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A Merano un excursus brassicolo lungo tutto lo stivale

Al Merano WineFestival anche la birra ha suscitato particolare interesse; le pinte italiane hanno fatto la loro figura e i birrifici hanno dato il loro meglio tra etichette consolidate e interessanti novità

di Giovanni Angelucci
 
16 novembre 2016 | 15:55

A Merano un excursus brassicolo lungo tutto lo stivale

Al Merano WineFestival anche la birra ha suscitato particolare interesse; le pinte italiane hanno fatto la loro figura e i birrifici hanno dato il loro meglio tra etichette consolidate e interessanti novità

di Giovanni Angelucci
16 novembre 2016 | 15:55
 

Il presidente e fondatore del Merano WineFestival, Helmuth Köcher, si dichiara soddisfatto alla chiusura della venticinquesima edizione del Festival. Diecimila presenze in 5 giorni di attività, superando di qualche decina i numeri del 2015. 100 aziende vitivinicole partecipanti a bio&dynamica, 394 cantine italiane, 89 aziende vitivinicole internazionali, 92 artigiani del gusto e birrifici, 13 tra consorzi e aziende di servizi alla ristorazione. I numeri danno un’idea della crescita che la manifestazione è stata in grado di ottenere negli anni, soprattutto guardando indietro alla prima edizione quando i visitatori erano 500 e le cantine appena 40.

Merano WineFestival excursus brassicolo

Focus non soltanto sull’affollatissima sala principale con protagonista il vino, ma anche e soprattutto sulla GourmetArena, lo spazio in cui i visitatori del Merano WineFestival hanno avuto modo di conoscere da vicino alcune delle eccellenze gastronomiche italiane. Tra banchi d’assaggio e show cooking, con ben 100 aziende e validi birrifici artigianali, è stata proprio la birra ad attirare particolare interesse, le pinte italiane hanno fatto la loro figura e i birrifici hanno dato il loro meglio tra etichette consolidate e novità interessanti.

Un excursus brassicolo lungo tutto lo stivale. Di seguito gli assaggi che ci sono piaciuti di più. La Dark Deer del Birrificio del Bosco. I due giovani Marco Pederiva e Gabriele Tomasi producono una porter ad alta fermentazione dalla schiuma cremosa e da suadenti sentori di frutti di bosco, mirtilli, fragoline, frutta secca e cioccolato. In bocca è tonda e richiama la liquirizia con note alcoliche equilibrate. La chiusura è affidata ad una nota sapida lievemente amara. Una birra del tutto gradevole, appagante e in linea con la stagione invernale alle porte.

Merano WineFestival excursus brassicolo

Il birrificio trentino Barbaforte produce quattro birre di personalità e con un’identità ben chiara, quella del giovane Matteo Mincone che le produce. Ancora beer firm ma in grado nel giro di tre anni di affermarsi con buone etichette tra cui spicca la Quadro. Una birra ispirata alle saison belghe prodotta con malto d’orzo e di frumento, caratterizzata da una speziatura a base di bucce d’arancia dolci, coriandolo, radice di genziana del Monte Baldo e rafano fresco. Decisamente profumata e fresca, in naso è inebriato dai profumi fruttati e in bocca colpisce la chiusura netta e la lunga persistenza di radice di genziana.

Filippo Ghidoni del Birrificio agricolo La Morosina, produce nel Parco del Ticino nel basso milanese. Sui quindici ettari a disposizione coltiva il suo orzo e dalle seicento piante di luppolo ottiene la migliore materia prima per le sue birre. Oltre le tre classiche si è presentato al Merano Wine Festival con l’edizione speciale in versione invernale: la Natalia. Una belgian ale con intense nuances di miele (utilizzato in cotta) e freschezza in bocca donata dallo zenzero una totale pulizia con chiusura pulita grazie alla buccia d’arancia. Fresca, secca e piacevole.

Merano WineFestival excursus brassicolo

Da ormai vent’anni il birrificio Amarcord si dedica alla produzione brassicola in Emilia Romagna. È difficile non rimanere ammaliati dalle diverse linee di birre prodotte, tanto differenti quanto interessanti. La linea Ama, per esempio, concepita con il brewmaster Brewery Garrett Oliver e il designer di fama internazionale Milton Glaser, è entusiasmante. A colpire però è la creazione più rara, la Riserva Speciale: riflessi rosati e finezza al naso, prodotta con miele, visciole e prugnole delle colline marchigiane, e rifermentata in bottiglia con lievito di Champagne. Il risultato è una birra freschissima e complessa con una divertente e bilanciata acidità durante l’intera bevuta. Da provare.

Nel frattempo a Merano si lavora già ai prossimi eventi: Merano Award Selection Roma (27 e 28 novembre all’Acquario Romano), il riconoscimento attribuito ai vini che raggiungono un punteggio minimo di 88/100, e Wine&Siena (21-22 gennaio 2017), un percorso itinerante attraverso 250 cantine presenti, giunto alla sua seconda edizione tra le vie della storica città toscana.

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