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La contraffazione di vino e altri alcolici costa 1,3 miliardi di euro annui all’Ue

La produzione di alcolici e vini contraffatti costa alle imprese dell’Unione europea 1,3 miliardi di euro l’anno. In Italia il settore perde 162 milioni di euro annui, e 18 milioni di euro l’anno in mancate accise. Le mancate vendite si traducono in una perdita diretta di 4.800 posti di lavoro nei relativi settori

30 luglio 2016 | 10:07
La contraffazione di vino e altri alcolici 
costa 1,3 miliardi di euro annui all’Ue
La contraffazione di vino e altri alcolici 
costa 1,3 miliardi di euro annui all’Ue

La contraffazione di vino e altri alcolici costa 1,3 miliardi di euro annui all’Ue

La produzione di alcolici e vini contraffatti costa alle imprese dell’Unione europea 1,3 miliardi di euro l’anno. In Italia il settore perde 162 milioni di euro annui, e 18 milioni di euro l’anno in mancate accise. Le mancate vendite si traducono in una perdita diretta di 4.800 posti di lavoro nei relativi settori

30 luglio 2016 | 10:07
 

Da un nuovo studio dell’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) emerge che il 4,4% delle vendite legittime di alcolici e il 2,3% di quelle dei vini vanno persi ogni anno a causa della contraffazione nel settore delle bevande alcoliche. Tali mancate vendite si traducono in una perdita diretta di 4.800 posti di lavoro nei relativi settori, poiché i legittimi produttori assumono meno personale di quanto avrebbero fatto in assenza di contraffazione.

Prendendo in considerazione anche gli effetti a catena che vini e alcolici contraffatti hanno sul mercato, vanno aggiunti 18.500 posti di lavoro persi per l’economia dell’Ue, di cui 8.600 nel settore agricolo e 1.300 in quello alimentare. In termini di entrate statali, tra imposte sul reddito delle famiglie, contributi previdenziali, prelievo fiscale sulle aziende, Iva e accise, nell’Ue a 28 la perdita annuale complessiva dovuta alla presenza di prodotti contraffatti in tali settori è stimata a 1,2 miliardi di euro.



«Il settore dei vini e degli alcolici nell’Ue - ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Euipo, António Campinos - è composto per la stragrande maggioranza da imprese di piccole e medie dimensioni che impiegano mediamente 10 lavoratori ciascuna. Lo studio evidenzia l’impatto economico della contraffazione in tale settore e le relative conseguenze per l’economia dell’Ue nel suo complesso. Le conclusioni che ne abbiamo tratto sono volte ad assistere i responsabili delle politiche nella risposta che sono chiamati a dare ai problemi causati dalla contraffazione in questo settore cruciale dell’economia».

In Italia nel complesso, i settori dei vini e degli alcolici del paese perdono annualmente 162 milioni di euro, ossia il 2,7 % del mercato complessivo, cui si aggiungono 18 milioni di euro l’anno in mancate accise. In Spagna lo studio stima pari a 263 milioni di euro l’anno la perdita per il settore della produzione iberica di vini e alcolici in conseguenza della contraffazione, e a 90 milioni di euro l’anno quella per l’erario spagnolo per la mancata riscossione delle accise.

In Francia secondo le stime, la contraffazione costa al settore di vini e alcolici d’Oltralpe 136 milioni di euro l’anno in mancate vendite. A questi si aggiungono 100 milioni di euro di accise perse a causa della presenza sul mercato di prodotti contraffatti. In Germania lo studio stima pari a 140 milioni di euro l’anno le perdite per il settore produttivo tedesco, più 65 milioni di euro in accise non riscosse. Nel Regno Unito il totale delle mancate vendite nel settore della produzione di vini e alcolici è stimato a 87 milioni di euro l’anno, di cui 25 per gli alcolici e 62 per i vini, e quello delle mancate accise a 197 milioni di euro l’anno.

Lo studio presentato è l’ottavo di una serie pubblicata dall’Euipo tramite l’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, in merito all’impatto economico della contraffazione nei settori industriali dell’Ue. Gli studi precedenti di tale serie hanno analizzato settori quali industria discografica, orologi e gioielli, borse e valigie, giochi e giocattoli, articoli sportivi, abbigliamento, calzature e accessori nonché cosmetici e prodotti per la cura personale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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