Un concorso indetto nel luglio scorso, in collaborazione con il Centro Studi Renoir di Taranto, rivolto agli studenti di 350 istituti alberghieri pubblici e privati ai quali è stato chiesto di stimolare le loro menti al fine di individuare un nuovo termine di senso compiuto (con proprietà conoscitive delle lingue internazionali), che meglio indicasse la professionalità del 'cameriere”. Dare, cioè, un nuovo nome ad figura professionale che, nel panorama della ristorazione e della ricezione turistica, è al primo posto per il rapporto con l'ospite, il cliente e la struttura ospitante.
Al concorso hanno partecipato 105 istituti italiani con 321 elaborati che sono stati visionati da una commissione letteraria scelta dal consiglio di presidenza della stampa estera a Roma.
Vincitore è risultato lo studente Paolo Artibani dell'istituto alberghiero De Gasperi di Palombara Sabina (Roma) che ha proposto quale nuovo termine per la figura del cameriere la parola 'Convivier”, un termine che entrerà a far parte del vocabolario della nuova hotellerie mondiale. Al secondo posto si è affermata Giuliana Saba dell'IPSSAR Galileo Ferraris di Iglesias (Ca) con la parola 'Cols” ( collaboratore di sala), al terzo posto l'allieva Dafnerosa Giuffrida dell'istituto Etna di Nicolosi (Ct) con il temine 'Gourmentier”, al quarto posto lo studente Andrea Baccoli dell'Ipssar V. Dandolo di Bargnano di Corzano (Bs) con il termine di 'Restaurant Steward”, al quinto posto la studentessa Ilenia Zabeo dell'istituto Cesare Musatti di Dolo (Ve) con il termine 'Platiere”. La commissione ha deciso, tra l'altro, di assegnare una menzione speciale a Veronica Gieri dell'IPSSAR di Serramazzoni (Mo) con la scelta di 'Food Advisier”.
La sala del trono della reggia di Colorno ha fatto da cornice, alla presenza del rettore di Alma Gualtiero Marchesi, del presidente di Amira Raffaello Speri, della stampa e di un folto pubblico di dirigenti scolastici, alla presentazione del libro del giornalista Nicola Dante Basile del Sole-24 Ore dal titolo 'News Menu Italia”, edito da Baldini Castoldi. Una fotografia dell'Italia che produce e vende nel mondo il meglio dei cibi e delle bevande nostrane.
Il Parmense, si sa, è terra di salumi, spalle, lardo salato. Di rigore quindi la visita ai 70 ettari dell'antico castello, eretto nel 1400 dai marchesi Pallavicino, trasformato nel 1700 nell'azienda agricola l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense dove, nelle più antiche cantine del mondo, sotto il livello del Po, stagionano 5mila culatelli, 250 forme di parmigiano-reggiano e 9.000 bottiglie di vino che Spigaroli, titolare dell'azienda e del ristorante Al Cavallino Bianco, non invia più, come il bisnonno agli Sforza a Milano, o come il nonno mezzadro del podere al maestro Giuseppe Verdi, ma a tutto il mondo.
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