Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 29 marzo 2024  | aggiornato alle 12:44 | 104265 articoli pubblicati

Web reputation Un sondaggio per fare squadra

Poco si sa su quanto i gestori di locali investono per la gestione della propria immagine in rete. Da qui l’iniziativa di Italia a Tavola, che con un sondaggio cerca di fare per la prima volta il punto della situazione

di Alberto Lupini
direttore
 
31 ottobre 2016 | 10:28

Web reputation Un sondaggio per fare squadra

Poco si sa su quanto i gestori di locali investono per la gestione della propria immagine in rete. Da qui l’iniziativa di Italia a Tavola, che con un sondaggio cerca di fare per la prima volta il punto della situazione

di Alberto Lupini
direttore
31 ottobre 2016 | 10:28
 

Internet sta cambiando (in molti casi sconvolgendo) la vita di cuochi, baristi, pizzaioli, pasticceri o direttori d’albergo. Se un tempo per i gestori di un locale, di un esercizio pubblico, contava il passaparola dei clienti, o per una fascia ristretta le guide, oggi invece, chi più chi meno, si deve fare i conti con portali come TripAdvisor, Booking o i vari siti che raccolgono recensioni e commenti online (spesso falsi). È nato un fenomeno a volte ai limiti della criminalità, pur con enormi potenzialità positive, che va sotto il nome di web reputation e che sta cambiando l’approccio di molti consumatori rispetto alle scelte su un locale o un hotel.

Web reputation Un sondaggio per fare squadra

Giusta o sbagliata che sia, questa è la realtà con cui ci si deve confrontare. Tant’è che un po’ tutti gli esercizi pubblici e gli alberghi si sono attrezzati (o lo stanno facendo) per avere almeno un sito internet o per gestire al meglio (non sempre con successo in verità) il complicato rapporto con le recensioni online. Spesso ci sono commenti di incolti o recensioni pilotate per danneggiare o incensare qualcuno. Ma ci sono anche tante valutazioni veritiere che possono essere utili a vari gestori.

Si è messo in moto un meccanismo che sta generando anche professionalità e consulenze (a volte non all’altezza o addirittura incompetenti) che possono dare una mano alle imprese del fuori casa e dell’accoglienza.

Sul tema della web reputation ci sono già delle ricerche, ma spesso sembrano più orientate a creare dipendenze o bisogni. E in questo ci si mettono anche sindacati o associazioni di categoria che magari “spingono” verso i loro partner con l’ida di favorire una tendenza ineluttabile. Pensiamo al recente accordo Fipe-TripAdvisor...

Ad ogni modo, poco si sa su quanto si spende per questi strumenti. Non ci sono studi sugli investimenti e molti gestori vanno alla cieca senza sapere esattamente cosa fanno i concorrenti. Da qui l’iniziativa di Italia a Tavola che con un sondaggio (http://clicqui.net/13uBb) cerca per la prima volta di fare il punto della situazione. I risultati del sondaggio saranno resi noti il 30 novembre durante il Forum Retail a Milano.

Rispondere alle nostre domande richiede al massimo 5 minuti, ma sono sicuro di poter dire che può essere speso bene se alla fine potremo avere un’idea precisa di come si stanno muovendo le diverse aziende. Le singole risposte resteranno ovviamente segrete, ma tutti potranno avere un vantaggio. Anche questo è fare squadra.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       

22/11/2016 09:31:08
4) Commenti online
Sono contento che qualcuno ne parli di questo problema se fosse usato correttamente sarebbe un passa parola eccezionale purtroppo spesso viene usato per danneggiare un concorrente vi ringrazio per aver posto il problema.
Centocanti

28/10/2016 11:24:26
3) Programma di fidelizzazione esteso
Buongiorno Alberto,
ho provato a compilare il sondaggio da Lei inviato ma non riporta la nostra casistica e per questo ho deciso di non inoltrarlo.
La ns. struttura utilizza un programma di fidelizzazione esteso, paghiamo semplicemente l’8% sulle transazioni avvenute.
Considerando poi che incassiamo un quid ogni qualvolta il ns. cliente spende in altre imprese convenzionate il costo di fidelizzazione viene praticamente abbattuto.
Il programma di fidelizzazione che utilizziamo oltre che portare fatturato ci permette di fare marketing mirato e sondaggi di soddisfazione della clientela direttamente senza aspettare recensioni sui social.
Spero che queste informazioni possano esserle d’aiuto al fine di fare il punto della situazione.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o dubbio.
Cordiali Saluti.
Giovanna Pasquinelli
Uff. Amministrazione
Le Blanc Hotel & Spa****
27/10/2016 14:45:51
2) Apprezzo le vostre prese di posizione
Buongiorno,
Ho già risposto al vostro questionario. Colgo l'occasione per dirle che apprezzo molto le vostre prese di posizione su questa materia, ho un ristorante a Neive, nelle Langhe, ed ho avuto problemi con t.a., i soliti: false recensioni negative e offerte di gestione della "reputazione" che naturalmente non ho accolto.
Grazie.
Emanuela Merli

Cantina del Rondò
24/10/2016 09:25:10
1) Cosa pensano davvero i tuoi clienti?
Come dice l'articolo, spesso i clienti abusano di sistemi come TripAdvisor per sfogarsi con recensioni negative. Effettivamente spesso i clienti sfruttano il sistema delle recensioni online per esagerare e creare quindi un danno al locale. Allo stesso modo credo che ci sia un modo migliore per ottenere il feedback dai propri clienti riducendo al contempo le critiche online. Provengo anche io dalla ristorazione e so quanto male possono fare le recensioni, ma so anche che i clienti aspettano di uscire dal locale prima di dare un proprio parere. Per ridurre le recensioni negative e per ottenere lo stesso delle critiche utili dai clienti ho inventato un prodotto, si chiama Hinter. Spero possa essere utile a quei ristoratori che vogliono ridurre i commenti negativi e anche fare un'indagine anonima privata tra i clienti.
Davide Muzzarelli



Delyce
Molino Dallagiovanna
Siad
Fonte Margherita

Delyce
Molino Dallagiovanna
Siad

Fonte Margherita
Giordana Talamona
Siggi