Villa Cora si trova al di fuori del centro storico fiorentino nel Viale Macchiavelli, che conduce al famoso piazzale emblema della città. Uno contesto storico (la villa è di fine ‘800), con sale affrescate, marmi e stucchi, immersa in un parco secolare con piscina e uno spazio che ospita oltre 100 tipologie di rose. La terrazza lounge e il ristorante Le Bistrot con servizio estivo in veranda completano un quadro di grande charme.
L'eleganza di VIlla Cora
Condividiamo quest’esperienza con una coppia di cari amici che qui sono di casa. Saranno in corsa 5 vini diversi (due Champagne e tre rossi toscani) che l’executive chef Alessandro Liberatore è chiamato a fronteggiare come si deve. A scendere in pista è la maison J. De Telmont. Disporre di ben 30 ettari di vigna in una zona vocata come Damery è garanzia di qualità in partenza.
In degustazione a Firenze due gioielli di J. De Telmont
Matrimoni organolettici
Con l’andare del tempo la bolla si è fatta sempre più “sincera” e meglio costruita. Dal “semplice” Brut Blanc de Blancs 2018, perlage finissimo, apertura floreale di campo e muschio, tratto di pesca bianca e melone che avvolge il palato. La Grande Réserve, dal perlage fitto è di nitido impatto olfattivo spaziando dalla rosa bianca al geranio, con una marcia in più all’assaggio in cui esprime tratti salini e minerali che incoraggiano il sorso. Perfetti per assecondare la spinta di un antipasto come la Capasanta in Variazione di carota alla birra, salsa acidula, crema di nocciole e polvere di cappero, di grande impatto gustativo. A cui risponde un ‘Paglia e Fieno’, ovvero Acqua e farina alla chitarra con zafferano e spirulina, ristretto di vongole, crudo di cannolicchi e lattuga di mare. Piatto elaborato che esalta la padronanza tecnica dello chef.
L'arte culinaria di Alessandro Liberatore
Le creature di Paolo De Marchi
Tocca ora alle creature di Paolo De Marchi, egregio portavoce della qualità chiantigiana. Dura la lotta fra Cabernet Sauvignon 2013, Syrah 2009 e Cepparello 2010 della cantina Isole e Olena. L’interpretazione dei rispettivi vitigni è ineccepibile, con un Cabernet dalla carica alcolica importante che non impedisce uno sviluppo balsamico di alloro, china, incenso dalla trama fitta. Il Syrah non nasconde l’impronta tipica di cuoio, pepe, frutti neri con un prorompente finale di cacao. Il Cepparello conquista già a partire dall’impatto olfattivo, di eucalipto, cassis, lavanda e cannella. Bocca potente ed elegante di cenere, tamarindo, canfora, con finale da fuoriclasse.
Cantina Isole e Olena ha proposto tre vini di alto lignaggio
Un terzetto di rossi così importanti non poteva non flirtare con piatti all’altezza. Reale di vitello arrostito, animella in crosta di quinoa, cicoria, rapa e gelée al bergamotto, davvero convincente. Non da meno il Maialino da latte in 4 consistenze, mela selvatica, radice di prezzemolo e chutney di cipolla, piatto esplosivo. Francamente non si può chiedere di più.
Per informazioni: www.villacora.it