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Italian Cuisine in the World Forum Protagonisti i veri artigiani del cibo

Dal 18 al 20 giugno in piccole città della provincia di Arezzo si terrà la 6ª edizione dell'Italian Cuisine in the World Forum, con momenti di apprendimento insieme a chef testimoni dell'eccellenza del prodotto italiano. Non mancheranno eventi di beneficenza come “Capolavori a tavola” di Simone Fracassi

di Guido Gabaldi
07 giugno 2017 | 16:55
Italian Cuisine in the World Forum 
Protagonisti i veri artigiani del cibo
Italian Cuisine in the World Forum 
Protagonisti i veri artigiani del cibo

Italian Cuisine in the World Forum Protagonisti i veri artigiani del cibo

Dal 18 al 20 giugno in piccole città della provincia di Arezzo si terrà la 6ª edizione dell'Italian Cuisine in the World Forum, con momenti di apprendimento insieme a chef testimoni dell'eccellenza del prodotto italiano. Non mancheranno eventi di beneficenza come “Capolavori a tavola” di Simone Fracassi

di Guido Gabaldi
07 giugno 2017 | 16:55
 

La ristorazione italiana nel mondo è di per sé un mondo, dove abitano le migliori espressioni della forza creativa e della cultura enogastronomica del nostro Paese. Per evitare che un patrimonio di tale portata perda sapori, odori e colori, affondando nella palude globalizzata, esistono manifestazioni come l’“Italian Cuisine in the World Forum”, alla sua sesta edizione.

Italian Cuisine in the World Forum Protagonisti i veri artigiani del cibo

La tre giorni si svolgerà dal 18 al 20 giugno in provincia di Arezzo, in città piccole ma culturalmente vive come Rassina, Poppi, Bibbiena e Stia, che ospiteranno una serie di eventi aperti al pubblico: ad esempio “Capolavori a tavola” (martedì 20 giugno) e le sue 40 stazioni gourmet, manifestazione di beneficenza diretta da Simone Fracassi nella cornice di Borgo Corsignano (Poppi); ovvero “Pasta & Pizza mondiali” , il cooking show di grandi chef e pizzaioli del 18 e 19 giugno a Bibbiena, dedicato a i piatti che hanno reso famosa l’Italia all’estero.

«Abbiamo invitato una serie di chef, stellati e no, perché sono i migliori testimoni dell’eccellenza del prodotto italiano». È lo stesso Simone Fracassi, titolare di una macelleria che quest’anno compie novant’anni, a raccontarlo nel corso dell’evento di presentazione del Forum, a Milano presso l’Hotel Four Seasons. «Ma intendiamoci: i "Capolavori a tavola" da promuovere sono quelli artigianali, io non saprei fare o vendere altro. Nella Macelleria Fracassi, rispetto a quello che faceva mio nonno è cambiata soltanto la tecnologia, tutto il resto è intatto».

Simone Fracassi e Silvano Prada - Italian Cuisine in the World Forum Protagonisti i veri artigiani del cibo

Simone Fracassi e Silvano Prada (sous chef Four Seasons Hotel Milano)


Il prosciutto, la coppa, la culacciona di Simone vengono esposti ai presenti perché recitino la loro parte, e se la cavano benissimo: è difficile o impossibile ottenere industrialmente dei sapori così autentici, con quel tocco di aromaticità gentile a dare originalità ad un prodotto che credevi di conoscere in ogni sfumatura.

Di artigianalità parla anche Rosario Scarpato, il direttore della sesta edizione del forum. «In queso genere di manifestazioni è giusto che abbiano il loro spazio personaggi come Simone Fracassi, che è un po’ l’archetipo dell’artigiano italiano inserito nel suo contesto naturale, in questo caso il Casentino. Senza perdere di vista l’obiettivo finale: l’Italia è diventata, come brand e come volumi di mercato, una superpotenza culinaria mondiale, il cui patrimonio è senza difese. La nostra attività di divulgazione e valorizzazione nel mondo, in questo momento, serve anzitutto a far capire cosa la cucina italiana non è, e non potrà mai essere: partiamo da lì, proprio dalle basi. Ma siccome possiamo fare di più, organizzandoci e strutturandoci, dal forum di quest’anno partirà il movimento per la richiesta all’Unesco di riconoscere la Cucina italiana all’estero quale Patrimonio immateriale dell’umanità».

Italian Cuisine in the World Forum Protagonisti i veri artigiani del cibo

Inestimabile bene immateriale, come il canto a tenore della cultura pastorale sarda o il teatro Nogaku giapponese, tanto per citare due riconoscimenti: si fa quindi riferimento ad un insieme di tradizioni e relazioni senza il quale l’umanità sarebbe più povera. Un mondo di artigiani, di prodotti unici, di piccole storie aziendali da passare di padre in figlio, abbarbicato su paesini e colline le cui bellezze sono intramontabili, almeno agli occhi di turisti e di gastronomi provenienti da ogni parte del pianeta.

Per costoro l’Italia non passa mai di moda, e ne riceveranno conferma attraversando i cortili, i castelli, i ristoranti e le cantine del Forum aretino dal 18 al 20 giugno; sarà l’occasione per riscoprire la sapienza artigiana e la voglia di genunità comunicata dai delegati al forum, veri e propri ambasciatori della cultura italiana del cibo, in rappresentanza di circa 80mila ristoranti sparsi per il mondo. Che non affonderanno nella palude delle imitazioni, dell’italian sounding e della globalizzazione che tutto omologa, finché ci saranno spazi adeguati ove mettere in vetrina la nostra forza creativa e la nostra cultura enogastronomica.

Per informazioni: www.italiancuisine.world

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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