Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 20 aprile 2024  | aggiornato alle 00:18 | 104705 articoli pubblicati

Più povero il 50% delle famiglie Giù le spese per vacanze e locali

L'emergenza Covid ha assottigliato il reddito degli italiani. Secondo Bankitalia, il 60% spenderà di meno per viaggi, ristoranti e divertimenti anche dopo la fine della pandemia. Pil 2020 rivisto al ribasso: -11,2%.

 
07 luglio 2020 | 12:06

Più povero il 50% delle famiglie Giù le spese per vacanze e locali

L'emergenza Covid ha assottigliato il reddito degli italiani. Secondo Bankitalia, il 60% spenderà di meno per viaggi, ristoranti e divertimenti anche dopo la fine della pandemia. Pil 2020 rivisto al ribasso: -11,2%.

07 luglio 2020 | 12:06
 

L’emergenza Covid ha impoverito le famiglie. Per la metà di loro, il reddito nei mesi lockdown è sceso, con punte (per il 15% degli italiani) di oltre il 50% e le prospettive per i prossimi mesi non sono certo rosee. Tutto questo mentre da Bruxelles arriva la notizia del calo del Pil nazionale, rivisto ulteriormente al ribasso rispetto alla primavera (-11,2%, contro il -9,5% della stima precedente) e dall'Istat quella secondo cui un terzo delle imprese italiane sarebbe a rischio chiusura (per un totale di 3,6 milioni di lavoratori).

Calano i redditi, c'è preoccupazione nelle famiglie italiane - Più povero il 50% delle famiglie Giù le spese per vacanze e locali

Calano i redditi, c'è preoccupazione nelle famiglie italiane

Numeri che preoccupano e che si ripercuotono inevitabilmente sui consumi: gli italiani si spostano e spendono sempre meno, alimentando così la crisi di tanti settori dell’economia nazionale, dal turismo alla ristorazione, e mettendo in pericolo altre migliaia di famiglie che in questi settori lavorano. E di certo non aiuta sapere che si sta pensando a una proroga della cassa integrazione per tutto il 2020, perché se è vero che così facendo lo Stato in qualche modo vuole garantire un reddito ai lavoratori, dall’altra parte i ritardi di questa primavera e la mancanza di una prospettiva certa di ripresa, non fa che alimentare timori e apprensioni nelle persone.



La situazione che fotografa l'Indagine straordinaria sulle famiglie italiane nel 2020 pubblicata dalla Banca d'Italia è drammatica e riguarda soprattutto i lavoratori indipendenti: di questi l’80% ha subito un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare. E se prima dell’emergenza, meno della metà degli italiani arrivava con fatica alla fine del mese, con punte del 55% per i lavoratori a termine e del 64% per i disoccupati, oggi più di un terzo dice di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia.

Le prospettive, lo dicevamo, non sono confortanti e a raccontarlo è ancora l’indagine della Banca d’Italia, secondo cui circa la metà della popolazione si aspetta una riduzione del reddito familiare anche nell’arco dei prossimi 12 mesi, anche se di intensità inferiore a quella degli ultimi due mesi. Solo il 7% ritiene che tra un anno il reddito della sua famiglia avrà subito un calo di oltre il 50% rispetto a quello precedente l’emergenza sanitaria. Ne deriva che il 30% della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza la prossima estate e quasi il 60% ritiene che anche quando l’epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi.

Anche tra coloro che riportano una caduta di oltre il 50% del reddito negli ultimi 2 mesi, più della metà si aspetta che tra un anno il calo sarà ridimensionato e il 15% ritiene che il reddito tornerà ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria. Quasi il 40% degli individui indebitati dichiara di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo a causa della crisi. La quota è più elevata nel Centro e nel Mezzogiorno. Solo un terzo di chi è in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo ha fatto ricorso o intende far ricorso alla moratoria mutui. Fra coloro che hanno un finanziamento per credito al consumo, la percentuale di individui in difficoltà con il pagamento della rata è del 34%.

E mentre anche la disoccupazione, secondo gli ultimi dati Ocse, torna a crescere verso l’11,2%, da Bruxelles c’è preoccupazione sulla produzione interna, prevista anch’essa in discesa di oltre 11 punti percentuali, come in nessun altro Stato dell’Unione, mentre l’inflazione resterà a 0 per tutto il 2020. Dietro di noi la Spagna con -10,9%, la Croazia -10,8% e la Francia -10,6%. Germania -6,3% e Olanda -6,8%.

«L’impatto economico del lockdown è stato più severo di quanto inizialmente atteso», ha spiegato il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Valdis Dombrovskis in una nota, aggiungendo che «queste previsioni sono una fotografia potente del perché c’è bisogno di un accordo sul nostro ambizioso pacchetto per la ripresa, Next Generation Eu, per aiutare l’economia». Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia, ha sottolineato che «in tutta Europa la risposta politica ha permesso di ammortizzare i danni per i nostri cittadini, ma la situazione rimane caratterizzata da disparità, disuguaglianze e insicurezza crescenti. Ecco perché è così importante raggiungere rapidamente un accordo sul piano di ripresa proposto dalla Commissione». Quanto al Mes, che in Italia fa ancora discutere, ha spiegato che «era nato con finalità diverse, aveva condizionalità macroeconomiche per definizione insite nel suo meccanismo. Abbiamo lavorato perché le condizionalità macro fossero eliminate», e «penso che abbiamo fatto buon lavoro, ma resta il fatto che spetta ai singoli governi decidere se e quando utilizzarlo».

«Le previsioni economiche d’estate ci mostrano che la strada per la ripresa è ancora lastricata di incertezza» ha spiegato Gentiloni, anche perché «la pandemia ha colpito l’economia europea più forte dell’atteso, anche se un cauto rimbalzo sta cominciando». Nel 2020, ha proseguito, «contrazioni relativamente forti sono attese in Italia, Francia e Spagna, mentre contrazioni più ridotte si attendono in Germania, Olanda e Polonia». Per Bruxelles le prospettive di crescita in Italia «rimangono soggette a rischi al ribasso». Una prolungata crisi del mercato del lavoro, una volta scadute le misure di emergenza e la riduzione del «sentiment» dei consumatori, potrebbe frenare la ripresa prevista. Gentiloni ha osservato che «l’Italia è stato il Paese con il periodo di chiusura dell’attività più prolungato, l’ha introdotta per prima e ha rilasciato il confinamento più o meno in linea con gli altri Stati, per questo la situazione è quella che è».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Molino Grassi
Di Marco
Fonte Margherita
Giordana Talamona

Molino Grassi
Di Marco
Fonte Margherita

Giordana Talamona
Schar
Brita