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Nestlè accusata di “frode colossale” Acqua Poland Spring sarebbe non sorgiva

Non è la prima volta che Nestlé finisce nei guai a causa del marchio di acqua Poland Spring, e sempre per la stessa ragione: l'azienda è accusata di spacciare un acqua comune come sorgiva, facendola così pagare di più

 
21 agosto 2017 | 12:43

Nestlè accusata di “frode colossale” Acqua Poland Spring sarebbe non sorgiva

Non è la prima volta che Nestlé finisce nei guai a causa del marchio di acqua Poland Spring, e sempre per la stessa ragione: l'azienda è accusata di spacciare un acqua comune come sorgiva, facendola così pagare di più

21 agosto 2017 | 12:43
 

Un gruppo di consumatori americani vuole trasformare una causa legale in una vera e propria class action, tutto per accusare Nestlé di “frode colossale”: pare infatti che il colosso abbia venduto con il marchio Poland Spring dell'acqua comune spacciata per sorgiva, creando un business di acque minerali che solo l'anno scorso ha ricavato a livello mondiale ben 7,9 miliardi di franchi svizzeri (circa 6,96 miliardi ai cambi attuali).

Nestlè accusata di frode colossale Acqua Poland Spring sarebbe non sorgiva

Solo il marchio Poland Spring, grazie alla sua popolarità negli Usa, ha un fatturato di circa 900 milioni di dollari l'anno. La risposta di Nestlé non si fa attendere, e anzi, definisce la causa come «priva di merito e un chiaro tentativo di manipolare il sistema legale per un guadagno personale».

Ma non è questa la prima volta che il marchio Poland Spring finisce sotto i riflettori della giustizia americana: l'ultima volta risale al 2003, quando ancora era messa in dubbio la purezza dell'acqua. Al tempo l'azienda dovette pagare 12 milioni di dollari.

Oggi, nella causa depositata attualmente alla Corte federale del Connecticut, si legge che «l'acqua di sorgente naturale al 100%» pubblicizzata sulle bottiglie Poland Spring, che raffigurano una fonte in mezzo agli alberi con montagne innevate sullo sfondo, sarebbe in realtà acqua comune filtrata, contraddicendo quindi le leggi federali. Nelle 325 pagine di citazione si sostiene inoltre che la vera sorgente Poland Spring, nel Maine, si sarebbe esaurita 50 anni fa e Nestlé avrebbe perciò creato, illegalmente, nuove sorgenti artificiali, ingannando i consumatori, che perciò pagherebbero un prezzo premium per acqua ordinaria.

I guai legali per il gruppo guidato da Mark Schneider non di limitano all’aqua minerale. Nel mirino è tornato il wafer coperto di cioccolato KitKat. Giovedì Atari ha depositato una nuova causa legale a San Francisco, dopo quella promossa in Gran Bretagna, accusando la multinazionale di aver usato senza permesso, in una nuova campagna di marketing, il celebre videogame «Breakout», il celebre muro di mattoncini da abbattere, inventato negli anni 70 da Steve Wozniak con l’aiuto del fondatore della Apple Steve Jobs. Atari accusa Nestlé di violazione del copyright e concorrenza sleale.

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