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Sgarbi sindaco-negazionista multa chi porta la mascherina inutilmente

A Sutri, Vittorio Sgarbi ha deciso che chiunque indossi la mascherina quando non necessaria, verrà multato perché con volto coperto. Questo è strumentalizzare la salute per fini politici.

di Marco Di Giovanni
 
29 agosto 2020 | 17:52

Sgarbi sindaco-negazionista multa chi porta la mascherina inutilmente

A Sutri, Vittorio Sgarbi ha deciso che chiunque indossi la mascherina quando non necessaria, verrà multato perché con volto coperto. Questo è strumentalizzare la salute per fini politici.

di Marco Di Giovanni
29 agosto 2020 | 17:52
 

Esempi di negazionismo se ne sono avuti fin troppi, dall'inizio della pandemia. Dal caso più eclatante, quello di Boris Johnson, che ha sottovalutato la situazione portando sé in ospedale e la Gran Bretagna ad essere il Paese con più decessi in Europa, fino a Flavio Briatore, che ha preso sotto gamba la situazione, inizialmente, per poi ritrovarsi positivo (insieme ai suoi 58 dipendenti) e ricoverato al San Raffaele di Milano (oggi però dimesso, l'isolamento domiciliare lo farà a casa della Santanché). L'ultima notizia che fa pensare quanto siano necessarie regole uguali per tutti è quello di Sutri, dove Vittorio Sgarbi è primo cittadino. L'esperto d'arte se n'è uscito con un'idea che fa pensare (e, di sicuro, storcere il naso): «A Sutri chi porta la mascherina senza che sia necessario sarà multato».

Vittorio Sgarbi - Mascherina indossata inutilmente? Sgarbi il negazionista: Multa!

Vittorio Sgarbi

Quanto detto dal sindaco del comune in provincia di Viterbo è anche quanto riportato nell'ordinanza firmata da Sgarbi, che prosegue in un suo tweet: "Solo i ladri e i terroristi si mascherano il volto". E nell'ordinanza chiarisce: "In ottemperanza al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri è proibito l'uso della mascherina nella città di Sutri all'aperto per evidente ragioni di salute e al chiuso, salvo che in caso di assembramento, dalle ore 18.00 alle 6.00 del mattino, come specificamente indicato dal Dpcm del 16 agosto 2020, che tutela dal rischio discoteche e non dalla convivialità, che impone di stare a tavola e mangiare senza mascherina".



Il testo dell'ordinanza sembra proprio voler ricercare un cavillo che abbia una sua logica, scavando tra le norme che regolano i comportamenti di tutti in questa situazione di emergenza, tutto con lo scopo di giustificare una decisione che ha chiaramente il solo obiettivo di richiamare a sé i media.

Continua l'ordinanza: "In tutti gli altri casi, chi sarà visto portare la mascherina sarà multato in ordine alla legge 533/1977 in materia di Ordine Pubblico che all'articolo 2 prevede che non ci si possa mascherare in volto: 'È vietato l'uso di caschi protettivi o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. È in ogni caso vietato l'uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino'. Tale norma, anche con riferimento alle mascherine, è potenziata con il Decreto Legge 155/2005".

Conclude: «D'altra parte, l'uso della mascherina in luoghi pubblici, salvo che per il personale dipendente, appare in evidente contrasto con il tempo dedicato alla nutrizione che prevede di assumere il cibo senza mascherina. Appare quindi contraddittorio che dopo aver mangiato senza mascherina ci si alzi da tavola mettendosela. Si tratta di forme ridicole di ostentazione che nulla hanno a che fare con le esigenze sanitarie». Reso più esplicito il suo ragionamento, Sgarbi potrà anche aver trovato qualcosa di opinabile, fatto che però non dà alcuna giustificazione a limitare l'uso dell'unico strumento di protezione individuale che, specialmente in questa fase di aumento dei contagi, garantisce sicurezza al cittadino.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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