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Condizionatori, il virus non passa Ma è necessaria la manutenzione

Mentre un batterio è in grado di svilupparsi nella vaschetta di condensa, un virus non può farlo. Nei luoghi pubblici gli impianti devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento .

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
24 aprile 2020 | 15:32

Condizionatori, il virus non passa Ma è necessaria la manutenzione

Mentre un batterio è in grado di svilupparsi nella vaschetta di condensa, un virus non può farlo. Nei luoghi pubblici gli impianti devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento .

di Gabriele Ancona
vicedirettore
24 aprile 2020 | 15:32
 

L’estate è in arrivo e mentre da un lato sembra profilarsi un minimo di allentamento del rigore sul fronte coronavirus, dall’altro la tensione aumenta vertiginosamente al pensiero degli impianti di condizionamento. Da alleati a traditori? Il virus può passare e trasmettersi dalle bocchette? Italia a Tavola ha voluto fare un po’ di luce su questo tema, che rischia di diventare sempre più incandescente con l’aumento della temperatura esterna.

Condizionatori, il virus non passa Ma è necessaria la manutenzione

Condizionatori: vanno tenuti sotto controllo i parametri microclimatici

Intanto, a differenza di un batterio, i virus non possono riprodursi da soli, ma per continuare a vivere devono necessariamente infettare un essere vivente, una cellula che fornisca loro l’energia necessaria alla propria replicazione. Mentre un batterio è in grado di svilupparsi e proliferare nella vaschetta di condensa di un condizionatore d’aria, un virus non può farlo.

In seconda battuta, l’Istituto superiore di sanità ha emanato alcune linee guida e raccomandazioni che prendono in considerazione anche gli impianti di ventilazione e condizionamento.

A casa suggerisce di pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%.

Per quanto riguarda gli uffici e i luoghi pubblici, gli impianti di ventilazione meccanica controllata devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento, tenendo sotto controllo i parametri microclimatici (la temperatura, l’umidità relativa, il CO2). Importante, va eliminato totalmente il ricircolo dell’aria, vanno puliti regolarmente i filtri e acquisite le informazioni sul tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento. E, nel caso, sostituirlo con uno più efficiente.

Aicarr-Associazione italiana condizionamento dell’aria riscaldamento e refrigerazione entra maggiormente nei dettagli.

“Il Sars.Cov2-19 – si precisa in una nota – è un virus che si ritiene sia trasmissibile da persona a persona con tre modalità: per contatto ravvicinato e diretto con una persona infetta, per inalazione di goccioline liquide prodotte dalla persona infetta, tramite contatto con superfici contaminate dal virus. Ai fini delle modalità di trasmissione è determinante il fatto che le persone infette, tossendo, starnutendo, parlando e respirando emettono goccioline di liquido infettate con il virus, che possono depositarsi sulle superfici vicino alla persona infetta e quindi essere poi riprese da chi tocca tali superfici (contatto indiretto) o essere inalate da chi si trova vicino alla persona infetta o in un ambiente contaminato. Il contatto diretto con le secrezioni respiratorie sembra essere, in queste situazioni, la principale via di trasmissione, ma a oggi le fonti ufficiali non riportano alcuna evidenza della possibile trasmissione per via aerea (bio-aerosol)”.

Negli ambienti dove sono presenti impianti di ventilazione che forniscono aria di rinnovo, Aicarr suggerisce di tenerli sempre accesi (24 ore su 24, 7 giorni su 7) e di farli funzionare alla velocità nominale o massima consentita dall’impianto per rimuovere le particelle sospese nell’aria (l’aerosol) e contenere la deposizione sulle superfici.

Il buon senso in questo caso ci dice che va innalzato il livello della temperatura per evitare la glaciazione. È probabile inoltre che l’associazione non faccia riferimento a impianti di una certa età e non dotati di risparmio eneregetico. Molti luoghi pubblici, già stremati economicamente dalla chiusura forzata, non possono permettersi bollette da capogiro.  

Per maggior chiarezza abbiamo sentito una società di Milano specializzata nell’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell'aria.

«Come noi ci laviamo le mani, anche gli impianti di condizionamento hanno bisogno di attenzioni – spiega Roberto Bazzoni, responsabile tecnico di Comfort Clima Leader – È quindi necessario assicurarsi di avere impianti di climatizzazione con efficiente grado di manutenzione, con pulizia dei filtri e con un’adeguata loro sanificazione mediante un intervento di controllo».

Per informazioni: www.aicarr.org

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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