Quando il viaggio va oltre la conoscenza che ha il sapore della scoperta e si trasforma in un’esperienza, non momentanea, ma di vita. Ecco, questo è lo stile nell’interpretare il cammino lungo latitudini e fusi orari proprio di Quality Group. Una squadra di tour operator cui fanno capo 9 marchi ognuno specializzato in un’area geografica del mondo.

Il Gran Tour Patagonia è il fiore all'occhiello degli itinerari di Latitud Patagonia
Latitud Patagonia, molto intensa la stagione 2025/2026
Latitud Patagonia ha come focus Argentina e Cile e apre la stagione 2025/2026 con un programma a dir poco appetitoso. Lo ha presentato a Milano il founder e general manager Francesco Vitali. «Tra le principali novità - ha spiegato - il potenziamento del Gran Tour Patagonia, il fiore all’occhiello dei nostri tre itinerari on the road. Dal prossimo ottobre al marzo 2026 prevede 16 partenze garantite rispetto alle 10 precedenti. Visto il successo di questo tour, la scosra stagione ci siamo trovati spesso a dove dire che era completo. Avevano quindi due scelte: aumentare il numero dei partecipanti o le date. Abbiamo lasciato invariato il numero massimo dei partecipanti a 16 in modo da non intaccare l’esperienza e la qualità del viaggio».

Francesco Vitali, founder e general manager di Latitud Patagonia, marchio di Quality Group
Gran Tour Patagonia
Il tour (17 giorni) comincia con la visita guidata di Buenos Aires, per poi proseguire in volo (solo due voli interni) verso Ushuaia, la città più australe del mondo, immersa tra le montagne della Terra del Fuoco. Segue la visita del Parco Nazionale Terra del Fuoco, tra boschi australi e paesaggi che hanno nutrito il mito del “fin del mundo”, prima di imbarcarsi lungo il Canale di Beagle, tracciato dal brigantino di Darwin. Si affronta quindi la traversata via terra verso il Cile e Punta Arenas, attraversando lo Stretto di Magellano a bordo di un ferry che trasporta anche il bus (dotato di ogni comfort e tecnologia). A Magdalena si sbarca su un’isola abitata da migliaia di pinguini magellanici, prima di proseguire in direzione di Puerto Natales.

Il fronte, alto 70 metri, del ghiacciao Perito Moreno
L’ottavo giorno è dedicato alla visita del Parco Torres del Paine: dopo una sosta alla Cueva de Milodón, si percorrono laghi e cascate sotto la mole degli “Cuernos”, maestose formazioni rocciose tra guanachi, nandu e condor andini. Al nono giorno si attraversa la frontiera per rientrare in Argentina e raggiungere El Calafate. Il decimo giorno si realizza la visita dell’imponente Perito Moreno, 70 metri di parete viva nel cuore del Parco Los Glaciares. Il giorno successivo viene lasciato ai passeggeri la possibilità di scegliere tra diverse attività, tra cui la navigazione sul Lago Argentino, che permette di ammirare iceberg vaganti, i ghiacciai Spegazzini e Upsala o in alternativa un'intera giornata di visita ad El Chaltèn, la capitale argentina del trekking. È disponibile anche un’estensione facoltativa alle cascate di Iguazú, con visita ai versanti argentino e brasiliano (quota a partire da 5.050 euro a persona in doppia).
Lungo la dorsale della Ruta 40, che attraversa il continente sudamericano dal Tropico del Capricorno fino alla “Fine del Mondo” (dall’Atlantico alle Ande), si snodano anche gli altri due nuovi itinerari on the road di Latitud Patagonia.
La Mitica Ruta 40
La seconda proposta, Patagonia Autentica - La Mitica Ruta 40, è un inno alla strada e al ritmo dei viaggi via terra. Il punto di partenza è ancora Buenos Aires, ma l’itinerario vira presto verso Trelew e Puerto Madryn, porta d’accesso alla Penisola Valdés, riserva di cetacei e fauna australe. Da qui si scende lungo la costa fino a Camarones, per visitare la pinguinera di Cabo Dos Bahias, e poi si raggiunge Comodoro Rivadavia. Il giorno successivo si lascia l’Atlantico per attraversare la steppa patagonica fino alla Foresta Pietrificata di Sarmiento, proseguendo verso la cittadina di Perito Moreno. Da lì, si entra in Cile per navigare sul Lago General Carrera fino alle spettacolari Cattedrali di Marmo, monumento naturale scolpito nei secoli. Si rientra poi in Argentina per visitare la Grotta delle Mani dipinte, patrimonio archeologico risalente a oltre 9.000 anni fa.

