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Caffè e ammazzacaffè Un rito tutto italiano

di Carla Latini
 
23 giugno 2019 | 10:18

Caffè e ammazzacaffè Un rito tutto italiano

di Carla Latini
23 giugno 2019 | 10:18
 

Espresso, lungo, cialde, moka, moka casalinga, corretto, macchiato con latte, cappuccino, shekerato freddo: il protagonista a fine pasto è senza dubbio il caffè.

L’ultimo sapore che ti rimane in bocca è quello che ricordi di più. Me lo disse, tanti anni fa, un cuoco alla ricerca della tazzina di caffè perfetta. Il fine pasto ti porta a rimanere a tavola o a spostarti in salotto, se hai tempo. Ma è anche quello di tutti i frenetici giorni in cui mangi dove capita e cerchi di farlo nel posto migliore.

(Caffè e ammazzacaffè Un rito tutto italiano)

Gli italiani bevono almeno 3 caffè al giorno, dosaggio che - dicono gli esperti - fa bene alla salute. A casa, al bar e al ristorante sono il 59%. Ma c’è chi arriva anche a cinque (il 37%). Nino Manfredi diceva: “Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?”. In quegli anni buono voleva dire solo buono. Oggi buono vuol dire altro. È buono se ti fa bene. È buono senza zucchero. Se non crea acidità allo stomaco. Rimanere a tavola, in piacevole compagnia, con un’ottima tazza di caffè da sorseggiare, è il fine pasto perfetto. Magari accompagnato da piccola pasticceria. L’anice, insieme alla mitica Sambuca, sono spesso uniti all’ultimo sorso in tazzina o bevuti da soli.

Ma il fine pasto, per chi non ha mai tempo per fermarsi, è spesso al bar lungo la strada. Dicono che il caffè al bar, in teoria, dovrebbe essere fatto meglio degli altri poiché la macchina lavora dalla mattina a notte fonda. Basta fidarsi della professionalità del barman. Se sceglie miscele ben fatte, equilibrate e non troppo tostate. Ma sarà sempre il vostro stomaco ad avere l’ultima parola.

È bello portare con sé il profumo del caffè. Siete mai stati in una torrefazione? Se la lavorazione è fatta con grazia, lentamente, come tutte le produzioni etiche e rispettose della materia prima, è un’esperienza che rimane nel naso.

Qualche anno fa le tisane a fine pasto e, soprattutto, a fine serata, sono diventate molto trendy. Tanto da creare una carta delle tisane. Prima, in tempi non sospetti, sono nate le carte dei caffè, tornate in voga in tempi recenti. Origine, stato di provenienza, nome della cultivar, data del raccolto. Ogni tazzina racconta una storia e continua a farlo se c’è verità nella storia.

Un buon caffè cerca anche un buon cioccolato. Fondente 70% come minimo. Un morso delicato e croccante che si amplifica nel palato già preparato dal caffè. Ritengo caffè e cioccolatino - ormai te lo offre anche il bar del benzinaio - il fine pasto completo. Energia buona, energia che fa bene.

C’è chi poi ama gli spirits. Come già detto per tutti gli altri prodotti citati: se sono ben fatti nel rispetto delle materie prime e nei tempi di lavorazione, esaltano il fine pasto. Il caffè di solito lo prendiamo in piedi prima di cominciare il pomeriggio. Proviamo a sederci un paio di minuti. Ci occuperà lo stesso tempo. Ma durerà molto di più il beneficio emotivo e salutare.

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