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Accademia italiana della cucina A Lucio Piombi il distintivo con brillante

di Roberto Vitali
 
08 maggio 2018 | 10:54

Accademia italiana della cucina A Lucio Piombi il distintivo con brillante

di Roberto Vitali
08 maggio 2018 | 10:54
 

Avvocato, bergamasco d'azione, giornalista, esperto di cibo, vini e distillati: è Lucio Piombi, che ha ricevuto il distintivo con brillante riservato agli iscritti all’Accademia italiana della cucina da 40 anni.

Appassionato di tutto quanto rende la vita più gustosa al palato, Lucio Piombi ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del noto giornalista Gianni Fossati (collaboratore di diverse testate tra cui il Corriere della Sera e consigliere di presidenza dell’Accademia italiana della cucina), con diploma relativo ed i complimenti del presidente nazionale.

Lucio Piombi e Gianni Fossati (Accademia italiana della cucina A Lucio Piombi il distintivo con brillante)
Lucio Piombi e Gianni Fossati

Sono solo sette, nel mondo, gli associati che quest’anno festeggiano questa lunga militanza in quella che è stata riconosciuta “Istituzione culturale della Repubblica Italiana”, appunto l’Accademia, fondata nel 1953 a Milano da alcuni giornalisti del Corriere della Sera con a capo Orio Vergani. È stata la prima tra le associazioni italiane a difendere e valorizzare la cultura gastronomica italiana e le sue tradizioni regionali.

Consegnando il distintivo nel corso di un convivium al ristorante neo-stellato Florian Maison di San Paolo d’Argon (Bg), Fossati ha tra l’altro ricordato con nostalgia le sue lunghe passeggiate a Schilpario con don Andrea Spada, l’indimenticabile direttore de L’Eco di Bergamo. Ha ricordato anche come Lucio Piombi, da sette anni delegato di Bergamo dell’Accademia, ha organizzato con successo nel 2012 l’importante convegno “Bergamo ed i suoi formaggi Dop”, pubblicandone gli atti. L’anno dopo, l’allora segretario generale, oggi presidente nazionale dell’Accademia, Paolo Petroni, incaricò Piombi di organizzare a Bergamo la riunione della Consulta Accademica che annovera trenta delegati e dirigenti nazionali di tutta Italia. Piombi ha diretto e seguito l’ospitalità, per tre giorni, in hotel e ristoranti vari, nonché visite ad alcune realtà enogastronomiche locali e luoghi culturali sia per i consultori che per gli accompagnatori, facendo apprezzare a tutti l’ospitalità bergamasca. Anche a seguito di questo incontro, partì l’impegno della Accademia nei confronti dell’Unesco per arrivare a dichiarare la cucina italiana “Bene immateriale mondiale”.

Gianni Fossati, Umberto De Martino, Monia Remotti e Lucio Piombi  (Accademia italiana della cucina A Lucio Piombi il distintivo con brillante)
Gianni Fossati, Umberto De Martino, Monia Remotti e Lucio Piombi

All’altezza della serata il menu preparato dal cuoco Umberto De Martino, nel quale hanno spiccato il Risotto mantecato con robiolina ai tre latti e asparagi verdi e lo Stinco di vitello alla genovese con polenta. Il servizio è stato diretto da Monia Remotti, che ha ben abbinato i vini, in particolare il rosso Luna Nera dell’azienda Caminella di Cenate Sotto con lo stinco di vitello. Presente alla serata anche Giuseppe Masserdotti, delegato di Brescia e coordinatore regionale dell’Accademia.

Lucio Piombi è nato in provincia di Bologna il 5 gennaio 1940. Trasferitosi a Reggio Emilia con i genitori entrambi insegnanti e il fratello Daniele (noto presentatore televisivo recentemente scomparso), si appassiona alla cucina da quando ha sei anni, aiutando, la mamma, la mattina presto prima di andare a scuola, a preparare il pranzo. Ha svolto il servizio militare come ufficiale di Cavalleria nel Reggimento di Cavalleria Aosta e da oltre 40 anni è presidente di sezione dell'Associazione nazionale Arma di Cavalleria. Dopo la laurea in giurisprudenza all’Università di Modena, arriva a Bergamo all’età di 21 anni e comincia a frequentare, oltre allo studio legale, varie scuole di cucina, prima in città, la nota Scuola di Arte Culinaria Cordon Bleu, poi a Parigi ed in Spagna ed a dedicarsi anche alla conoscenza del vino frequentando i tre corsi Ais e divenendo il primo delegato non professionista dei sommeliers di Bergamo; in ambito Ais ha conseguito la nomina a docente dei corsi e l’attestato di degustatore ufficiale Ais.

(Accademia italiana della cucina A Lucio Piombi il distintivo con brillante)
Stinco di vitello alla genovese con polenta

Successivamente si appassiona anche alla grappa, tipico superalcolico italiano. Consegue la patente di assaggiatore di Grappa e per alcuni anni si occupa come presidente provinciale di organizzare la locale sezione Anag (Associazione nazionale assaggiatori grappa) riunendo gli appassionati in interessanti serate di degustazione ed incontri con produttori di tutta Italia. Anche con Anag si preoccupa di organizzare corsi di primo livello e specialistici per aspiranti assaggiatori.

Piombi entra nell’Accademia italiana della cucina a Milano nel 1978 ma, causa la nebbia allora spesso fitta, chiede nel 1984 di trasferirsi nella delegazione bergamasca, iniziando a collaborare, come giornalista, con il delegato Fosco Provvedi e, successivamente, per molti anni, con il delegato conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, che lo manda più volte, come suo sostituto, alle assemblee nazionali.

Iscritto come pubblicista all’albo dei giornalisti, ha rifondato il periodico del sindacato forense Diritto e Rovescio e lo ha diretto per quattro anni; collabora oggi stabilmente con Civiltà della Tavola, il mensile dell’Accademia che viene diffuso in tutto il mondo ed inviato a circa 10mila iscritti. Per un biennio è stato nel Comitato di redazione del network Italia a Tavola.

Per informazioni: www.accademiaitalianadellacucina.it

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