Tre ragazzi, una passione smodata per la pizza ed il mood spensierato degli anni ’80. Metti tutto insieme, fai fermentare un po’, aggiungi gentilezza a volontà e voglia di recuperare quel rapporto sincero e cordiale col cliente che permeava la ristorazione alla fine del secolo scorso ed ecco a voi Glory POP, che di recente ha inaugurato la terza sede a Milano.

La sala del terzo ristorante Glory POP a Milano
L’arrivo a Milano e una crescita rapidissima
Gianmarco Michieletto, co-founder del progetto, ci racconta dell’ottima risposta che hanno ricevuto dalla città meneghina e di come i loro piani siano sempre in fermento: «Milano risponde bene perché altrimenti non saremmo riusciti a fare quello che stiamo facendo con i tre locali in due anni. Dove ci vediamo tra cinque anni? Sicuramente con qualche locale in più e sicuramente non solo piazzati su Milano: la nostra idea è quella di uscire fuori». Tanti sogni e tante idee per un progetto nato nel 2023 insieme a Salvatore Venuto e Samuele Cantisani. Gianmarco, con il sorriso sulle labbra, ripercorre quei giorni: «Glory POP nasce nel 2023 da un’idea mia, di Salvatore e di Samuele, che sono gli altri due soci. Nasce con la possibilità di tornare qua a Milano da soci, aprendo un qualcosa che avremmo sempre voluto aprire, ovvero un locale tutti e tre insieme. Siamo stati fortunati perché dopo due anni siamo riusciti a fare la terza apertura».
La filosofia tra impasti, colori e musica
Siamo infatti proprio in via Fratelli Bronzetti 9, in zona Risorgimento a Milano, per provare la loro pizza ed il nuovo menu, che nel focus principale divide le pizze in due format: “180 g di croccantezza”, sottile e croccante, si ispira alla tradizione romana, mentre la “Pop”, più morbida (ma comunque fragrante) e con cornicione pronunciato, richiama invece la scuola napoletana contemporanea. A Gianmarco abbiamo chiesto qual è la loro idea alla base di ogni pizza, di ogni accostamento e di ogni ingrediente.

Glory POP divide le pizze in due format
«Preparare la pizza è come un concerto. La musica, come la colorazione, per noi è una guida importante. Da Glory POP ci sono poche tonalità omogenee, ci sono varie colorazioni, sia nelle pizze che nell’ambiente: viola, giallo, l’ortolana è multicolor. Sicuramente il colore e le wave anni ’70, ’80 e ’90 ci danno man forte nelle nostre scelte». Prima ancora che nei piatti, il tutto si riflette nella location: un ambiente immersivo che richiama musica e stile degli anni ’80 e ’90, dove tutti i dettagli, dalla selezione musicale agli arredi squisitamente vintage, contribuiscono a creare un’atmosfera leggera, nostalgica e accogliente.
L’accoglienza come valore fondante
E proprio per quanto riguarda l’accoglienza, Gianmarco - che ci ha seguito in modo impeccabile per tutto il corso della serata - ci tiene a specificare che la serata fuori per mangiare pizza «è un momento di felicità, un momento in cui deve essere inserito un accompagnamento al cliente, banalmente anche solo alla seduta. Non deve mai mancare la risata e non deve mai mancare il rapporto umano con il cliente, sia per il cameriere che per il pizzaiolo. Il cameriere deve sapersi inserire nel modo adatto per fare in modo che al cliente arrivi l’effetto giusto». Posto solare, persone solari. Arriva quindi il momento di toccare con mano le nuove proposte ed il loro focus autunnale.
Gli antipasti: equilibrio e creatività
Si comincia con degli antipasti, tutti molto interessanti: due spicchi di focaccia, quasi abbrustoliti ai lati per dare un morso più consistente prima di affondare nella morbidezza dell’impasto alveolato e ben sviluppato. Ben equilibrati i topping. La prima è con bufala, alici, riduzione di pomodoro e zest di limone: rotonda, quasi dolce, con zest ed alici a fare da contraltare alla grassezza della bufala. La seconda è con brie, cipolla in agrodolce e salame Milano. Il contrasto tra cipolla e salame è riuscito ed azzeccato.

