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Comunicare con il neuromarketing La nuova tendenza per il food&wine

Venerdì 17 marzo a Milano si tiene Neuromarketing Coach, un workshop dedicato alla comunicazione in enogastronomia. Una giornata in cui scoprire come reagisce il cervello davanti ad un buon piatto o ad un vino d'annata

di Andrea Radic
 
14 marzo 2017 | 11:08

Comunicare con il neuromarketing La nuova tendenza per il food&wine

Venerdì 17 marzo a Milano si tiene Neuromarketing Coach, un workshop dedicato alla comunicazione in enogastronomia. Una giornata in cui scoprire come reagisce il cervello davanti ad un buon piatto o ad un vino d'annata

di Andrea Radic
14 marzo 2017 | 11:08
 

Neuromarketing Coach è un workshop “interattivo”organizzato da Neuroset e Tim Space che si terrà a Milano venerdì 17 marzo al Tim space Einaudi. È una sorta di incubatore in cui, a differenza dei classici workshop sul neuromarketing, non ci sono solo relatori e slides, non ci sono talk e partecipanti che passivamente prendono appunti. È un laboratorio vero e proprio, in cui si sviluppano progetti su misura delle necessità dei partecipanti, si impara a usare strumenti biomedicali hi-tech per comunicare in modo innovativo il proprio brand Food & Wine e il proprio prodotto enogastronomico.

Comunicare con il neuromarketing La nuova tendenza per il food&wine

Questo evento si rivolge proprio ai professionisti della comunicazione e del marketing enogastronomico, agli specialisti del retail, ai food-bloggers, a chi si occupa di Food & Wine sul web, e a tutti coloro che vogliano scoprire i meccanismi cognitivi e i processi inconsci che guidano il comportamento del consumatore. Perché questo evento? In Italia il neuromarketing è ancora in parte sconosciuto. Molte agenzie offrono studi di questo tipo, ma i risultati sono spesso poco attendibili.

La maggior difficoltà nasce dalla mancanza di una formazione specialistica nell’interpretare i dati complessi delle misurazioni biometriche, per cui molto spesso si assiste a studi basati su “teorie” fuorvianti (i “tre cervelli”, il “cervello rettile”, ecc.).
Neuromarketing Coach nasce dalla voglia di portare le neuroscienze e lo studio del cervello fuori dai laboratori e più vicino al mondo Food & Wine, per studiare tutto quello che ruota attorno al comportamento del consumatore e alle sue emozioni. Chiediamo a Francesco De Fina, ceo di Neuroset, di entrare nello specifico di questa tecnica.

Cosa è il neuromarketing e quali vantaggi offre a chi si occupa di enogastronomico?
Il neuromarketing è una disciplina abbastanza recente, un approccio multidisciplinare che combina insieme neuroscienze, economia, psicologia e modelli di comunicazione e marketing. Mentre il marketing tradizionale è incentrato sul prodotto, e su come questo possa soddisfare i bisogni del consumatore il neuromarketing è centrato sull’individuo sulle sue emozioni, esperienze, percezioni e motivazioni inconsce. Essenzialmente il neuromarketing indaga quel che accade a livello cognitivo, la psicologia e il comportamento del consumatore sia in uno store che sul web, o davanti a uno spot pubblicitario. Il neuromarketing permette di studiare come il modo di presentare un prodotto, un package, una pagina web, procurano emozioni e come si può utilizzare questa conoscenza per migliorare la propria strategia di comunicazione enogastronomica.

Cosa accade nel cervello di fronte a un buon piatto o a un calice di vino profumato?
Il modo in cui il cibo è presentato, offerto, fotografato, impacchettato, influenza la percezione del suo gusto. Se io guardo una fotografia di un piatto, e questa fotografia dettaglia molto bene la consistenza del cibo, che ha magari delle porzioni glossy e lucide, la corteccia gustativa e le aree del piacere nel mio cervello, si “accendono” come se quel cibo io lo stessi realmente mangiando. Questo perché il “glossy” dà informazioni sulle calorie di quel piatto, sulla quantità di olii e di altri nutrienti. Il nostro cervello è cablato per rivolgere automaticamente l’attenzione verso cibi nutrienti questo lo ereditiamo dai nostri progenitori che vivevano nella savana.

Il cervello si è evoluto durante un periodo in cui il cibo era meno abbondante di adesso e il nostro organismo è ancora settato geneticamente per consumarlo ogni volta che è disponibile, accessibile. Il modo in cui il cibo è presentato cambia le nostre percezioni anche all’interno di un supermercato. La posizione e il package dei prodotti influenza le nostre scelte per questo o quell’altro brand. Alcune ricerche che abbiamo condotto recentemente hanno mostrato che lo spessore del vetro, la forma di una bottiglia di vino e il suo prezzo, influenzano inconsciamente la percezione del gusto del vino. Per non parlare dei fattori ambientali, come gli odori e la musica in sottofondo.

Quali argomenti saranno sviluppati nel corso del Workshop Neuromarketing Coach?
Cercheremo di “tradurre” i risultati delle ultime ricerche nel campo delle neuroscienze sul Food & Wine, in strategie efficaci per la comunicazione enogastronomica. Ci saranno sessioni teoriche curate da ricercatori in neuroscienze, e docenti di psicologia e comunicazione, ci saranno testimonianze di imprenditori del Food e business-innovators, verranno mostrati numerosi case-studies su marchi famosi (Barilla, Cinzano, Ferrero) e tutorials per applicare subito il neuromarketing al proprio progetto.

Si parlerà di come ottimizzare le strategie di pubblicità e il food advertising con le neuroscienze, delle tecniche per promuovere l’enogastronomico sul web e attraverso i social, di come il neurodesign può aiutare a migliorare l’esperienza nella ristorazione, di come costruire esperienze neuro-sensoriali nel retail, dell’impatto del suono sulle scelte di acquisto e di come le immagini di cibo e vino “accendono” il cervello.

Per chi vorrà partecipare è previsto uno sconto speciale del 15% per i lettori di Italia a Tavola, il coupon può essere richiesto a segreteria@neuromarketingcoach.it

Per informazioni: www.neuromarketingcoach.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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