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Lombardia e Veneto chiudono tutto A ore la decisione finale

In conferenza stampa stamani il premier Conte ha spiegato che misure più restrittive per le singole regioni non sono escluse. Ora attende la formalizzazione dei governatori Fontana e Zaia; la decisione è questione di ore. Dovrebbero quindi restare aperti soltanto farmacie, negozi alimentari, reti internet ed energetiche.

 
11 marzo 2020 | 12:16

Lombardia e Veneto chiudono tutto A ore la decisione finale

In conferenza stampa stamani il premier Conte ha spiegato che misure più restrittive per le singole regioni non sono escluse. Ora attende la formalizzazione dei governatori Fontana e Zaia; la decisione è questione di ore. Dovrebbero quindi restare aperti soltanto farmacie, negozi alimentari, reti internet ed energetiche.

11 marzo 2020 | 12:16
 

Durante la Conferenza stampa di questa mattina, il premier Giuseppe Conte - dopo aver riferito del fondo straordinario di 25 miliardi di euro per fronteggiare l'emergenza coronavirus - è stato interpellato circa la possibilità di introdurre misure più restrittive in Lombardia, come chiesto dal governatore Attilio Fontana nella serata di ieri.

Luca Zaia e Attilio Fontana - Lombardia e Veneto chiudono tutto A ore la decisione finale

Luca Zaia e Attilio Fontana

«Ieri c'è stata una videoconferenza: ho dato mandato al ministro della Salute Roberto Speranza di sollecitare il governatore Fontana a formalizzare le richieste, motivandole. Siamo in attesa di ricevere quelle richieste. Non c'è nessuna chiusura verso misure più restrittive». A questo punto è solo questione di un iter burocratico, per vedere se dal Governo arriverà l'ok alla richiesta del Governatore della Lombardia.

Ricordiamo infatti che la Lombardia ha chiesto ieri al Governo la chiusura totale di 14 giorni. Una richiesta che è stata avanzata anche da Luca Zaia, governatore del Veneto. Sono queste le due regioni che al momento potrebbero chiudere "tutto", fatta eccezione naturalmente per produzioni e servizi essenziali. Dovrebbero quindi restare aperti solo farmacie, i negozi alimentari. le reti internet e quelli energetiche. Tutto il resto dovrebbe essere chiuso.

Per completezza d'informazione ricordiamo che domenica in una lettera al Governo la Lombardia aveva chiesto queste chiusure:

* chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole;
* chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita;
* chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere;
* chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza;
* chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico;
* sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private;
* chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti. Si propone l’ulteriore sospensione, di conseguenza, dei termini processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa, ecc..

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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