Restando in ambito acquisizioni e cessioni del mondo brassicolo, è rilevante la scelta intrapresa da Giuseppe Collesi, proprietario dell’omonimo birrificio marchigiano. Questa volta, però, non è un italiano a cedere quote o vendere, ma ad acquisire. Infatti Tenute Collesi, il microbirrificio di Apecchio (Pu) nel cuore dell’Appennino marchigiano, ha annunciato l’acquisizione del 10% del capitale sociale di un’importante azienda di distribuzione francese, specializzata nella fornitura di birra.
Giuseppe Collesi
Dunque un buon traguardo per quello che nel 2007, anno di nascita, era un piccolo microbirrificio. «Il settore dell’artigianale è diventato davvero competitivo - sottolinea Collesi - ed è necessario attrezzarsi, strutturarsi. Quello che è certo, però, è che la qualità delle materie prime, l’impegno e le iniziative dei produttori, vengono ripagate, nel tempo, dai consumatori, oggi sempre più in grado di comprendere le caratteristiche, gli aromi e il gusto unico di un prodotto di qualità e, di conseguenza, di scegliere i prodotti giusti».
È per questo che Tenute Collesi rilancia il suo impegno guadagnandosi uno spazio della distribuzione francese: «L’ export, in questo momento, rappresenta il 30% del nostro fatturato, quello francese il 7%. Con quest’operazione puntiamo a potenziare le vendite nel mercato d’oltralpe sia nel canale della Gdo, sia in quello dell’Horeca e arrivare al 20% di esportazioni della nostra “artigianale italiana” in Francia».
E il suo punto di vista sulle dinamiche commerciali e di mercato che stanno interessando i nostri birrifici italiani?Un duro colpo anche per i competitor perché significa che i sacrifici, i progetti dell’intero comparto perdono importanti interpreti. Ora è importante reagire.
E sembra proprio averlo fatto con decisione ampliando il proprio capitale e definendo i futuri obiettivi lavorando sulle caratteristiche che distinguono questa realtà: l’acqua straordinaria del Monte Nerone, fra le migliori in Europa per la produzione di birra, e i terreni dell’azienda agricola di famiglia in cui poter coltivare direttamente l’orzo utilizzato.
Per informazioni:
www.collesi.com