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Covid, app Immuni e ristorazione rallentano il dilagare dei focolai

L'app Immuni, nonostante i soli 5,3 milioni di download, ha prevenuto almeno 4 focolai. Un ruolo importante nella prevenzione, come quello della ristorazione, che ha monitorato i clienti chiedendo generalità e contatti.

 
31 agosto 2020 | 18:43

Covid, app Immuni e ristorazione rallentano il dilagare dei focolai

L'app Immuni, nonostante i soli 5,3 milioni di download, ha prevenuto almeno 4 focolai. Un ruolo importante nella prevenzione, come quello della ristorazione, che ha monitorato i clienti chiedendo generalità e contatti.

31 agosto 2020 | 18:43
 

Con l'emergenza coronavirus che torna a dilagare in Paesi europei come Francia e Germania, l'Italia rimane intorno ai mille nuovi contagi giornalieri (oggi, 31 agosto, sono stati 996). Un aumento, certo, rispetto ai mesi scorsi, ma non così drastico e reso possibile soprattutto dall'individuazione attenta e puntuale di nuovi focolai. In questo ha giocato un ruolo importante l'app Immuni, che dal 13 luglio ha inviato 809 notifiche, bloccando almeno 4 potenziali focolai. Un ruolo simile l'hanno avutioi ristoranti, prima considerati luoghi di possibili contagi, e oggi diventati in maniera indiscutibile perno del sistema dei controlli.

Da Immuni ai controlli al ristorante, contro la diffusione del coronavirus - L'app Immuni e la ristorazione monitorano (silenziosi) i contagi

Da Immuni ai controlli al ristorante, contro la diffusione del coronavirus

Entrambi hanno giocato un ruolo importante nella prevenzione alla diffusione del covid. Immuni ha svolto un servizio che ha tutelato la salute di molti, reso ancora più evidente se si pensa al flop dell'app, che ha registrato finora solo 5,3 milioni di download (ad oggi, 31 agosto), vale a dire il 14% degli italiani che possiede uno smartphone e lo usa regolarmente. Chiaro che, con un maggior appeal (specialmente sui giovani), l'app avrebbe potuto rallentare ulteriormente il diffondersi del covid in questi mesi estivi.



Anche per questo, è da sottolineare, il ministero della Salute sta già lavorando a una nuova campagna, annunciata dallo stesso ministro Roberto Speranza. Anche il comitato tecnico-scientifico è impegnato nella campagna di sensibilizzazione ad adottare l'app, perché appunto è considerata uno dei "punti chiave della strategia complessiva di prevenzione e monitoraggio nel mondo della scuola". Non per ultimo, il via libera ufficiale ricevuto anche dal Garante della Privacy.

Se Immuni ha fatto la sua parte, anche i ristoranti e i locali, dal canto loro, hanno monitorato la situazione. Come? Proprio registrando i dati delle persone al tavolo. La ristorazione italiana, infatti, una volta riaperto, ha monitorato maggiormente le affluenze non solo richiedendo la prenotazione del tavolo, ma soprattutto registrando almeno una persona per tavolo con nome, cognome e numero di telefono (in Campania Vincenzo De Luca ha previsto l'esibizione di un documento d'identità, per evitare che le generalità fornite risultassero poi false). Così facendo, in caso di positivi nel locale, è possibile avvisare chi è stato presente in quel dato momento nel locale, affinché si potesse mettere in quarantena cautelare, evitando così di contagiare altre persone.

I ristoranti, spesso e volentieri additati come luogo di possibile diffusione del virus, si sono quindi rivelati una grande risorsa per la prevenzione, molto più di quanto han fatto le discoteche, ora chiuse almeno fino al 7 settembre. Luoghi dove, nonostante le (comprensibili) proteste dei proprietari, i contagi potevano essere più controllati di quanto sia stato fatto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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