Glory POP: bufala, alici, riduzione di pomodoro e zest di limone
Arriva poi una parmigiana light, di zucchine: cotte alla piastra e non fritte, poi ripassate in forno per dare l’aspetto da parmigiana classico, con sugo di pomodoro e provola affumicata. Consistenza giusta: la zucchina è cotta ma non si disfa, facendo da contraltare a un sugo morbido e alla provola sciolta. Infine, probabilmente il più goloso: maritozzo con ragù cotto per circa 4 ore, spianata calabra e scaglie di grana. L’impasto vira sul dolce e gioca perfettamente con un ragù reso ancora più opulento dalla spianata. Sapori decisi e gustosi, ma equilibrati.
Le pizze: due impasti, una sola identità
Comincia una giravolta di colori e sapori, in entrambi i formati disponibili: impasti diversi, grammatura diversa, idratazione diversa, stesura diversa ma stesso forno, che permette la cottura in contemporanea di entrambi gli impasti a temperature diverse. Il risultato è ottimo: la cottura di entrambe le tipologie è corretta, asciutta, di un bel colore e senza bruciature di sorta. Arrivati al terzo locale è evidente che certi automatismi siano ormai ben collaudati. In apertura arrivano una Provola e pepe nel formato da 180 grammi, croccante e con il carattere della provola a farla da padrona, e una Polpette e grana in formato POP, con un buon sugo di pomodoro accompagnato da polpettine e scaglie di grana: golosa, sapidità giusta, polpette morbide ma comunque con un buon morso.

Glory POP: Polpette e grana
Terza pizza, dopo due proposte classiche ma comunque degne di nota, arriva un accostamento interessante: Lardo di Colonnata e Gorgonzola. Tradizione o sperimentazione? Gianmarco ci risponde: «Non vedo perché una cosa non possa andare a braccetto con l’altra», mentre serve al tavolo la pizza da 180 grammi con fior di latte, gorgonzola DOP, lardo di Colonnata e riduzione di frutti di bosco. Personalmente la più interessante: l’accostamento tra lardo, gorgonzola e riduzione di frutti rossi funziona perfettamente. L’impasto croccante dà contrasto a un morso fatto di ingredienti cremosi o scioglievoli. Da provare.

Glory POP: Lardo di Colonnata e Gorgonzola
Il giro di assaggi si conclude con un’Ortolana (crema di peperoni grigliati, melanzane, zucchine, pomodori secchi, polvere di olive, olio evo, basilico) e una Patate viola, porchetta e zucca (crema di patate viola, fior di latte, porchetta arrosto, topping alla zucca). Ci ripetiamo: sapori equilibrati, cottura a regola d’arte, ingredienti interessanti e che si sposano bene tra loro. Dietro ogni proposta c’è dello studio, e si vede. Gianmarco ha poi sottolineato come ogni ricetta presente possa essere ordinata con entrambi gli impasti: gli abbinamenti in menu sono quelli che secondo il team meglio si sposano con quanto presentato.
Dolci, birre artigianali e inclusività
Glory POP dispone anche di una selezione di dolci fatti da loro: protagonista assoluta la Cheesecake al Lotus, ma anche il Profitterol, tipico degli anni ’80 e ’90, si difende bene. Anche nei dolci i sapori sono ben definiti ma senza risultare squilibrati.

Glory POP: i dolci
Per quanto riguarda il beverage, oltre alle birre classiche ci sono anche un paio di chicche che Gianmarco ci ha spiegato con cura: oltre alle classiche birre alla spina è presente una selezione di birre artigianali che arrivano direttamente dal Piemonte e che sono simpaticamente rinominate “Birbette POP”: c’è la bionda, c’è la rossa e c’è anche una versione gluten free, a testimoniare come la proposta di Glory POP sia inclusiva e per tutti.

Glory POP: la birra Birbetta POP
Tra le altre proposte in bottiglia spicca la Omega del birrificio Magna Grecia: una birra dal gusto leggermente acidulo, fresco e speziato, con due protagonisti d’eccezione: coriandolo e bergamotto. La serata, ad inizio settimana, ci ha raccontato di un locale moderno, giovanile, attento al dettaglio e all’inclusione, che si prefigge di essere un punto di riferimento per tutto il quartiere.
Il rapporto col quartiere e l’idea di comunità
Dall’impasto avanzato vengono poi sfornate varie pagnotte di pane, che vengono regalate ai clienti a fine serata o che, se avanzate, vengono distribuite per il quartiere da Gianmarco e i suoi amici e soci di porta in porta. Oltre i tanti slogan e i colori sgargianti c’è tanta sostanza: quella di un progetto di tre amici, tre ragazzi giovani, che portano avanti un’idea con grande passione. Gianmarco durante la cena non ha mai parlato di “io”, ma sempre di “noi”, coinvolgendo sempre anche Salvatore e Samuele, anche se non erano presenti.
Ma anche nelle migliori storie d’amore è naturale andare meno d’accordo su qualcosa, e allora gli abbiamo chiesto cosa succede quando le loro idee non sono allineate. La risposta è stata gentile, in pieno stile Glory POP: «Ci si siede e si parla. Come in qualsiasi rapporto umano e lavorativo sedersi e parlare è indubbiamente l’unico modo con cui si possono affrontare tutte le cose. Il parlarsi ed il modo di parlarsi cambia ogni cosa. Abbiamo imparato a conoscerci, abbiamo imparato a disconoscerci, abbiamo imparato a vivere di innovamenti anche nei nostri rapporti: è un qualcosa che ci dà la possibilità di accrescere la nostra cultura personale e anche quella, chiaramente, del gruppo».
Via Fratelli Bronzetti 9 20129 Milano