Un gruppo di coordinamento delle Regioni sta lavorando a una proposta per la revisione o aggiornamento dei parametri sulla valutazione del rischio epidemiologico attualmente in vigore. Tra le ipotesi c’è quella di inserire, tra i parametri, il numero di somministrazioni effettuate nelle singole Regioni. La prima bozza di un documento potrebbe essere presentata giovedì prossimo al Governo per un primo confronto alla Conferenza Stato-Regioni, quando dovrebbero anche essere anche presentate le linee guida sulla riapertura di attività economiche, condizionate proprio al miglioramento dei dati e alla luce di una revisione dei parametri.
Il numero di vaccini per decidere i colori delle regioni
Il bollettino del giorno
Intanto sono 13.447 i nuovi
casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati +9.789). Sale così ad almeno 3.793.033 il numero di persone che hanno contratto il virus
Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 476 (ieri sono stati +358), per un totale di 115.088
vittime da febbraio 2020.
I
tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 304.990, ovvero 114.355 in più rispetto a ieri quando erano stati 190.635. Mentre il
tasso di positività è 4,4% (l’approssimazione di 4,408%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti, più di 4 sono risultati positivi; ieri era 5,1%.
La
curva sale a causa di un maggior numero di analisi, come di consueto, ma si tratta di una crescita contenuta. Bene il rapporto di casi su test che scende ancora, per il secondo giorno consecutivo, e si attesta al 4,4% contro il 5,1% di lunedì. Negli ultimi due martedì di
marzo - escludendo il 6 aprile post-Pasquetta con solo 112 mila tamponi - si registravano da 16mila casi giornalieri (con tasso 5,3%) a 18 mila (con tasso 5,6%).
La curva è in miglioramento
Il dato attuale delle nuove
infezioni mostra un piccolo miglioramento, se lo si confronta con quello dei due martedì passati. «La situazione sembra aver preso una buona piega», afferma il governatore del Veneto
Luca Zaia, commentando i dati della sua regione. La stessa cosa si potrebbe dire anche per l’andamento nazionale. «Se non scendiamo sotto i 50 casi per 100 mila abitanti, il tracciamento non può essere riattivato», ricorda Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe.
A proposito di vaccini le dosi somministrate sono oltre 13,3 milioni. I cittadini che hanno ricevuto la seconda dose sono più di 4 milioni.