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Tavole rinnovate per le riaperture dei ristoranti. Per i fornitori una boccata d'ossigeno

Fra chi cerca di stupire gli ospiti con un piatto particolare e chi vuole un bicchiere che si adatti ai tavolini traballanti dei dehors, gli operatori dell'Horeca stanno rivedendo la mise en place per la gioia dei fornitori. Da Royale a Chs, passando per Schonhuber Franchi tutti parlano di «grandi movimenti». Ma il boom degli ordini ancora non c'è

di Nicola Grolla
29 aprile 2021 | 05:00
Con la riapertura dell'Horeca, i fornitori di arredo tavola riaccendono i motori Piatti, stoviglie, bicchieri e tazzine:la tavola sorride ai fornitori
Con la riapertura dell'Horeca, i fornitori di arredo tavola riaccendono i motori Piatti, stoviglie, bicchieri e tazzine:la tavola sorride ai fornitori

Tavole rinnovate per le riaperture dei ristoranti. Per i fornitori una boccata d'ossigeno

Fra chi cerca di stupire gli ospiti con un piatto particolare e chi vuole un bicchiere che si adatti ai tavolini traballanti dei dehors, gli operatori dell'Horeca stanno rivedendo la mise en place per la gioia dei fornitori. Da Royale a Chs, passando per Schonhuber Franchi tutti parlano di «grandi movimenti». Ma il boom degli ordini ancora non c'è

di Nicola Grolla
29 aprile 2021 | 05:00
 

La riapertura dei ristoranti iniziata il 26 aprile ha rimesso in moto il mondo dei fornitori dell'arredo tavola. Fra calici, piatti, stoviglie e vettovaglie i ristoratori hanno bisogno di rinnovare il proprio corredo. Da chi cerca qualcosa per stupire i propri clienti a chi, viste le ristrettezze economiche del momento, si accontenta di avere dei set completi e senza sbeccature, il filo conduttore dei preventivi è solo uno: non rimanere fermi. E quindi via a preventivi, ricerche, ordini. Una boccata d'ossigeno per l'indotto che, con la chiusura dell'Horeca, aveva di fatto bloccato la macchina. Tanto che, secondo i dati Art, il blocco del canale Horeca ha provocato una perdita del -45% di fatturato nell'ultimo anno.

Con la riapertura dell'Horeca, i fornitori di arredo tavola riaccendono i motori Piatti, stoviglie, bicchieri e tazzine:la tavola sorride ai fornitori

Con la riapertura dell'Horeca, i fornitori di arredo tavola riaccendono i motori

Carlo Scalabrini (Chs): «C'è chi cerca il piatto giusto per stupire gli ospiti»

Certo, non stiamo parlando ancora di picchi. Quelli arriveranno nel momento in cui la prospettiva delle riaperture si farà più solida. Ma nel frattempo, «nelle ultime due settimane c'è molto movimento. Il cliente comincia a rianalizzare il proprio equipaggiamento dedicato alla mise en place. Facendo solo delivery e take away, infatti, ci si era principalmente concentrati sul monouso e ora c'è la necessità di aggiornare il proprio corredo, aggiungendo magari qualcosa di nuovo», racconta Carlo Scalabrini di Chs. L'azienda, specializzata in fornitura just in time di prodotti durevoli per la tavola e il buffet, nonché attrezzatura da cucina e pentolame, ha potuto reggere all'onda d'urto della pandemia proprio grazie a una specializzazione sui prodotti monouso per alberghi, ristoranti, bar, catene di ristorazione commerciale. Oltre che per asporto e consegna a casa.

Più in particolare, rispetto alle precedenti settimane, ora i ristoratori cercano «piatti con un nuovo colore o una finitura più particolare che, in ogni caso, sia funzionale alla valorizzazione del contenuto. Anche se, alla fine, il classico piatto di porcellana la fa da padrona», rivela Scalabrini. Oltre alla sala, però, l'attenzione di quei ristoratori che più degli altri hanno deciso di investire nella ripartenza si è rivolta anche alla cucina con ordini per nuovi strumenti di lavoro come pentole e padelle.

