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Il segreto del larice, un delizioso liquore con profumi dolci e sfumature speziate

Quello al larice è un digestivo unico dalla produzione limitata e numerata. La prima produzione è stata di soli 493,5 litri che corrispondono a 987 bottiglie, tutte rivestite con un sottile foglio in legno di vero larice

di Piera Genta
 
24 agosto 2016 | 17:55

Il segreto del larice, un delizioso liquore con profumi dolci e sfumature speziate

Quello al larice è un digestivo unico dalla produzione limitata e numerata. La prima produzione è stata di soli 493,5 litri che corrispondono a 987 bottiglie, tutte rivestite con un sottile foglio in legno di vero larice

di Piera Genta
24 agosto 2016 | 17:55
 

Il larice, elegante conifera a foglie caduche che appartiene al paesaggio delle nostre Alpi, è conosciuto per il suo legno molto resistente, utilizzato soprattutto per la costruzione di esterni e di tutti gli oggetti che sono esposti all'azione degli agenti atmosferici. Nel Medioevo e nel Rinascimento venne anche usato dai veneziani per costruire le fondamenta di palazzi, navi e chiese. Nelle descrizioni letterarie, i rami del larice, che con il sole primaverile emanano intensi bagliori di luce, vengono identificati proprio con i raggi del sole.



Un albero che trasmette fiducia e sicurezza, una farmacia della salute, in passato si raccoglieva e lavorava in mille modi la sua linfa abbondante a cui gli furono riconosciute molte proprietà curative e ancora oggi la sua corteccia e i suoi aghi possono essere aggiunti all’acqua del bagno per preparare bagni in grado di alleviare i reumatismi. Inoltre è uno dei sette principali rimedi floreali di Bach usato in caso di mancanza di fiducia in sé stessi. Scoperto anche dal foraging, ovvero la raccolta e il successivo utilizzo nell’alimentazione di cibi spontanei selvaggi, gli aghi del larice vengono utilizzati per un gustoso risotto.

In Piemonte proprio nei boschi a 1.600 metri dinanzi al Parco naturale della Val Troncea, un’area di particolare pregio naturalistico nel comune di Pragelato, in alta Val Chisone, nasce nel 2015 il digestivo Lar-ice. Seguendo un procedimento antico una sola volta all’anno nel mese di luglio viene estratto il nettare della pianta e attraverso il metodo dell’infusione a freddo si trasforma in un digestivo unico dalla produzione limitata ed esclusivamente numerata.

Così lo racconta Mauro Carosso, delegato Ais (Associazione italiana sommelier) Torino: «infuso dal colore trasparente con riflessi verde oro. Al naso esprime profumi dolci e delicatamente balsamici con finale vegetale. Rivela anche una sfumatura speziata che ricorda la corteccia. Il sapore è decisamente avvolgente, rilascia una netta corrispondenza tra naso e bocca tale che le sensazioni finali risultano decisamente balsamiche. Ha delicata persistenza finale. Consiglio di berlo debitamente refrigerato».

La prima produzione è stata di soli 493,5 litri, che corrispondono a 987 bottiglie, tutte numerate rivestite con un sottile foglio in legno di vero larice che con il tempo assumerà il tipico colore rossiccio. Ogni foglio di legno, presenta un disegno delle fiamme diverso che rende ciascuna bottiglia un’opera d’arte unica. Anche i tappi sono in legno di larice. La bottiglia viene avvolta nella cartina n° 105 dell’Istituto geografico centrale, sulla quale sono stati evidenziati i terreni di estrazione del nettare di larice. Il nettare di larice è una risorsa scarsa, talvolta da un albero si ottiene il succo sufficiente per produrre solo una bottiglia, altre volte da un intero bosco non se ne ricava nessuna.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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