La Commissione europea ha dato un via libera condizionato al matrimonio tra il primo e il secondo produttore di birra del mondo, AbInbev e SabMiller, destinato a entrare negli annali come una delle maggiori fusioni di sempre. Per poter ottenere una luce verde definitiva, AbInbev, si legge nella nota di Bruxelles, «dovrà vendere praticamente tutte le attività birrarie di SabMiller in Europa».
Dopo la cessione di Peroni e Grolsch ai giapponesi di Asahi, i marchi principali da dismettere restano la polacca Tyskie, la romena Ursus e, soprattutto, la ceca Pilsner Urquell, uno dei fiori all'occhiello del catalogo SabMiller nonché la prima “lager” della storia. Gli altri marchi nel portafoglio di SabMiller venduti in Italia sono la Raffo e la Whurer. Nel portafoglio di AbInBev ci sono invece marchi come Stella Artois, Leffe, Beck's e Budweiser.
«Dato che ogni anno gli europei acquistano birra per 125 miliardi di euro, un rialzo dei prezzi anche relativamente limitato può provocare un danno considerevole ai consumatori per cui è molto importante assicurare che l'operazione non riduca la concorrenza sui mercati della birra in Europa», ha indicato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.