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Turismo con il fiato sospeso Indice dei contagi a 0,2 per ripartire

Le vacanze estive sono aggrappate all’indice di contagio che dovrà essere pari a 0,2. Forse dal 18 maggio sarà possibile uscire dalla regione. Data “x” quella dell’1 giugno quando apriranno bar e ristoranti.

 
01 maggio 2020 | 11:55

Turismo con il fiato sospeso Indice dei contagi a 0,2 per ripartire

Le vacanze estive sono aggrappate all’indice di contagio che dovrà essere pari a 0,2. Forse dal 18 maggio sarà possibile uscire dalla regione. Data “x” quella dell’1 giugno quando apriranno bar e ristoranti.

01 maggio 2020 | 11:55
 

Uscire dalla propria regione resta ancora proibito. Ad eccezione degli ormai arcinoti motivi di salute, lavoro, urgenza o per raggiungere domicili e residenze, viaggiare da una regione all’altra resta un nodo ancora saldo anche nel passaggio dalla fase 1 alla fase 2. E così il turismo ne risente, ancor di più. Anche perché si aggiunge la questione seconde case che non sono ancora raggiungibili ,anche se si trovano sullo stesso territorio regionale.

Tutti in attesa che il turismo riparta - Il turismo dipende da un numero Seconde case dal 18 maggio?

Tutti in attesa che il turismo riparta

Al di là degli inevitabili musi lunghi degli operatori turistici e dei turisti stessi e della crisi che si somma giorno dopo giorno, c’è un elemento che preoccupa maggiormente: il grosso punto di domanda su un’eventuale ripartenza. E non si tratta solo di quando avverrà, ma di come potrà avvenire. Un’indicazione al momento c’è e a darla sono gli esperti: quando l’indice di contagio R0 colerà a picco fino allo 0,2 allora inizieranno gli spostamenti interregionali.
Indiscrezioni dicono che se non ci saranno nuovi picchi durante le prime due settimane della «fase 2», il 18 maggio potrebbe essere possibile trasferirsi nelle seconde case all’interno della propria regione. Chiaro che a questo punto si riaprirà il dibattito tra Stato e Regioni. Per gettare subito acqua sul fuoco il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia è stato esplicito nel corso dell’incontro con i governatori che si è svolto ieri: «Non saranno consentite ordinanze creative - ha detto - soprattutto nel corso dell’estate».

Il monitoraggio della situazione regione per regione vivrà la sua prima tappa l’11 maggio, una settimana dopo l’avvio della fase 2. Il governo ha fatto sapere che attualmente l’R0 è circa 0,7 anche se in alcune aree del Paese sembra essere ben più alto. La sfida sarà tenere l’indice il più basso possibile (comunque sotto la soglia 1) nonostante la ripartenza di numerose attività produttive, dal movimento di un numero più alto di lavoratori e dagli spostamenti più liberi dei cittadini. E poi verificare l’eventuale risalita del numero dei nuovi positivi, testare la tenuta delle strutture sanitarie. Soltanto così si potrà decidere se procedere, rallentare o addirittura decidere di tornare indietro.

Poi, dopo due settimane, ecco il momento sulla carta più critica perché le aperture aumenteranno considerevolmente. Se l’andamento dei contagi sarà sotto controllo o comunque poco sopra l’attuale soglia, si confermerà l’apertura dei negozi al dettaglio sia pur con le regole di sicurezza. E in quella stessa settimana potrebbero essere prese anche altre decisioni rispetto agli spostamenti dei cittadini. Un nuovo allentamento dei divieti in vista dei mesi più caldi. Probabilmente la vera rinascita avverrà l’1 giugno quando anche bar e ristoranti - seppur con severe restrizioni - riapriranno i battenti.

Seconde case dal 18 maggio? - Il turismo dipende da un numero Seconde case dal 18 maggio?
Seconde case dal 18 maggio?

Dopo di che si deciderà sulle seconde case. Dal 4 maggio sarà possibile andarci per fare visita ai parenti, purché si trovino nella stessa regione, ma senza poter rimanere. Dal 18 maggio o al massimo la settimana successiva - e sempre se non ci saranno picchi dell’epidemia - si pensa di autorizzare anche il trasferimento, a condizione che la seconda casa di vacanza si trovi però nella stessa regione di residenza. Questo potrebbe provocare evidentemente un aggravio per le strutture sanitarie locali e dunque saranno fissate delle linee guida che possano mettere i Comuni nelle condizioni di intervenire in caso di emergenza. È probabile che attraverso i medici di base si debba comunicare lo spostamento alle Asl anche con le date di arrivo e ripartenza, proprio per favorire l’organizzazione delle strutture. E ci sarà una nuova valutazione legata all’R0.

La possibilità di concedere lo spostamento da una regione all’altra sarà infatti valutato soltanto quando l’indice di contagio sarà pari a 0,2. Ed è possibile che questo avvenga molto più in là. Un vincolo rispetto alle vacanze e alla ripresa del turismo di cui si sta cominciando a discutere con i governatori per fissare insieme a loro regole e criteri. L’obiettivo è seguire una strategia comune anche per quanto riguarda la «difesa dei confini». I presidenti delle Regioni del Sud hanno infatti già firmato ordinanze per far ripartire alcuni settori e stanno studiando ipotesi per gestire la stagione estiva. Ma ribadiscono di voler impedire l’arrivo di chi non è residente e attualmente si trova al Nord.

L’ipotesi era quella di consentire l’ingresso soltanto a chi proviene da regioni che hanno bassi contagi, ma le indicazioni del Governo sono state subito a sfavore di questo ragionamento. L’unica limitazione che può essere decisa - e alcune Regioni come la Sicilia l’hanno già attuata - è obbligare alla quarantena chi proviene da fuori. Una sorta di negazione delle vacanze insomma perché è impossibile pensare di andare al mare per stare in casa, in quarantena.

Alcuni Comuni che non hanno mai registrato contagi hanno già fatto sapere di essere contrari alla possibilità di far arrivare persone non residenti. È stato però escluso che si possano creare delle aree limitate all’interno della stessa regione. Le norme stabiliscono che i divieti di ingresso possano essere decisi soltanto a livello regionale, tanto che anche quando si tratta di istituire le «zone rosse» spetta al governatore presentare la richiesta e l’eventuale decreto che accoglie l’istanza deve essere firmato dal governo, delegato a provvedere alla vigilanza dell’area interdetta e all’approvvigionamento dei beni di prima necessità per la popolazione.

Se l’R0 scenderà in maniera significativa, anche se non alla soglia ideale, potrebbe essere autorizzato il passaggio tra regioni confinanti. È un’ipotesi che al momento non viene presa in considerazione come possibile soluzione. «Ci porremo il problema quando saremo a 0,2 - ripetono dal governo - adesso l’importante è rispettare le regole e così impedire alla curva di risalire».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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