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Anche in fabbrica ridurre i contatti In caso di rischio meglio chiudere

Accordo Governo-Confindustria-sindacati per tutelare i lavoratori. La salute prima di tutto, per poi essere pronti alla ripresa. Cassa integrazione dove nessario, tante misure di prevenzione per garantire chi lavora. Orari di ingresso/uscita scaglionati nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Sanificazione degli ambienti.

14 marzo 2020 | 13:42
Anche in fabbrica ridurre i contatti 
In caso di rischio meglio chiudere
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In caso di rischio meglio chiudere

Anche in fabbrica ridurre i contatti In caso di rischio meglio chiudere

Accordo Governo-Confindustria-sindacati per tutelare i lavoratori. La salute prima di tutto, per poi essere pronti alla ripresa. Cassa integrazione dove nessario, tante misure di prevenzione per garantire chi lavora. Orari di ingresso/uscita scaglionati nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Sanificazione degli ambienti.

14 marzo 2020 | 13:42
 

È obiettivo prioritario coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Nell’ambito di tale obiettivo, si può prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività». E' quanto prevede il "protocollo di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” firmato questa mattina, dopo una lunga maratona notturna, da imprese e parti sociali che è stato sottoscritto su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del ministro dell’Economia, del ministro del Lavoro, del ministro dello Sviluppo economico e del ministro della Salute, che hanno promosso l’incontro tra le parti sociali.
 

Anche in fabbrica ridurre i contatti In caso di rischio meglio chiudere

«In questa prospettiva potranno risultare utili, per la rarefazione delle presenze dentro i luoghi di lavoro, le misure urgenti che il Governo intende adottare, in particolare in tema di ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale» si legge nel documento condiviso. Ferma la necessità di dover adottare rapidamente un Protocollo «a favorito il confronto preventivo con le rappresentanze sindacali presenti nei luoghi di lavoro, e per le piccole imprese le rappresentanze territoriali come previsto dagli accordi interconfederali» viene precisato nel testo.

In particolare «si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa) e dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni». Inoltre, perfino «gli spostamenti all’interno del sito aziendale – si legge nel documento - devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali». Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, - si legge - «nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/areazione dei locali».

Quste le principali norme introdotte

1 - Si autorizza la misurazione all’ingresso della temperatura dei dipendenti e si chiede ai dipendenti di informare subito il datore di lavoro in caso durante il lavoro si manifestino sintomi sospetti.

2 - Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportato•occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivire dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro. Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno individuare/installare servizi igienici dedicati.

3 -L’azienda deve garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi. In generale deve garantire la sanificazione periodica degli ambienti di lavoro.

4 - Non previsto obbligo di mascherine per chi non manifesta sintomi, come previsto dall’Oms. Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche

5 -si dispone la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza. Prevista anche la rimodulazione dei turni per evitare che le persone si incontrino.

6 - Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa) . Dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.

7 - Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale, si dovrà procedere al suo allontanamento/isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria e a quello degli altri presenti dai locali, l’azienda procede immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute.

8 - Si evidenzia la possibilità di interrompere la produzione per mettere in campo le varie misure e attrezzare le fabbriche. In questa fase i dipendenti sarebbero in cassa integrazione.

 «È stata una notte importante per tutto il Paese. Grazie alle associazioni di categoria e ai sindacati per aver raggiunto l'intesa sul protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Avete dato prova di essere all'altezza delle sfide che ci aspettano. Uniti per non fermare l'Italia», è il post su Twitter del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.

«Prima viene la salute e la sicurezza. Questa è la condizione per far ripartire anche la nostra economia», afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini nel corso di una diretta su Facebook dopo la firma del protocollo. «Il virus si sconfigge lavorando perché quelli della sanità devono lavorare, i ricercatori devono lavorare. Non è che si sconfigge il virus restando fermo e in attesa che finisca», aggiunge il leader della Cgil sottolineando: «Gli scioperi erano per chiedere che le aziende fossero nella condizione di far lavorare le persone con la sicurezza necessaria. Quindi sicuramente da lunedì nelle aziende metalmeccaniche e non solo questo accordo dà la possibilità di usare la cassa integrazione, cioè degli strumenti che permettono di dare tempo di avere le protezioni necessarie».

«Questo accordo - sottolinea Landini - oggi mette a disposizione una strumentazione importante ma c'è bisogno di una volontà e di un'attenzione. Non sono in grado di dire se tutte le imprese capiranno questo messaggio, se tutti i lavoratori capiranno questo messaggio». Oggi, rileva Landini, «ci sono volendo gli strumenti, i percorsi per poter affrontare questa situazione senza che i lavoratori perdano il proprio reddito e mettendo nelle condizioni le aziende di poter produrre senza dare un danno alle persone ma tenendo aperta l'economia del nostro paese».

«È stata una lunga notte di discussione, ma alla fine è prevalso un senso di comune responsabilità e di positiva unità che ci porterà ad adottare tutte quelle soluzioni straordinarie ed urgenti che potranno favorire il contrasto nei luoghi di lavoro alla diffusione del virus in ragione delle specificità di ogni singola realtà produttiva e delle situazioni territoriali. La nostra priorità rimane quella di tutelare la salute ed il reddito di tutti i lavoratori italiani». Lo sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. «È un protocollo molto chiaro e dettagliato che ora va attuato in tutte le aziende ed in tutti i luoghi di lavoro - prosegue Furlan - Definisce con chiarezza tutto quello che le imprese sono obbligate a fare, coinvolgendo i rappresentanti sindacali, per contenere la diffusione del virus e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in questa fase di grave emergenza sanitaria, anche utilizzando un periodo di sospensione della produzione e delle attività. Si potranno usare gli ammortizzatori sociali, il lavoro agile, una diversa organizzazione aziendale, - precisa la leader della Cisl - una nuova gestione degli orari e gli altri strumenti concordati, sino a quando gli interventi di messa in sicurezza del luogo di lavoro non saranno ultimati».

«L'accordo raggiunto oggi - e va dato atto al Governo dell'immediatezza della convocazione e della soluzione nonché del grande senso di responsabilità degli attori sociali del Paese - ci permetterà in questa fase di emergenza di comprendere e considerare le fabbriche italiane al servizio del Paese a partire dalle filiere dell'agroalimentare e del farmaceutico per garantire a tutti noi i beni primari e tutelare ogni filiera della produzione». Così in un comunicato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia sottolineando come questa «attenzione prioritaria alla salute delle persone nei luoghi del lavoro ci consentirà anche di superare questa fase delicata e prepararci alla ripresa economica appena ne usciremo. L’industria italiana, la nostra industria, le sue imprenditrici e i suoi imprenditori, le sue lavoratrici e i suoi lavoratori, in un momento così delicato per la salute e l’economia nazionale si mettono al servizio della comunità e garantiscono una soluzione rapida e condivisa affrontando con coraggio l’emergenza sanitaria senza spegnere il motore dell'economia nella consapevolezza che insieme potremo superare ogni difficoltà. In questo momento storico va un grazie a tutte le imprese e ai lavoratori per questo grande atto di responsabilità verso il Paese».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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