C'è chi ha letto nel post di Giuseppe Conte di ieri mattina una "velata" risposta alle decisioni (più o meno modificate a seconda di criteri che - visti dall'esterno - apparentemente oscillano tra pareri scientifici, ricerca di consensi e cambio d'umore) del Governatore Attilio Fontana circa la riapertura della Lombardia il 4 maggio. Il desiderio espresso dal premier è quello di procedere uniti, di non suggerire iniziative irresponsabili, di non confondere i cittadini.
Attilio Fontana
È facile, effettivamente, legare queste parole ai commenti che il Governatore Fontana rilascia giorno per giorno alle testate giornalistiche, ai programmi televisivi, sui post dei diversi social più o meno istituzionali. L'ultimo è riportato dal
Corriere: «
Rifarei tutte le scete che ho dovuto fare», e ancora: «
Mi contesteranno tutto, ma sono in pace con la coscienza. E ricordiamoci in quali condizioni sono state prese certe decisioni».
Il Governatore Fontana pare voler mettere un punto e a capo a questo periodo ricco di commenti (e conseguenti critiche)
"più duraturo" tra un dpcm e l'altro, tra un'ordinanza e l'altra, ribadendo la sua posizione di forza e soprattutto di "coerenza". Attilio Fontana è stato criticato da una parte per i continui passi avanti e indietro sulla riapertura lombarda in vista del 4 maggio (prima
chiusure più restrittive rispetto al dpcm di aprile, poi «Apriamo tutto, Regione pilota nella fase 2», poi ancora «
Lo deciderà la scienza»); dall'altra parte per l'intera gestione dell'emergenza, in particolare sul caso delle rsa lombarde - Milano e ora anche Bergamo - e sulla mancata zona rossa di Nembro e Alzano.
La voglia di appianare una situazione che a livello comunicativo stava sfuggendo di mano, insomma, Fontana non la nasconde. Chiaro e conciso al
Corriere, chiaro e conciso anche a Porta a Porta da Bruno Vespa, nell'incontro-scontro con il Governatore della Campania
Vincenzo De Luca.
Attilio Fontana e Vincenzo De Luca
Ricordiamo infatti il botta e risposta di qualche giorno fa: alla "ripartenza subito" di Fontana, De Luca aveva addirittura minacciato di chiudere i confini della sua Regione se la Lombardia avesse davvero riaperto. Invece niente, due interventi pacati hanno voluto placare la discussione (deluldendo un po' gli spettatori più coinvolti e agguerriti). De Luca da una parte ha chiarito le sue posizioni, esprimendo tre concetti di fondo: il desiderio di evitare
un secondo esodo dopo quello che si era verificato all'imposizione della zona rossa dell'intera Regione del nord da parte del Governo; il ribadire che quando parla di confini si riferisce alle persone e non alle merci; l'intenzione condivisa di far ripartire l'Italia tutta unita, concetto che Conte non smette di ripetere dall'inizio della crisi.
Fontana, dal canto suo, riferisce: «Se in alcune regioni non c'è quasi più il contagio, ma in altre regioni abbiamo ogni giorno mille nuovi contagi (
in riferimento ai numeri di ieri) credo che un elemento di
prudenza debba essere mantenuto. Questo è tutto». Intervento tanto ragionevole quanto non portato ad alcuna critica, posto che economia e vita sociale devono riprendere in maniera graduale e controllata.
Fontana sia a Porta a Porta che nell'intervista al Corriere rilancia poi l'annuncio fatto nella giornata di ieri: i
Lombard Bond, un piano di investimenti da oltre 3 miliardi di euro «per una risposta concreta alla nostra economia e per la ripresa». Un pacchetto che comprende «400 milioni per i Comuni e le Province per interventi di opere pubbliche», nonché «fondi per i nostri operatori sanitari. Vi avevamo detto che erano 80 milioni, saranno 82 destinati agli operatori sanitari, in attesa che il Governo ci autorizzi a fare i versamenti». Nell'intervista al Corriere aggiunge: «Sono soldi veri, che saranno spesi in tempi brevi e arriveranno a tante imprese».
L'impressione è che Fontana, con la sua ritrovata "prudenza" e i Lombard Bond copra i commenti altalenanti e gli uffici della Regione invasi dalla Guardia di Finanza per più di una settimana.