Francesco Alabrese (Royale): «Fra 15 giorni il picco di ordini»

Chi ha patito di più il balletto sulle date di riapertura dei ristoranti è stata Royale, brand che da oltre 30 anni è presente sul mercato dell'arredo tavola grazie a una selezione di complementi di porcellana di alta gamma. «A metà aprile eravamo decisamente fermi perché tutto sembrava dovesse ripartire a giugno. Ma quando è arrivata la notizia delle riaperture allora c'è stato un grande movimento. Anche quegli ordini che avevamo acquisito a febbraio e che sono stati bloccati dalla terza ondata della pandemia sono stati confermati. E nuovi preventivi sono ormai all'ordine del giorno. Anche se molto dipende dalla zona in cui si riapre e dal cliente finale che si vuole servire», spiega Francesco Albarese, direttore vendite dei brand Spiegelau e Nachtmann che fanno capo a Royale.

Detto diversamente, se i bar, che solitamente offrono un servizio più diretto e con meno pretese sulla qualità e il numero elevato di complementi del servizio come tazzine e bicchieri, sono più cauti negli ordini, chi si è mosso più velocemente sono i ristoranti e gli hotel: «Tutte quelle attività che hanno bisogno di grande pianificazione prima di ripartire sono anche quelli che ci chiedono più preventivi. Il vero picco ce lo aspettiamo fra 15 giorni. Come visto nelle precedenti esperienze, la prima settimana in giallo è sempre guardinga. I clienti aspettano che la situazioni si stabilizzi. Tutta una questione di fiducia, insomma», prosegue Alabrese.

Per quanto riguarda la qualità e il peso economico dei vari preventivi, Alabrese nota una forbice molto netta fra il prodotto base e l'alto di gamma: «Quello che sembra soffrire di più è il prodotto intermedio. Anche se in generale si nota anche la volontà, quando possibile, di migliorare la qualità del proprio corredo. Chi sta aprendo, magari per la prima volta dopo tanto tempo, qualche ricerca in più l'ha fatta». Fra i prodotti più richiesti, viste le attuali norme anti-contagio che permettono solo il servizio all'aperto, ci sono i prodotti per i dehors: «Tipo calici con un base più ampia così da risultare più stabili su tavolini che, spesso, si appoggiano su superfici irregolari o magari sono semplicemente più piccoli per utilizzare al meglio lo spazio disponibile», conclude Alabrese.

Fra i prodotti più ricercati, calici con una base più larga a prova di tavolino ballerino Piatti, stoviglie, bicchieri e tazzine:la tavola sorride ai fornitori
Fra i prodotti più ricercati, calici con una base più larga a prova di tavolino ballerino

Dario Zadra (Schonhuber Franchi): «In Italia e all'estero una vera e propria inversione di tendenza»

«Inversione di tendenza». Così Dario Zadra, responsabile del mercato estero di Schonhuber Franchi descrive le ultime due settimane. «Già nell’ultimo mese qualcosa aveva iniziato a muoversi con un interscambio di email sempre più serrato sia con la clientela che con tutta la nostra rete di agenti. Ma non ci siamo fatti trovare impreparati», racconta Zadra. Fra le richieste più pressanti, quelle relative all'aggiornamento della mise en place e la fornitura di complementi di arredo per l'outdoor.

«Per quanto riguarda il mercato estero, stanno tutti cercando di far ripartire i progetti in stand-by e chiedono consegne abbastanza velocemente perché si sta aprendo tutto. Lo stesso vale per il mercato italiano. Essendo stati chiusi per un anno, tutti i ristoratori hanno iniziato un processo di revisione delle proprie attrezzature. Un po' per sostituire i set più usati un po' per integrare quelli incompleti. Mentre chi ha più possibilità economica ha puntato a rinnovarsi per incontrare un consenso maggiore e più fresco verso i clienti», afferma Zadra. E visto il target di clientela solitamente intercettata da Schonhuber Franchi, ossia ristoranti di un certo livello e hotel dalle 4 stelle in su, il trend è stato quello di introdurre un'oggettistica più raffinata, d'impatto e di tendenza.

Più difficile, invece, resta il serivizio di customizzazione degli articoli. «A causa dei problemi logistici, sopratutto per quanto riguarda i mercati esteri, abbiamo avuto qualche rallentamento nella fornitura dei materiali che di solito utilizziamo per le personalizzazioni di sedute e mobili. Questo, ovviamente, ci ha portato ad allungare i tempi di consegna. Ora, però, tutto sembra vicino alla normalità. D’altronde anche i nostri fornitori ora si fanno in quattro per recuperare il tempo perduto».

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