Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 20 aprile 2024  | aggiornato alle 13:32 | 104713 articoli pubblicati

Con Grignè alla scoperta della birra agricola d’Abruzzo

di Giovanni Angelucci
 
19 novembre 2018 | 18:23

Con Grignè alla scoperta della birra agricola d’Abruzzo

di Giovanni Angelucci
19 novembre 2018 | 18:23
 

La zona del teramano, in Abruzzo, offre autentiche e valide esperienze gastronomiche. E tra prodotti tipici e case vitivinicole di grande fama, spunta Grignè, il primo birrificio agricolo della regione.

Se conoscete questa porzione d’Abruzzo per l’azienda Fracassa con i suoi salumi tipici (bresaola di maiale, salame al vino, salsiccia di fegato e la regina della norcineria locale, la ventricina teramana) o per la cantina di Emidio Pepe che offre una delle migliori espressioni della Docg Montepulciano d’Abruzzo Colline teramane, dovreste dunque scoprirla anche in fatto di birra. A Corropoli sorge appunto il primo birrificio agricolo d’Abruzzo, Grignè. È l’indirizzo giusto per una sosta rinfrescante certamente durante la bella stagione, ma anche d’inverno, con il locale adiacente che ospita e offre i piatti tipici dei pub americani rivisitati in chiave agricola abruzzese.

Niky Ferri (Con Grignè alla scoperta della birra agricola d’Abruzzo)
Niky Ferri

Qui Niky Ferri è sempre pronto a dissetare i viandanti di passaggio con le birre artigianali prodotte dai cereali che coltiva direttamente: la lista ne comprende più di dieci, compresa una delle più famose, nata di recente, la birra Emma al miele. Più che un birrificio, la “Masseria Cesarini”, che nasce in questo paesino di poche anime sulle colline litoranee teramane, è una vera e propria azienda agricola. Qui i venti montani incontrano quelli marini e i cereali trovano il giusto habitat ed esprimono al meglio le loro caratteristiche, facilmente rintracciabili anche nelle birre. La masseria è stata fondata nel 1940 dalla famiglia Cesarini, oggi rappresentata da Donna Elena (nome anche di una birra) e da suo marito Niky Ferri, che lavorano sui venti ettari di proprietà coltivando non solo i grani e le spezie impiegati nella produzione di birra, ma anche olio di qualità. Bere una delle birre nel birrificio vuol dire davvero poter assaggiare le caratteristiche di un intero territorio. Iniziate con la Escobar a bassa fermentazione e continuate finché reggete.

A disposizione, ci sono produzioni molto diverse, ma tutte frutto di una coltivazione locale e di un approccio agricolo: «Le birre che realizziamo - dice Niky Ferri - sono il frutto dei prodotti dei nostri terreni immersi nelle colline abruzzesi. Prima di essere birrai, siamo agricoltori e ci prendiamo cura di tutti gli ingredienti che compongono la birra che bevete. Rispettiamo i tempi naturali di fermentazione delle nostre birre, ci vuole calma. Sono torbide e qualche volta succede che contengano dei residui sul fondo. Non è un difetto, vogliamo conservare i lieviti naturali della birra, senza filtra, né pastorizzare. L'acqua alla base della bevanda viene dal Gran Sasso, mentre l'orzo guarda il mare d'Abruzzo. Niente conservanti, preferiamo consumarla fresca!».

Da provare l’interessante versione di una bitter “Italy” (definizione del birraio Niki), dal bel colore ramato e dalla schiuma abbondante e sostenuta. Al naso, frutta e accenni minerali, mentre al gusto c’è un perfetto equilibrio tra malti, luppoli e acidità.

Per informazioni: www.birrificiogrigne.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Consorzio Barbera Asti
Festival Brodetto 2024
Mulino Caputo
Onesti Group

Consorzio Barbera Asti
Festival Brodetto 2024
Mulino Caputo

Onesti Group
Molino Grassi
Molino Dallagiovanna