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Alta Quota, birrificio di montagna nel cuore dell’entroterra laziale

di Giovanni Angelucci
 
29 aprile 2019 | 12:07

Alta Quota, birrificio di montagna nel cuore dell’entroterra laziale

di Giovanni Angelucci
29 aprile 2019 | 12:07
 

Alta quota è un coraggioso birrificio di montagna che nasce come progetto di valorizzazione agricola e sociale. Si trova a Cittareale, in provincia di Rieti, nell’entroterra laziale.

In questa zona la Salaria ha tanto da offrire e percorrerla è come viaggiare lungo un itinerario gastronomico ricco e d’eccellenza. Per esempio da Rieti proseguite in direzione Amatrice con una sosta a Cittareale che vale assolutamente la pena. Per tanti motivi, ma soprattutto per due: il primo è rappresentato dall’azienda agricola bio Melamille di Andrea Feliciangeli, un giovane che a 18 anni ha deciso di occuparsi del recupero delle antiche varietà di mele con cui oggi produce marmellate, utilizzando anche i frutti selvatici della zona, riportando attuali i “sapori di una volta”.

(Alta Quota, birrificio di montagna nel cuore dell’entroterra laziale)

Il secondo è senza dubbio un’altra realtà produttiva degna di nota conosciuta come Alta Quota, il birrificio dove Claudio e Andrea Lorenzini producono le loro birre con il farro coltivato in loco. In realtà c’è molto di più, parliamo di un birrificio agricolo nato dove pochi investirebbero e portato avanti con passione ammirevole e rara. Innanzitutto la sostenibilità, sono state scelte solo fonti energetiche rinnovabili per amore dell’ambiente: consumo di energia 100% da fonte rinnovabile e rimpiego delle risorse impiegate durante il processo produttivo (le trebbie) utilizzandole come mangime per gli animali di un’azienda agricola vicina.

(Alta Quota, birrificio di montagna nel cuore dell’entroterra laziale)

Una birra sostenibile per molti può avere un sapore diverso da quello tradizionale; di certo i profumi e le materie prime del luogo, insieme alla creatività del mastro birraio, sono gli ingredienti principali. Nel birrificio Alta Quota non mancano, così da firmare le birre prodotte con uno stile personale e distintivo. Una produzione artigianale affidata ad Andrea Lorenzini e alla sua valente squadra. «Fantasia, estro, passione ci fanno lanciare anche in temerarie sperimentazioni caratterizzate dall’impiego di materie prime, a volte insolite ma sempre di eccellente qualità», dice il birraio stappando la brown ale Omid (speranza in afgano), esempio lampante di ciò che accade nel laboratorio di produzione.

L’acqua utilizzata è quella dell’Alta Valle del Velino, il farro impiegato è prodotto in loco e confererisce alle birre tipicità e autenticità, esaltando il territorio cittarealese. Da assaggiare, tra la decina di produzioni, la Omid il cui nome viene dalla lingua pashtun, ma è tipicamente in stile british, con un naso di legno e tostature di caffè, bocca da brown ale netta e diretta con la combinazione di più malti; ad arricchirla ci pensano le note di liquirizia e leggermente affumicata. Una birra lunghissima e appagante.

Per informazioni: www.birraaltaquota.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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