Nonostante la crisi e la recessione in atto la stagione invernale che si sta concludendo è stata positiva in termini di movimento, ma negativa per quanto riguarda il fatturato - La grande abbondanza di neve che ha imbiancato le località sciistiche da novembre ad aprile ha aiutato gli operatori ad affrontare la difficile congiuntura economica nazionale ed internazionale - Giro d'affari in generale contrazione per il primo anno dal 1998 su tutto l'arco alpino e dolomitico a causa della diminuzione della spesa media pro capite - Ottimismo e soddisfazione degli operatori non coincidono però con i dati dei gestori autostradali che hanno registrato significative diminuzioni del traffico dalla Valle d'Aosta al Friuli (-8,8%) - Bene Piemonte e Friuli Venezia Giulia, eccellente la performance registrata dalle località dell'Appennino.
I giudizi raccolti dal Panel degli operatori turistici intervistati (410 tra alberghi, residence, agenzie di affittanze turistiche) sull'andamento della stagione 2008/2009 sono sostanzialmente positivi. Il sentiment generale evidenzia l'ottimismo con cui gli operatori giudicano una stagione che ad inizio inverno si preannunciava molto difficile. Le abbondanti nevicate di novembre e dicembre hanno contribuito a riavvicinare gli Italiani alla montagna e preparato il terreno per una stagione non da record ma indubbiamente superiore alle aspettative.
A smorzare certi toni trionfalistici i dati sui transiti autostradali registrati sulle principali direttrici di traffico verso le località alpine e dolomitiche: nei mesi di dicembre 2008 e gennaio 2009 le uscite ai più importanti caselli autostradali utilizzati per raggiungere le principali località sciistiche sono infatti diminuite (-8,8%) rispetto allo scorso anno. Si tratta di un dato in controtendenza che a livello consuntivo non toglie quasi nulla alla performance della montagna italiana: positiva, anche se non da record, come lo scorso anno.
La contrazione della durata dei soggiorni è confermata dal calo del giro d'affari registrato dagli operatori del comparto ricettivo ed extraricettivo. A fronte di un generalizzato e visibile aumento delle tariffe di alberghi e skipass, l'inverno 2008/2009 si chiude infatti con una leggera diminuzione del giro d'affari. E' la prima volta da dieci anni a questa parte.
Nel 2009 si interrompe dunque lo storico trend di crescita del giro d'affari che ha contraddistinto la montagna italiana nell'ultimo decennio:
Stagione invernale Fatturato diretto Giro d'affari complessivo
1998-1999 3.840 mld. di lire 17.200 mld. di lire
2000-2001 4.300 mld. di lire 19.200 mld. di lire
2003-2004 2,6 mld. di euro 11,4 mld. di euro
2005-2006 3,9 mld. di euro 12,3 mld. di euro
2007-2008 4,8 mld. di euro 12,9 mld. di euro
2008-2009 4,35 mld. di euro 11,4 mld. di euro
(Fonte: elaborazione dati Trademark Italia)
Dallo studio risulta evidente la presenza di una solida nicchia di italiani 'ricchi, benestanti, senza vincoli di lavoro" che possono partire e rientrare, a seconda delle condizioni meteo e dell'innevamento delle piste. Si tratta di un importante segmento di turisti ad alta capacità di spesa che lascia le città anche nei giorni feriali, che raggiunge le piste alpine e dolomitiche, che alloggia nei posti migliori, che vive la montagna senza un'apparente preoccupazione di budget.
I comprensori più dinamici, maggiormente dotati di intrattenimento, vetrine scintillanti e nuovi impianti di risalita, hanno prodotto una performance stagionale migliore di altri, ma non hanno, in nessun caso, usato toni trionfalistici per descriverla.
Da Moena a Madonna di Campiglio, da Canazei a Cortina d'Ampezzo, da Bormio a Courmayeur stagione dunque all'insegna della 'tenuta”. Stagione invernale davvero speciale invece per l'Appennino, grazie alla sua offerta di sci e vacanze alla portata di tutti e all'eccezionale innevamento. Peggiore dello scorso anno anche il ponte di Pasqua. Nonostante l'abbondante coltre bianca infatti il suo arrivo tardivo rispetto al 2008 (fine marzo) ha colto gli Italiani, stanchi del lungo e rigido inverno, già psicologicamente proiettati verso il sole e il mare delle località balneari.
BAROMETRO CONSUNTIVO INVERNO 2008-2009
In un momento storico economicamente e socialmente difficile la montagna italiana è riuscita a difendersi e produrre comunque una performance economica interessante:
• 1,37 miliardi di euro complessivi per acquisto/noleggio abbigliamento e attrezzi, corsi e istruttori di sci/snowboard, impianti di risalita (-5,5%)
• fatturato alberghiero 4,35 miliardi di euro (-11,2%)
• giro d'affari extralberghiero 3,15 miliardi di euro (-12,5%)
• spesa per attività ricreative e d'intrattenimento 1,05 miliardi di euro (-12,5%)
• spesa per bar, ristoranti, rifugi, acquisti agroalimentari 1,51 miliardi di euro (-13,7%)