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Coronavirus, Fipe sui locali chiusi «Il settore rischia lo stato di crisi»

Il presidente della Federazione italiana pubblici esercizi Lino Stoppani ha fatto il punto della situazione a Italia a Tavola sulla questione delle chiusure di alcuni locali pubblici in Lombardia. Qualche perplessità è emersa, ma Stoppani ha sottolineato il massimo rispetto per ogni scelta presa dal Governo.

di Federico Biffignandi
24 febbraio 2020 | 18:40
Coronavirus, Fipe sui locali chiusi 
«Il settore rischia lo stato di crisi»
Coronavirus, Fipe sui locali chiusi 
«Il settore rischia lo stato di crisi»

Coronavirus, Fipe sui locali chiusi «Il settore rischia lo stato di crisi»

Il presidente della Federazione italiana pubblici esercizi Lino Stoppani ha fatto il punto della situazione a Italia a Tavola sulla questione delle chiusure di alcuni locali pubblici in Lombardia. Qualche perplessità è emersa, ma Stoppani ha sottolineato il massimo rispetto per ogni scelta presa dal Governo.

di Federico Biffignandi
24 febbraio 2020 | 18:40
 

Il Presidente della Federazione italiana pubblici esercizi Lino Stoppani è intervenuto per commentare la scelta della Regione Lombardia di chiudere i bar dopo le 18 e tenere aperti invece regolarmente i ristoranti. La reazione primaria è di uno scetticismo che ha radici più profonde rispetto alla stretta attualità e che va indietro fino alla discussione sulla distinzione tra i vari locali esercizi pubblici di somministrazione di cibo e bevande.

Fipe mette in allerta sulla possibilità di chiedere lo stato di crisi - Coronavirus, Fipe sui locali chiusi «Settore a rischio stato di crisi»
Fipe mette in allerta sulla possibilità di chiedere lo stato di crisi

«Di fronte a questa situazione - ha detto il numero uno di Fipe - ci possono essere due possibili reazioni: una prima di critica su un provvedimento che potrebbe apparire illogico: ci si chiede perché fino alle 18 si possa somministrare e dopo le 18 no. La spiegazione sembra essere quella di evitare la concentrazione di persone e quindi ridurre il rischio contagio, del resto l’aperitivo delle 18 è un appuntamento fisso e ha suggerito un provvedimento di questo tipo. C'è però un problema tecnico collegato al fatto che, con la revisione normativa che ha unificato le tipologie di pubblico esercizio (oggi esiste una tipologia unica), tecnicamente l’ordinanza ha qualche debolezza, quantomeno nell’identificare correttamente le attività interessate al divieto».

Bar e ristornati infatti vanno a braccetto da un punto di vista delle normative, ma in questo caso sono stati separati "forzatamente" di fronte ad una situazione di emergenza. Proprio questo clima di urgenza ed emergenza porta Stoppani a tenere un profilo molto basso e di massima comprensibilità nei confronti delle istituzioni che stanno lavorando per garantire la massima sicurezza dei cittadini.

Lino Stoppani - Coronavirus, Fipe sui locali chiusi «Settore a rischio stato di crisi»
Lino Stoppani

«A fronte della prima potenziale critica - ha proseguito Stoppani - devo dire che c’è stata una grande forma di attenzione nei confronti del settore nel momento in cui sono stati risparmiati i ristoranti dalla chiusura serale forzata. Una scelta fatta per evitare quelle situazioni di panico che si stanno già creando ma anche per non pesare eccessivamente sul settore di riferimento».

In ultimo un appello al senso di responsabilità da parte di tutti, con uno sguardo all’immediato futuro: «Chiedo ai miei un minimo di accompagnamento di questi provvedimenti fatta salva poi la possibilità di prevedere dei sussidi o delle contribuzioni, delle incentivazioni collegate a questi provvedimenti che hanno effetti anche di natura economica sulle attività commerciali, che sono imprese a tutti gli effetti. Vediamo l'evolversi della situazione, qualche giorno di massima allerta ci può stare, ma una situazione di questo tipo evidentemente se dovesse continuare avrebbe anche bisogno di una dichiarazione di stato di crisi del settore».

L'hashtag lanciato per sostenere i ristoranti - Coronavirus, Fipe sui locali chiusi «Il settore rischia lo stato di crisi»
L'hashtag lanciato per sostenere i ristoranti

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25/02/2020 13:28:09
2) Ritengo il provvedimento una IDIOZIA
Personalmente esprimo il mio libero parere dicendo che tutta questa montatura è una IDIOZIA. Questa influenza è meno pericolosa di una Meningite o Morbillo, ( tasso di mortalità pari ad una normale influenza,) ma quando si sono verificati in passato casi delle suddette malattie, peraltro molto più pericolose, nessuno si è sognato di prendere delle decisioni simili. C'erano casi di Meningite e le università erano aperte, come i Bar e i ristoranti. Come mai??? E' evidente ( almeno agli esseri pensanti) che sulla reale situazione , è stato creato ad arte un attentato contro l'economia della nostra Italia. Penso che sia il preludio ad una situazione di emergenza per avere la scusa di legittimare a breve un nuovo governo guidato dal Sig. DRAGHI che guiderà un governo tecnico senza passare dalle elezioni. E' anomalo che in Italia il numero di casi di Corona Virus siano 10 volte superiori che in Francia o Germania, non esista il caso 0, e che i focolai siano proprio nel Nord Italia che ha un peso maggiore sulla prooduzione del PIL. Altra IMBECILLITA' è che questi incompetenti al potere, abbiano vietato eventi pubblici come Street Food e altro, mentre i Supermercati e centri commerciali possono rimanere aperti pieni di gente. Si vede che al Corona Virus piace stare all'aperto?? . Per questo ritengo che siano scelte Criminali da Sicari dell'Economia. Spero che alla fine venga a galla la verità . Hanno creato questo stato di Psicosi collettiva, con la complicità delle TV e Informazione Mainstream che producono solo Fake News e programmi che fanno regredire l'intelligenza degli Italiani al livello di 12 anni.
Stefano Ferrari

24/02/2020 23:59:22
1) commento sulle misure precauzionali prese .
E' vero che gli alberghi e i ristoranti sono stati risparmiati da misure repressive, ma concretamente anche queste attività vengono fortemente penalizzate per il forte panico creato. quanti vanno al ristorante la sera con una situazione di questo tipo? Bloccando le manifestazioni sportive e le gite scolastiche, attività come la mia che vivono su quelle sono in ginocchio. Le spese restano e gli introiti mancano. Dove vado a recuperare i soldi persi e chi mi paga i mutui contratti o il personale assunto?
Claudio Agoni




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