La potenza delle cascate di Iguazù
L’itinerario riprende lungo la Ruta 40 in direzione di El Chaltén, ai piedi del Monte Fitz Roy. Il nono giorno è dedicato al Lago del Desierto, tra cascate e boschi australi. Segue il trasferimento a El Calafate, dove si visita il Ghiacciaio Perito Moreno. L’undicesimo giorno è lasciato alla libertà del viaggiatore, con la possibilità di effettuare la navigazione sul Lago Argentino prima del rientro a Buenos Aires e in Italia (quota a partire da 5.250 euro a persona in doppia).
Nord Argentino e Puna Experience
La terza esperienza, Nord Argentino e Puna Experience, è una spedizione vera e propria, rivolta a viaggiatori esperti e curiosi, pronti ad affrontare i silenzi assoluti dell’altopiano andino e a superare altitudini importanti. Dopo un’introduzione a Buenos Aires, si vola a Salta, porta d’accesso al nord-ovest argentino. Da qui, l’itinerario si svolge interamente in 4x4, attraversando la Cuesta del Obispo fino a Cachi e Molinos. Il viaggio prosegue lungo la Quebrada de las Flechas verso Cafayate, per poi salire nel cuore della Puna, raggiungendo El Peñón, a 3.400 metri d’altitudine. Si visitano il Campo de Piedra Pomez e la Laguna Carachi Pampa, tra coni vulcanici e distese saline abitate da fenicotteri. Il settimo giorno si raggiunge Antofalla, remoto insediamento nel nulla minerale dell’altopiano. Si prosegue verso San Antonio de los Cobres, attuale capitale della Puna, e si attraversano piste sterrate fino alle Salinas Grandes, dove è previsto il pernottamento in tenda presso il Pristine Camp (esclusiva Latitud Patagonia per l’Italia). L’undicesimo giorno si scende verso Purmamarca e Tilcara, nella Quebrada de Humahuaca, con tappa finale al mirador dell’Hornocal, la celebre montagna dai quattordici colori. Da lì si rientra a Salta, si vola a Buenos Aires e infine si rientra in Italia (quota a partire da: 7.150 euro a persona in doppia).
Vivere il territorio con i Pristine Camps
L’offerta articolata di Latitud Patagonia prevede anche i Pristine Camps, che rappresentano una modalità inedita di scoprire tre delle principali località turistiche dell’Argentina: il deserto salino delle Salinas Grandes, la Selva Misionera a Iguazù e il ghiacciaio Perito Moreno. «La struttura di Iguazù - ha puntualizzato Vitali - ha cambiato il modo di pensare questo luogo: non si va solo per vedere le cascate, ma per vivere l’ambiente della foresta, come nel caso della navigazione sul Rio Paranà fino al Salto Yasy». Per quanto riguarda il Camp di El Calafate, per esempio, non si tratta più di visitare il ghiacciaio, ma di abitarlo visivamente. «Lo vedi al risveglio, mentre fai colazione, durante una passeggiata a cavallo. È una presenza costante, silenziosa e maestosa».

Pristine Camps: il deserto delle Salinas Grandes
Per supportare la domanda di itinerari personalizzati da percorrere in autonomia, Latitud Patagonia ha inoltre sviluppato il segmento “self drive”, predisponendo una selezione di itinerari da utilizzare come base per proposte su misura. «Il nostro team - ha sottolineato Francesco Vitali - costruisce ogni viaggio con rigore e sensibilità e i nostri clienti possono contare su assistenza in italiano 24 ore su 24 grazie alla nostra presenza diretta in loco. Questo fa la differenza e spiega il successo del prodotto». Nel 2024 l’Argentina ha accolto 6,6 milioni di visitatori internazionali e il turismo rappresenta oggi il 5,3% delle esportazioni totali, consolidandosi come uno dei settori strategici della bilancia commerciale nazionale.