi di attuazione del protocollo. Le strategie di comunicazione e promozione serviranno a dare il giusto spazio a un vino che rappresenta, giustamente, una fetta importante del mercato, e la cui produzione annua è di circa 5 milioni di bottiglie, pari a 56.000 ettolitri. E stiamo parlando di Friulano DOC, quindi di vini di prima qualità. Tra l'altro, ci risulta che il cambio di nome da 'Tocai friulano' a 'Friulano' abbia già innescato risposte positive dagli acquirenti esteri, soprattutto negli Stati Uniti e in Germania, con un incremento di domanda addirittura del 10%».

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