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Al ristorante in sicurezza La garanzia sono le mascherine

Il microbiologo Crisanti: «Il virus non è meno forte, cambia la carica virale», si evita grazie all'uso delle mascherine». Ecco perché sono importanti le norme da seguire specialmente in luoghi come bar e locali.

 
22 maggio 2020 | 11:40

Al ristorante in sicurezza La garanzia sono le mascherine

Il microbiologo Crisanti: «Il virus non è meno forte, cambia la carica virale», si evita grazie all'uso delle mascherine». Ecco perché sono importanti le norme da seguire specialmente in luoghi come bar e locali.

22 maggio 2020 | 11:40
 

Il virus si è indebolito, è diventato "più buono". Sono giorni che girano questo genere di voci, che l'esperto Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia all'Università di Padova (recentemente intervenuto anche sul tema "movida"), ha voluto smentire. Lo ha fatto in collegamento con Agorà su Rai3. Lo riporta l'AdnKronos. «Non c'è nessuna evidenza sperimentale che il virus si sia indebolito», e ancora, «Poi un virus non è debole, forte, buono o cattivo. Un virus è più o meno virulento e ha una capacità di trasmissione che si può misurare. Il resto sono stupidaggini».

Bar e ristoranti: sia il personale, sempre, che i clienti, ogni volta che si alzano dal tavolo, devono tenere la mascherina - Mascherine per prevenire casi gravi La vera partita si gioca al ristorante

Bar e ristoranti: sia il personale, sempre, che i clienti, ogni volta che si alzano dal tavolo, devono tenere la mascherina

Non è il virus in sé a cambiare, è la carica virale che viene trasmetta da un paziente positivo ad uno negativo che cambia. Crisanti spiega esaustivamente come. «Sulla base di evidenze sperimentali fatte su grandi modelli si dimostra che quando un virus entra in una nicchia ecologica (che siamo noi) la virulenza in genere aumenta invece di diminuire. Il fatto che oggi si vedano casi meno gravi è esclusivamente dovuto a una diminuzione della carica virale in gran parte dovuta all'uso delle mascherine. Perché se io uso la mascherina, il mio interlocutore usa la mascherina, allora la quantità di virus che ci trasmettiamo è molto più bassa. La carica virale ha un impatto gigantesco sull'evoluzione della malattia. Se uno si infetta con molti virus o con pochi, si ha un decorso completamente diverso».

Si capisce quindi quanto sia fondamentale l'uso della mascherina. Specialmente in luoghi chiusi e specialmente in questa Fase 2 di convivenza con il virus. Se all'aperto è ormai noto il virus si disperde più facilmente, in posti come bar e ristoranti potrebbe propagarsi con maggiore facilità. Ecco perché è fondamentale che vengano rispettate in maniera attenta e cosciente le normative imposte nell'ultimo Dpcm del Governo e nei conseguenti protocolli destinati specialmente alla ristorazione.
Ricordiamo a questo proposito, tra le varie indicazioni, l'obbligo di fare la fila per entrare al ristorante con la mascherina; l'obbligo di indossare la mascherina ogni volta che ci si alza dal tavolo. Mentre si pranza / si cena / si beve un caffè o un aperitivo la mascherina può essere tolta, è l'unico momento. Se ne capisce quindi l'importanza.

Il caso Burioni vs No-mask
A spingere sull'importanza delle mascherine quando ci si sposta è anche l'ormai notissimo virologo Roberto Burioni, che scrive così sulla pagina Facebook di Medical Facts: "Ho combattuto per anni contro i no-vax, adesso è arrivato il momento dei no-mask". Continua, come riporta l'AdnKronos: "Ricordate che per il coronavirus vale lo stesso discorso che valeva per i vaccini: con la salute non si scherza".

Un richiamo che Burioni si è sentito il dovere di fare dopo aver ricevuto un messaggio inviatogli da un'insegnante di yoga e fitness trainer professionale che recita così: "Ho impiegato 46 anni per essere così in forma... A vederla, senza offesa - scrive la donna rivolgendosi a Burioni - lei non mi sembra così in forma quanto me... Se la metta lei la mascherina!".

La parola ai ristoratori
Abbiamo sentito, a questo proposito, alcuni ristoratori, che hanno dato il loro parere sull'importanza della mascherina nel ristorante e la consapevolezza di questa importanza da parte dei clienti stessi.

Augusto Valzelli e Cristina Cerbi - Mascherine per prevenire casi gravi La vera partita si gioca al ristorante
Augusto Valzelli e Cristina Cerbi

Il primo è a Brescia: si tratta di Augusto Valzelli de La Porta Antica, già stella Michelin più giovane d'Europa. «Sicuramente la prevenzione è importante. Da quando il cliente entra al ristorante, noi come ristorante dobbiamo attuare delle procedure. La misurazione della temperatura all’ingresso, tre stazioni con gel igienizzante e la mascherina, sempre: si potrà togliere solamente quando ci si è accomodati al tavolo. Quando ci si alza è obbligatorio indossarla. La gente secondo me è molto molto attenta a queste norme, soprattutto al ristorante. Nel mio caso ho pochi posti, pochi coperti, quindi nessun rischio di assembramenti, come potrebbe accadere in pizzerie o simili. Penso che anche la paura del cliente faccia la sua parte».

E del rapporto cliente-mascherina? Cosa puoi dirci?
Beh, il cliente a indossarla, più che propenso è obbligato. Al di fuori e all’interno del locale abbiamo messo a disposizione dei fogli dove la gente potrà leggere quali sono le regole a cui attenersi. Io ho obbligato i miei ragazzi a dire “Prima di alzarti dal tavolo tu cliente devi metterti la mascherina”, ne va della salute di tutti, non solo dei clienti, anche della nostra. Più siamo attenti noi, più il cliente sarà tranquillo.

Dall'Osteria di Fornio a Fidenza (Pr) la "testimonianza" di Cristina Cerbi. «Siamo già pronti, abbiamo rinviato l'apertura per problemi in famiglia. Ma per quello che ho visto finora - perché noi comunque facciamo asporto e il cliente entra quindi nel locale - la mascherina ormai è un accessorio, non tanto un obbligo. Io vedo le persone che entrano tranquillamente indossandola, è un abbigliamento. Quando si siedono e consumamo se la tolgono poi se la rimettono. Non incide più di tanto, diciamo che è quasi un abitudine avercela.
Fondamentale… in questo momento sì diciamo. Perché le persone quando gli parli si sentono più tranquilla. Nel ristorante comunque vince il distanziamento, assolutamente. Non ci sono problemi per l’uso della mascherina».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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