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Il bergamasco Marco Valeriani è il Birraio dell’anno 2018

 
21 gennaio 2019 | 17:17

Il bergamasco Marco Valeriani è il Birraio dell’anno 2018

21 gennaio 2019 | 17:17
 

Per la seconda volta in tre anni il premio al miglior produttore italiano è stato consegnato a Marco Valeriani del birrificio Hammer di Villa d’Adda (Bg). Non era mai successo in dieci anni che il titolo venisse attribuito due volte alla stessa persona. Nella categoria Emergenti ha trionfato l’umbro Luca Tassinati.

Il premio Birraio dell’anno attribuito da 100 esperti italiani interpellati da Fermento Birra, annunciato come da tradizione dal palco del teatro Tuscany Hall di Firenze, ha visto così andare in onda la replica del 2016. E se ai due primi posti ricordati (2018 e 2016), si aggiunge il secondo posto dell’edizione 2017, il quadro appare evidente: se il Birraio dell’anno è il Pallone d’oro della birra, Marco Valeriani è il Cristiano Ronaldo dei birrai.

(Il bergamasco Marco Valeriani è il Birraio dell’anno 2018)
Marco Valeriani

In effetti per la maggior parte degli addetti ai lavori Marco è il prototipo del birraio perfetto: unisce al rigore e alla professionalità (ha un trascorso da addetto al controllo della qualità in Ferrero), che si traducono in birre dalla costanza ineccepibile, lo studio, la ricerca continua e la passione. Un mix esplosivo innescato, è doveroso ricordarlo, dagli investimenti della famiglia Brigati, soci fondatori, che si sono concretizzati in tecnologia di livello e un team affiatato e che ha dato vita ad un fenomeno produttivo conclamato da critica e pubblico.

Hammer è il riferimento indiscusso per le birre luppolate e se Wave Runner e Killer Queen sono ormai degli standard nella categoria delle Ipa, non sono mancate durante il 2018 birre occasionali degne di nota sia rilasciate nella linea sperimentale Workpiece, sia con il filone chiamato semplicemente American Ipa: una gamma dove il birraio si è divertito a riproporre la stessa ricetta cambiando però di volta in volta la luppolatura.

Ma rinchiudere le produzioni di Marco Valeriani all’interno del campo, seppur ampio, delle luppolate d’ispirazione americana sarebbe riduttivo. In gamma, ed è uno dei motivi che sicuramente lo ha portato alla vittoria, trovano posto stili più disparati: dalle belghe Blanche e Saison alle tedesche Kölsch e Pilsner. Senza dimenticare birre dai toni “dark”, un territorio produttivo dove soprattutto nell’ultimo anno Marco si è spinto con successo rilasciando sia etichette di ispirazione teutonica come le Schwarzbier, che di orientamento anglosassone come le Stout, declinate nelle numerose varianti.

(Il bergamasco Marco Valeriani è il Birraio dell’anno 2018)

Per quanto riguarda il podio, grande soddisfazione per il laziale Ritual Lab, che vede il suo birraio Giovanni Faenza sfiorare la vittoria dopo aver conquistato il premio come Birraio Emergente solo l’anno scorso, mentre Luigi D’Amelio di Extraomnes si conferma ai piani alti della classifica conquistando per il secondo anno di fila il terzo posto. Seguono il laziale Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop, quarto, e Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio marchigiano MC77 quinti ex aequo con Emanuele Longo del lombardo Lariano.

CLASSIFICA BIRRAIO DELL’ANNO 2018
1° Marco Valeriani del birrificio Hammer di Villa d’Adda (BG)
2° Giovanni Faenza del birrificio Ritual Lab di Formello (RM)
3° Luigi D’Amelio del birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
4° Conor Gallagher Deeks del birrificio Hilltop di Bassano Romano (VT)
5° Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Dolzago (LC) (ex aequo)
5° Matteo Pomposini e Cecilia Scisciani del birrificio MC77 di Serrapetrona (MC) (ex aequo)
7° Josif Vezzoli del birrificio Birra Elvo di Graglia (BI)
8° Marco Raffaeli del birrificio Mukkeller di Porto Sant’Elpidio (FM)
9° Mauro Salaorni del birrificio Birra Mastino di San Martino Buon Albergo (VR)
10° Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
11° Marco Ruffa del birrificio CR/AK di Campodarsego (PD)
12° Samuele Cesaroni della Brasseria della Fonte di Pienza (SI)
13° Alessio Gatti del birrificio Canediguerra di Alessandria
14° Alessio Selvaggio del birrificio Croce di Malto di Trecate (NO)
15° Gino Perissutti del birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sopra (UD)
16° Luana Meola e Luca Maestrini del birrificio Birra Perugia di Perugia
17° Marco Sabatti del birrificio Porta Bruciata di Rodengo Saiano (BS)
18° Valter Loverier del birrificio Loverbeer di Marentino (TO)
19° Fabio Brocca del Birrificio Lambrate di Milano
20° Pietro Di Pilato del birrificio Brewfist di Codogno (LO)

Lorenzo "Kuaska" Dabove e Luca Tassinati (Il bergamasco Marco Valeriani è il Birraio dell’anno 2018)
Lorenzo "Kuaska" Dabove e Luca Tassinati

Si aggiudica invece il titolo di Birraio Emergente 2018, conferito a quel produttore con meno di due anni di esperienza alla guida di un birrificio, Luca Tassinati del birrificio umbro Altotevere di San Giustino (Pg), che dopo qualche anno alla guida della beer firm Monkey Beer, ha preso il timone produttivo di un progetto solido che, se pur giovane, nell’ultimo anno ha cominciato a dare i suoi frutti con ricette eclettiche, che abbracciano stili molto differenti tra loro, eseguite sempre magistralmente. Da segnalare anche il secondo posto del romano Umberto Calabria del birrificio Jungle Juice Brewing, seguito da Giorgio Masio del birrificio Altavia di Sassello (Sv), terzo.

CLASSIFICA BIRRAIO EMERGENTE 2018
1° Luca Tassinati del birrificio Altotevere di San Giustino (PG)
2° Umberto Calabria del birrificio Jungle Juice Brewing di Roma
3° Giorgio Masio del birrificio Altavia di Sassello (SV)
4° Adriano Giulioni del birrificio Babylon di Folignano (AP)
5° Alessandro Sanna e Federico Bianco del birrificio Bellazzi di San Lazzaro di Savena (BO)

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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