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“Immuni”, volontaria e riservata La privacy non ostacoli l'efficacia

L’app che aiuterà il ministero della Salute a tracciare i contagi da coronavirus avrà regole chiare sulla trasparenza. I cittadini potranno installarla oppure no. Firmato Apple e Google il sistema informatico.

 
30 aprile 2020 | 10:59

“Immuni”, volontaria e riservata La privacy non ostacoli l'efficacia

L’app che aiuterà il ministero della Salute a tracciare i contagi da coronavirus avrà regole chiare sulla trasparenza. I cittadini potranno installarla oppure no. Firmato Apple e Google il sistema informatico.

30 aprile 2020 | 10:59
 

L’app “Immuni” che contribuirà a monitorare la situazione contagi in tutta Italia sarà installabile su base volontaria e con precise indicazioni relative alla privacy. Su tutte quella della cancellazione dei dati dal database entro la fine di quest’anno (31 dicembre 2020). La volontarietà dell’installazione non intralcerà dunque gli spostamenti dei cittadini che non se ne doterranno. Maggiori decisioni verranno ufficializzate dopo il Consiglio dei ministri in programma questa sera. La speranza è che il sacrosanto diritto della tutela della privacy non vada a limitare eccessivamente la reale e innegabile utilità dell’applicazione.

L'app per monitorare i contagi è quasi pronta - Immuni, volontaria e riservata La privacy non ostacoli l'efficacia

L'app per monitorare i contagi è quasi pronta

Palazzo Chigi ha fatto sapere in una nota che “il testo prevede che, presso il ministero della Salute, sia istituita una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile. L’applicazione sarà complementare rispetto alle ordinarie modalità già in uso da parte del Servizio sanitario nazionale”.

“Il Ministero - prosegue la nota - adotterà misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, assicurando, in particolare, che: gli utenti ricevano, prima dell'attivazione dell'applicazione, informazioni chiare e trasparenti al fine di raggiungere una piena consapevolezza, in particolare, sulle finalità e sulle operazioni di trattamento, sulle tecniche di pseudonimizzazione utilizzate e sui tempi di conservazione dei dati; per impostazione predefinita, i dati personali raccolti dall'applicazione siano esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti dell'applicazione di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al Covid- 19, nonché ad agevolare l'eventuale adozione di misure di assistenza sanitaria in favore degli stessi soggetti”.

Sull’aspetto della privacy è specificato che “il trattamento effettuato sia basato sui dati di prossimità dei dispositivi, resi anonimi, oppure, ove ciò non sia possibile, pseudonimizzati. È esclusa in ogni caso la geo-localizzazione dei singoli utenti; siano garantite su base permanente la riservatezza, l'integrità, la disponibilità e la resilienza dei sistemi e dei servizi di trattamento nonché misure adeguate ad evitare il rischio di reidentificazione degli interessati cui si riferiscono i dati pseudonimizzati oggetto di trattamento”.

La piattaforma, infine, è “realizzata esclusivamente con infrastrutture localizzate sul territorio nazionale e gestite da amministrazioni o enti pubblici o in controllo pubblico”. Il sistema di tracciamento “dovrà tenere in considerazione l'evoluzione di sistemi internazionali oggi ancora non completamente definiti, in particolare i modelli annunciati da Apple e Google, su cui la soluzione italiana si baserà”, ha precisato la ministra dell'Innovazione, Paola Pisano che ha aggiunto: “si lavora ad un'app unica a livello nazionale e interoperabile anche a livello europeo”.

L'occasione potrebbe essere ghiotta anche per ridiscutere il "tracciamento" di cui siamo già ampiamente vittime attraverso i nostri smartphone. Non che riempirsi la bocca della parola privacy cancelli tutto quanto sta già accadendo da tempo per scopi - ovviamente - commerciali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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